Il seguente articolo non è da considerarsi un fact checking ma bensì una semplice riflessione basata su dati di fatto. 

Il boccalone occidentale è una specie molto ambita dai pescatori russi, è un pesce ricco, vive in acque non inquinate ma dotato di scarsa intelligenza il che ne fa una preda facile per essere poi immesso nel mercato interno.

Durante l’ultima tonnara, l’associazione pescatori del FSB russa ha solo dovuto buttare nel mare occidentale dell’informazione un’esca facile, bionda e carina, per far si che i media boccaloni si azzuffassero su di ella e finissero venduti sui migliori mercati ittici di Mosca.

Già il giorno seguente l’apparizione di Marina Ovsyannikova su una TV russa erano emersi alcuni dubbi tra coloro che non fanno parte della specie boccalone. Il primo segnale che qualcosa non quadrava era l’immagine della stessa Marina al processo per direttissima intentato contro di lei la mattina seguente dopo “14 ore di interrogatorio” e una notte insonne.

Il suo selfie dall’interno dell’aula di Tribunale, non testimoniava il viso di una dissidente interrogata a lungo dai servizi russi. Occhiali glamour sulla testa, trucco, capelli in ordine e sorriso. 

Basta confrontare questa foto con quella presa tra le tante di un processo di un dissidente russo, in questo caso si trattava di Pyotr Pavlensky che aveva aderito alla campagna delle Pussy Riot.

Qualcuno in occidente aveva addirittura indicato la Marina Ovsyannikova come possibile candidata al Premio Nobel per la pace.

Da quel processo Marina Ovsyannikova è uscita sorprendentemente illesa con una piccola multa amministrativa. Nessuno ha provato a confrontare la sua sorte con le decine di attivisti che in queste settimane sono stati arrestati dalle autorità russe per le loro manifestazioni contro la guerra in Ucraina. A nessuno interessava di loro perché oramai l’eroina c’era, era bella e fotogenica e dimostrava a tutti che il popolo russo non è Putin.

Poi è arrivata la strana intervista alla americana ABC nella quale Marina si è rifiutata di parlare in inglese (lingua che parla fluentemente) per la ragione che secondo lei la lingua russa è la più bella del mondo, è la lingua di Puskin e Tolstoj ed un russo deve andarne fiero. Pochi hanno rilevato che questa affermazione va proprio a supporto di una delle maggiori narrative russe nella guerra in Ucraina, ovvero l’uso della lingua russa, ma si sa, il boccalone non ha tempo per ragionare.

Infine arriviamo a ieri dove guarda a caso l’eroina russa viene invitata in una trasmissione italiana di prima serata. Fabio Fazio la introduce dicendo che lei ha deciso di continuare a vivere “patriotticamente” a Mosca.

Emergono da subito due narrative principali, “La gente russa è contro la guerra” e “L’azione doveva limitarsi a Donetsk e Lugansk”

La Ovsyannikova dice di aver paura che i suoi figli saranno bullizzati dai compagni di classe per il fatto che lei è contro la guerra, ma questo contrasta con le sue dichiarazioni che il popolo russo è contro la guerra, se questo fosse vero i suoi figli sarebbero trattati da eroi a scuola.

Secondo lei poi come vendetta l’FSB gli avrebbe “bucato le gomme della macchina”, affermazione grottesca se pensiamo ad un servizio che va in giro per il mondo ad ammazzare dissidenti con il Novichok si riduce a bucare le gomme come un bullo di quartiere. 

L’ennesima contraddizione emerge quando Fazio le chiede se si sente sola e lei risponde si, perché è stata abbandonata da tutti in Russia. Contrasta con la sua retorica che i russi sono con lei e contro la guerra ma da spazio alla narrativa interna del Cremlino che chi è un traditore come lei alla fine rimane da solo.

Poi il passaggio che lascia i dubbi maggiori “Ci sono molti russi che soffrono come gli Ucraini” e di per se questo passaggio dovrebbe accendere più di una spia di allarme, perché non è possibile fare un’affermazione di questo tipo se si è sani di mente, ma nel proseguio capiamo dove vuole andare a parare “il fatto che l’Europa e tutto il mondo hanno adottato queste sanzioni su vasta scala, questo fa paura perché la russofobia nel mondo è arrivata a livelli altissimi, delle sanzioni non soffrono solo le elite e gli oligarchi ma anche la gente semplice, soffre la classe media che è orientata verso l’occidente e queste sanzioni potrebbero produrre una reazione contraria e bisogna trovare un dialogo tra Russia e Occidente. La possibilità di dialogo deve avvenire tramite la cultura perché quando si vieta la cultura russa in occidente è un approccio sbagliato”.

Fazio chiude dicendo che mai come in questi giorni bisognerebbe rileggere Dostojesky per STARE VICINO AL POPOLO RUSSO (si avete letto bene, non a quello Ucraino, ma a quello russo)

Quindi nel passaggio fondamentale della sua intervista lei propone due delle narrative che la Russia ha rilanciato negli ultimi giorni

VIA LE SANZIONI

CRESCE LA RUSSOBIA NEL MONDO

Nella sua visione da Nobel per la pace, non gli è passato nemmeno per l’anticamera del cervello di chiedere la fine dei bombardamenti sui civili in Ucraina.

Ad un’esame attento delle sue azioni e delle sue dichiarazioni, Maria Ovsyannikova sembra più essere un’intelligente cavallo di Troia per Mosca avente l’obiettivo di propagandare le narrative russe in Occidente proprio quando questa incontra difficoltà a causa della chiusura di RT e Sputnik. E’ una donna carina, buona cultura di base, doppia nazionalità (anche Ucraina) e apparentemente anti regime, una perfetta esca per il boccalone.