L’8 giugno è andata in onda l’ultima puntata su RAI 2 di “Nemo”, un programma che ha spesso fatto servizi in Donbas nella parte occupata da truppe russe e reparti di mercenari. Non è chiaro quale fosse la volontà della Petrini, se fare degli spot a favore della cosiddetta causa “indipendentista” o se far fare delle brutte figure ai mercenari italiani. Di sicuro l’immagine di questi sbandati ne esce a pezzi, personaggi che ammettono davanti ad una telecamera che sono li ad uccidere per soldi in quanto in Italia non trovavano lavoro.

Interessante anche il passaggio dove ammettono che stanno combattendo per i russi (e quindi non per la “causa indipendentista”) e che potrebbero essere inviati in Siria o in altre zone di guerra dove è presente la Russia. Il giovane Alessandro Bertolini che ammette di essere un militante di Forza Nuova e che asserisce che la politica Russa ha molti punti in comune con il programma di Forza Nuova deve essere stato un colpo allo stomaco di Elonora Forenza che invece crede che i mercenari italiani che combattono nel Donbas lo fanno in nome di Stalin.

Ci sarebbe da chiedersi anche come mai hanno utilizzato immagini della scorsa edizione per mandare in onda un servizio spacciandolo come recente, forse solo perchè erano a corto di materiale e quindi hanno riciclato dei vecchi video o forse perchè nel precedente servizio non era stato mandato in onda uno spezzone interessantissimo.

Infatti la cosa più interessante è la parte di servizio finale dove Maurizio Marrone (consigliere regionale piemontese di Fratelli d’Italia e fondatore del cosiddetto “Consolato DNR a Torino“, amico e collaboratore di Giulietto Chiesa) è a cena con Palmeri (minuto 01:43:50), un noto latitante italiano legato all’estremismo di destra e Janus Putkonen, il capo dell’agenzia DONI che ha il compito di catalogare i gionalisti buoni e quelli cattivi. Putkonen era balzato agli onori della cronaca quando dove un hackeraggio delle mail era risultato che la maggior parte dei giornalisti italiani erano considerati poco affidabili tranne Maurizio Vezzosi de l’Antidiplomatico, indicato tra gli “amici”. Putkonen è anche dirigente della famosa associazione “Save Donbass People” nella quale Palmeri è il rappresentante “istituzionale” italiano.

Ora si può reputare normale che un rappresentante delle istituzioni italiane trattenga rapporti (come tra l’altro evidenziato anche in altre circostanze) con un latitante ? La cena come riportato dalla stessa Petrini era una cena privata e quindi non è neanche possibile asserire che Palmeri passasse di li per caso e si sia seduto allo stesso tavolo. Tra l’altro Palmeri è proprio seduto vicino a Marrone..