Pubblicazioni russe, ucraine e anche internazionali hanno pubblicato la notizia che il Ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault ha esortato l’Ucraina a rispettare il Protocollo di Minsk, e inoltre a emendare la Costituzione per quanto riguarda lo status del Donbass.

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Interfax riferisce: “Le autorità di Kiev devono eseguire i propri obblighi e attuare le riforme, tra cui l’inserimento di una modifica alla Costituzione riguardante lo status speciale del Donbass e la modifica del processo elettorale nel Donbass.”

Però nelle notizie pubblicate non vi è alcuna menzione da parte del Ministro degli Esteri francese. sul ruolo della Russia o sui suoi obblighi.

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In realtà, le parole di Ayrault erano completamente diverse, ed è facile verificarlo ascoltando il suo discorso (01:23:30).

Ha detto: “Per quanto riguarda le autorità russe, riteniamo che possano garantire che i separatisti nel Donbass rispetteranno efficacemente l’accordo di cessate il fuoco. Allo stesso tempo, ora a Kiev si è formato il nuovo governo. Il nuovo Governo deve rispettare i suoi obblighi e attuare le riforme” (“En ce qui concerne les autorités russes, nous pensons qu’elles peuvent faire en sorte que les séparatistes dans le Donbass respectent le cessez-le-feu de façon effective. Et en même temps, il y a désormais un nouveau gouvernement à Kiev. Il lui appartient de respecter les engagements pris et de mettre en œuvre les réformes”).

 

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Sul ruolo della Russia circa la sua influenza sui separatisti non è stata fatta alcuna menzione da parte dei media, e la maggior parte di essi non ha pubblicato la sua dichiarazione sulla Crimea.

Il ministro Ayrault ha dichiarato che le sanzioni imposte a causa dell’annessione della Crimea rimarranno in vigore.

 

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Da sottolineare che l’espressione “le autorità di Kiev” utilizzata dai media russi ed ucraini non è tipica dei politici occidentali, spesso è utilizzata esclusivamente nei media russi. Il ministro non ha detto “le autorità di Kiev» («Les pouvoirs de Kiev»). Lo stesso “errore” nella sostituzione della denominazione al posto del “nuovo governo”  “le autorità di Kiev” è stata ammessa da RT e Figaro.

Anche se Figaro rimarca che “Jean-Marc Ayrault ha rimproverato la parte ucraina per il ritardo intenzionale del processo e nella” tattica dilatoria”, assumendo quindi la posizione del Cremlino nei confronti di Kiev”(“Jean-Marc Ayrault a également assimilé cette initiative ukrainienne à une «manœuvre de retardement”, prenant donc fait et cause pour Moscou, contre Kiev”), dalltra parte Figaro conclude che proprio i militanti a Lugansk non soddisfano le condizioni del Protocollo di Minsk: “Martedì, lo stesso giorno della visita di Jean-Marc Ayrault a Mosca, il capo della repubblica autodichiarata di Luhansk Igor Plotnitskiy, ha nominato la data ufficiale delle elezioni locali il 24 luglio 2016. Senza l’accordo con Kiev, in completa contraddizione con le linee del Protocollo di Minsk” (“Mardi, soit le même jour que la visite de Jean-Marc Ayrault à Moscou, le chef de la République autoproclamée de Lougansk, Igor Plotnitski, fixait officiellement au 24 juillet la date des élections régionales. Sans concertation avec Kiev, en contradiction manifeste avec la lettre et l’esprit des accords de Minsk”).

 

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La dichiarazione alterata è stata inoltre rilanciata da  DW (versione ucraina),  Украина.ру, «Факты», «Зеркало Недели», «Українська правда» ed altri.

 

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