Crimea, Kiev arresta due soldati filorussi. Mosca: “provocazione illegittima”

Nel titolo dell’articolo del Fatto Quotidiano risulta apparente la manipolazione effettuata dal quotidiano per distorcere la notizia.

Si parla del recente arresto di due disertori ucraini che qualche giorno fa hanno improvvidamente passato il confine di Chongar che delimita la parte occupata illegalmente della Crimea con le regioni ucraine.

Nel sottotitolo abbiamo un’altra manipolazione, “Contrastanti le versioni. Per l’Ucraina gli uomini sono disertori passati con i ribelli nel 2014. Mentre per il Cremlino sono suoi soldati“. Le versioni non sono contrastanti in quanto i due militari sono effettivamente dei disertori.

I due militari in questione sono Maksim Yevghenievich Odintsov che prestava servizio prima dell’occupazione nella Marina Militare Ucraina , e Aleksandr Viaceslavovich Baranov prestava anch’esso servizio presso la Marina Militare ucraina decima brigata aviotrasportata.

Militari Ucraini disertori arrestati

Militari Ucraini disertori arrestati in Crimea

Nell’articolo si legge anche “Le autorità di Kiev si sono difese affermando che i due soldati sarebbero disertori dell’esercito ucraino” frase che contiene il condizinale mentre tutto il resto dell’articolo contiene informazioni e dichiarazioni di parte russa.

Sarebbe bastato analizzare i documenti delle due persone fermate per rendersi subito conto che sono entrambi Ucraini e che i passaporti sono stati rilasciati dopo l’occupazione della Crimea, proprio quando i due hanno deciso di disertare.

In Ucraina il reato di diserzione è punito dalla legge da due a cinque anni di detenzione

Anche per la legge italiana è previsto il reato di diserzione e commette reato di diserzione il militare in servizio alle armi che si allontana, senza autorizzazione, dal reparto e ne rimane assente per 5 giorni consecutivi (un solo giorno in tempo di guerra) o che, trovandosi legittimamente assente, non si presenta senza giusto motivo nei 5 giorni seguenti (due giorni in tempo di guerra). E’ punito con la reclusione militare da sei mesi a due anni