Per chi è “del mestiere” non è una novità, i Fake sui fronti di guerra vengono spesso creati dagli stessi reporter poco professionali, ragazzotti freelance che nella migliore delle ipotesi devono spaccare il mondo e mandare ad una redazione una notizia bomba che li faccia emergere, mentre nella peggiore sono semplicemente pagati da un committente straniero per far arrivare nel loro Paese un determinato messaggio.

Guardate questa foto apparsa sul sito di RIA Novosti

Bambini Donbass

vedete due teneri bambini costretti che vivono nelle zone occupate dai russi in Donbas costretti a giocare con dei pezzi di granate che la “giunta nazista di Kiev” ha fatto sparare sulle loro case. Un’immagine che esprime insieme tenerezza ed orrore.

Questa immagine è apparsa in diversi articoli, su Life.ru, Cont, Ria,E-News,News-Front,Russian Pulse, etc. ognuno con una propria versione dei fatti.

Ma come avrà fatto il giornalista a cogliere questo momento topico ?

Da un’altra foto, che abbiamo dovuto rimuovere perchè l’autore voleva 100 euro di diritti di autore (e ovviamente era solo una reazione per aver scoperto il Fake, ma è possibile vedere ugualmente la foto in quantopresente su tantissimi profili social su internet, per esempio a questo  indirizzo https://pbs.twimg.com/media/Cwb0TK7XAAAkAMO.jpg:large ), sveliamo l’arcano

C’è in alto a sinistra un ufficiale russo che ha il compito di prendere per mano i giornalisti che si recano in quelle zone per fargli fare un Tour e scattare qualche foto nei posti che a loro è permesso di vedere.

Prendono due bambini, li fanno mettere per strada, gli forniscono dei pezzi di granate inerti e il circo è pronto.

Come delle scimmiette ammaestrate gli hanno detto cosa dovevano fare e loro nella loro innocenza, senza capire che cosa stavano facendo hanno svolto il compito, magari in cambio di un pezzo di cioccolata.

Intorno a loro i reporter “di guerra” che si avventano come sciacalli intorno le loro prede.

Tra l’altro questo fake riguarda anche l’Italia in quanto uno dei “reporter” è Nicola Rangeloni (il secondo partendodal basso)  divenuto la voce delle truppe paramilitari che occupano il Donbas, basta confrontare con una delle foto pubblicate nel suo profilo Facebook e vedete che i tatuaggi del braccio desto sono uguali.

Ecco come nascono i Fake dal fronte ucraino.

Rangeloni

Artciolo di Mauro Voerzio