Novaja Gazeta, unico media di opposizione in Russia famoso anche per essere stato il giornale di Anna Politkovskaja è stato minacciato per aver pubblicato l’inchiesta relativa alle torture avvenute contro i gay in Cecenia. Il giornale indipendente Novaja Gazetа Новая Газета la sera del 13 aprile 2017 ha diffuso una nota nella quale denuncia le esplicite minacce di vendetta ricevute dai giornalisti da parte delle autorità religiose e politiche della Repubblica Cecena. Qui sotto riportiamo la dichiarazione della redazione del giornale russo.

“Il 1 aprile scorso Novaya Gazeta ha pubblicato un articolo che parlava di detenzioni e di torture di massa dei residenti della Cecenia, sospettati di essere gay.  Siamo a conoscenza dei nomi di tre delle vittime e sappiamo anche che le persone uccise sono comunque molte di più.  Le esecuzioni extragiudiziali i cosiddetti “delitti d’onore” spesso vengono commessi dai parenti delle vittime .

La reazione che è seguita alla pubblicazione sul tema delle persecuzioni contro i gay provoca una serie di preoccupazioni non solo per la vita di alcuni giornalisti ma oramai per l’incolumità di tutta la redazione di Novaya Gazeta.

Il 3 aprile, due giorni dopo la nostra prima pubblicazione, nella Moschea centrale di Grozny si è tenuta un’assemblea di emergenza dei rappresentanti delle comunità islamiche, di studiosi di islam e dei leader politici della Cecenia. Secondo fonti ufficiali nell’assemblea hanno partecipato circa 15 mila persone. In questa riunione Adam Shakhidov, il Consigliere di Ramzan Kadyrov ha accusato pubblicamente la redazione di Novaya Gazeta di “diffamazione” e ha esplicitamente   additato il personale come “nemici della nostra fede e del nostro paese”. Il discorso di Shakhidov e di altri leader religiosi è stato trasmesso da tutte le TV e radio locali e ampiamente diffuso in rete, cosa che ha innescato un’ondata di dichiarazioni intolleranti sui social network.

L’Assemblea ha adottato una risoluzione. Il punto due della risoluzione invita apertamente ed esplicitamente alle violenze:

“tenendo conto dell’offesa recata ai fondamenti secolari della società cecena e alla dignità degli uomini ceceni nonché alla nostra fede, giuriamo che la vendetta raggiungerà i veri istigatori ovunque e chiunque essi siano, senza una prescrizione”

Per noi è evidente che questa risoluzione spinge fanatici religiosi alle violenza contro i giornalisti.

Per Novaya Gazeta è chiaro che l’ondata delle attuali violenze non sia un fenomeno isolato nella Cecenia di oggi. Nel corso degli ultimi tre anni il livello di violenza nel paese è drammaticamente aumentato ed è direttamente correlato alla mancanza di un’indagine completa sull’omicidio di Boris Nemtsov; in effetti, i mandanti di questo omicidio sono praticamente riusciti a farla franca. Proprio l’impunità di questo crimine ha generato in loro la fiducia nella loro completa impunità.

Il silenzio e l’inattività di tutti coloro che possono far qualcosa in questa situazione, li rende complici. Ecco perché Novaya Gazeta continua a lavorare in Cecenia. Ma siamo molto consapevoli del prezzo molto alto che potremo dover pagare. Gli omicidi non risolti delle nostre colleghe, Anna Politkovskaja e Natalija Estremirova, ne è la prova evidente.

Chiediamo alle autorità russe di fare tutto il possibile di fermare le azioni volte a incitare   l’odio e l’innamicizia verso i giornalisti che svolgono il loro dovere professionale.

La redazione del giornale Novaya Gazeta.