La Fondazione per la Cultura Strategica russa in un’analisi pubblicata sul suo sito web, afferma che la Polonia sta cercando di privare l’Ucraina delle sue entrate derivanti dal transito del gas. Allo stesso tempo, l’autore dell’analisi non parla del fatto che la diversificazione delle forniture di carburante blu, in cui Varsavia è interessata, coincide abbastanza con gli interessi e con la politica di Kiev.

La Fondazione per la Cultura Strategica (FCS), fondata nel 2005, conduce la sua politica editoriale in modo da sembrare che sempre essa coincide con la “linea di partito”.  L’articolo, analizzato da noi, e’ adiacente al materiale, in cui si esprime il rammarico in merito alla de-russificazione del Kazakistan, e anche a un articolo con il suggerimento che dietro la morte dei diplomatici russi (8 morti  durante 10 mesi) ci sono Stati Uniti.

L’articolo intitolato “La Polonia vuole eliminare l’Ucraina come il paese di transito per il gas verso l’Europa” si inserisce bene nella linea generale editoriale svolta da FCS. Perché ci sono tali conclusioni degli “analisti “del sito? Loro trovano parecchie conferme dal fatto che , il capo della società ucraina che controlla oleodotti e gasdotti, è diventato un cittadino polacco Pavel Stanchak, che in precedenza ha lavorato nella società polacca petrolifera PGNiG. Qui, a quanto pare, i russi stanno seguendo il loro schema di esperienze e cioè se una posizione elevata in un altro paese è occupata da un impiegato russo significa che probabilmente quest’ultimo difenderà gli interessi della Russia. E dobbiamo ammettere che questo modello è stato anche il modello ucraino  nei Servizi di sicurezza e al Ministero della Difesa nei tempi di Victor Yanukovich. Questo però non significa  che tutti i manager occidentali agiscono secondo tali schemi russi. Il prossimo argomento: una cisterna con il gas liquefatto americano è arrivata recentemente in Polonia. E l’obiettivo principale dell’iniziativa di Tremoria (Tre Mari) – secondo le tesi di FCS – è la creazione di unione anti-russa degli Stati Europei per rimuovere il gas russo dall’Europa Orientale e sostituirlo con il gas americano.

Allo stesso tempo, la Polonia , secondo il FCS, propone all’Ucraina di partecipare a Tremoria, rifiutare il gas russo e consumare  il carburante americano più costoso. FCS sostiene che in questo caso l’Ucraina perderà lo status di uno stato di transito e la Polonia vincerà da questo fatto. Com’è in realtà la situazione? Con questa domanda Stop Fake  si è rivoltо a Voizech Yakubik — caporedattore del sito Biznes Alert.

L’obiettivo del progetto di Tre Mari è un’intensificazione della cooperazione economica (incluso anche il settore dell’energia) tra i paesi della parte orientale e meridionale dell’Unione Europea. Si tratta di un’iniziativa all’interno dell’unione che non ha natura geopolitica. Un indicatore di questo è il fatto che è stata firmata sia da parte del presidente critico verso Mosca Аndrzej Duda, che da parte del filorusso Viktor Orban. E la tesi che l’obiettivo è quello di rinunciare al gas proveniente dalla Russia è un’esagerazione.

Il fatto è che la Polonia è interessata alle vendite di gas in Ucraina e l’influenza dell’operatore di condotte di transito in questo paese può avere un impatto sulla decisione di tali investimenti. Ma non è vero che l’obiettivo è quello di sostituire il gas russo con il gas americano. È solo una questione di concorrenza tra le offerte di combustibile da diverse fonti. Contemporaneamente alla riduzione della fornitura del gas russo alla Polonia, probabilmente si riduce la fornitura attraverso la Bielorussia e l’Ucraina. Ma questo si integra anche nella politica stessa di Kiev.

Contemporaneamente alla diversificazione delle forniture di gas, l’Ucraina dovrebbe anche non solo cercare di ridurre la quota delle importazioni di gas dalla Russia, ma anche di ridurre la dipendenza economica dal transito del combustibile dalla Russia. La tesi, che la riduzione della dipendenza dalla Russia con l’incremento della fornitura attraverso il territorio della Polonia è una minaccia per la sicurezza energetica dell’Ucraina, è troppo esagerata.