Il 25 novembre l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych ha tenuto una conferenza stampa a Rostov-na-Don. Era previsto che in questo giorno Yanukovich avrebbe dovuto rispondere alle domande della corte di Kiev, ma l’interrogatorio è stato rinviato ad un altro giorno. Tuttavia, Viktor Yanukovich non ha rifiutato a rispondere alle domande dei giornalisti. StopFake ha verificato la veridicità delle dichiarazioni del presidente in fuga.

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Nel corso della conferenza stampa Viktor Yanukovich ha continuato a utilizzare i suoi vecchi argomenti, che le autorità di Ucraina erano state prese con la forza, che nella guerra nel Donbass sono colpevoli i “radicali” giunti al potere, che la maggior parte delle persone sono contro ciò che sta accadendo nel Paese, che i soldati non vogliono combattere. Inoltre, l’ex presidente ha detto con sicurezza che non ha “una somma favolosa” di denaro, che ha lasciato la sua abitazione con il “bagaglio a mano”, e che  l’attuale governo non include il suo nome nei sondaggi “perché ha paura”.

Ora andiamo in profondità circa le dichiarazioni di Yanukovich.

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In realtà: le indagini sono in corso, il rapporto del Gruppo consultivo internazionale per il monitoraggio delle indagini degli eventi sul Maidan nel 2015 afferma che “nel procedimento penale sono stati uniti 55 casi criminali. Questi includono: 12 casi di omicidio premeditato; 1 caso contro gravi danni fisici intenzionali con conseguente morte; 16 casi (32 vittime) di tentato omicidio; e 26 casi di violenza contro le forze dell’ordine”.

A proposito di cecchini sul Maidan (sul video dal 5:42): “Tutti sanno che i cecchini sparavano dagli edifici, che erano controllati dal Maidan. E allo stesso tempo uccidevano gli agenti delle forze dell’ordine, e quelli che stavano sul Maidan”.

In realtà: ancora una volta secondo il rapporto del Gruppo consultivo internazionale che opera sotto il mandato del Segretario Generale del Consiglio d’Europa “la responsabilità per la maggior parte degli omicidi commessi il 20 febbraio 2014,  può essere attribuita ai dipendenti di “Berkut”… L’analisi di centinaia di ore di video e materiali da internet ha aiutato a determinare 21-24 dipendenti di “Berkut” che hanno sparato contro i manifestanti, che camminavano lungo la via Institutska”. Inoltre il documento afferma  che sebbene “non si può escludere la responsabilità dei dipendenti di “Alpha” per le uccisioni e le lesioni dei partecipanti di protesta … ma non sono state ancora trovate le vera prove di questo”.

Circa il denaro (sul video dal 26:00): “Per quanto riguarda i soldi, una somma “favolosa” della quale avete scritto. Al giorno d’oggi, nessuna banca nel mondo ha neanche un centesimo dei miei soldi. Non ho avuto e non ho alcun conto. Non ho esportato nulla dall’Ucraina, tranne gli effetti personali, che erano il bagaglio a mano”.

In realtà: quello che Viktor Yanukovich chiama il “bagaglio a mano”, veniva esportato con i camion per diversi giorni, come dimostra la registrazione delle telecamere a circuito chiuso. Alcune delle cose venivano caricate in elicottero. Il video mostra che il “bagaglio a mano” di Yanukovich era costituito da dipinti, spade, pugnali, icone, vasi e altri oggetti d’antiquariato. È anche noto che i conti di Yanukovich sono bloccati in un certo numero di banche ucraine. Anche se l’importo esatto non viene nominato, la Procura generale parlava  dell’importo di circa 127 milioni di $.

Circa gli attivisti della Crimea uccisi (sul video dal 33:30): “Prima hanno sparato su questi autobus e poi li hanno bruciati. Poi hanno preso a calci queste persone. Uno degli autobus è esploso, ho visto questa immagine, il serbatoio del gas è esploso. E le persone ne hanno approfittato e sono corse nel bosco. E questi radicali, giovinastri in maschere, hanno aperto la caccia nei boschi, e queste persone come meglio potevano si salvavano. La maggior parte di loro sono stati uccisi, ma anche tanti sono tornati in Crimea”.

 

In realtà: StopFake aveva già dettagliamente confutato questa informazione e altre prove documentali ancora non ci sono.

Circa l’attentato alla vita (sul video dal 40:00): “Il mio corteo si è trovato sotto il fuoco di armi automatiche. Cioè, praticamente vi è stato il colpo di Stato”.

In realtà: il procedimento penale sul fatto dell’attentato alla vita di Yanukovych era aperto, ma la Procura generale non ha trovato prove della commissione del tentativo di assassinio dell’ex presidente.