E’ abbastanza triste dover effettuare il debunking su una tragedia come quella della stazione di Kramatorsk, ma purtroppo il livello dell’informazione in Italia non è mai stato così basso, una informazione oramai pregna di propaganda russa dove la narrativa che si sta imponendo su tutti i media è che gli ucraini si auto bombardano, auto stuprano, e villaggi interi si mettono d’accordo per suicidi di massa solo per mettere in cattiva luce la Russia. per molti in Italia, l’Ucraina è un immenso set cinematografico dove si sta girando la riedizione di Apocalypse Now.

Secondo “analisti”, “giornalisti”, “tuttologi” le prove “inconfutabili” secondo le quali il missile Tochka-U, che ha ucciso 57 persone e ferito decine di civili, è presumibilmente “in gestione all’esercito ucraino”. I media del Cremlino sostengono infatti che il numero di serie del missile 9M79-1 Ш91579 “indica chiaramente che il razzo appartiene all’Ucraina”. Qualcuno ha anche sostenuto che missili della stessa serie erano già stati lanciati contro la città di Alchevsk nel Donbas nel febbraio 2015.

La stazione ferroviaria di Kramatorsk è stata presa di mira venerdì mattina, 8 aprile, in un momento in cui circa 4.000 civili ucraini stavano cercando di evacuare. Il bilancio delle vittime dell’attacco è in continuo aumento, 109 persone sono rimaste ferite. Il giorno dell’attacco, il canale di notizie italiano TG La7 ha riportato il numero di serie del missile nella sua cronaca dell’attacco. Questo spezzone di filmato è diventato la fonte per la diffusione della disinformazione russa sul missile “indiscutibilmente appartenente” all’esercito ucraino. (Il TG La7 è il programma di informazione di La7. La7 è un canale televisivo italiano in chiaro di proprietà di Cairo Communication).

Le marcature sul razzo 9M79-1 indicano che appartiene alla classe di missili Tochka-U, la cui classificazione NATO è SS-21 Scarab. Tuttavia, il numero di serie – Ш91579 – è una marcatura di fabbrica e non identifica in alcun modo il missile come appartenente all’esercito ucraino. Questa numerazione è stata applicata a tutti i missili della Votkinsk Machine Building Plant, una fabbrica di macchine e missili balistici nel distretto federale del Volga che produceva in massa missili in epoca sovietica, i quali venivano poi trasportati in diversi paesi, dal Kazakistan, alla Russia, Bielorussia e Ucraina. Attualmente otto paesi possiedono i missili balistici a corto raggio Tochka U. Seguendo la logica dei media russi, un missile con marcature simili potrebbe essere stato lanciato con lo stesso grado di probabilità, dalla Bielorussia, per esempio.

I media russi stanno anche sostenendo che ci sono “prove inconfutabili” che la serie Ш915 usata contro Kramatorsk, è stata anche usata dalle forze armate ucraine durante il bombardamento di Alchevsk il 2 febbraio 2015. La Russia e le Repubbliche Popolari di Donetsk e Luhansk avevano accusato l’Ucraina di aver attaccato la popolazione locale utilizzando una fotografia di un razzo con la marcatura Ш915 che sarebbe atterrato ad Alchevsk. Tuttavia, la missione di monitoraggio speciale dell’OSCE non ha confermato che i militari ucraini abbiano usato missili Tochka U ad Alchevsk. Le truppe russe ad Alchevsk non furono in grado di fornire agli osservatori dell’OSCE né il missile stesso né alcuno dei suoi frammenti.

Le affermazioni russe secondo le quali la marcatura del missile è la prova della sua appartenenza all’esercito ucraino non reggono a un successivo fact check-in. L’esercito ucraino ha riferito che l’8 aprile nella regione settentrionale di Chernihiv, ha abbattuto un missile Tochka U lanciato dall’esercito russo dalla Bielorussia. Il missile aveva la marcatura Ш89. Dopo aver analizzato decine di video e fotografie dalla Siria, i factchecker di StopFake hanno scoperto che missili della stessa serie Ш89 sono stati usati dalle truppe di Bashar al-Assad contro la popolazione civile della Siria.

Nel marzo 2021 la Russia ha lanciato un attacco Tochka U su una raffineria di petrolio vicino a Tarkhin nella provincia di Aleppo. All’epoca i media russi non solo confermarono l’attacco, ma lo promossero in tutti i modi possibili. Nel filmato che i siriani hanno ripreso sul punto d’impatto, sono chiaramente visibili le marcature Ш915, le stesse che sono state trovate sul missile lanciato dalle truppe russe contro Chernihiv un anno dopo.

Sebbene il Cremlino nega categoricamente che il suo esercito usi i missili Tochka U, molteplici fonti confermano che questi missili continuano ad essere al servizio dell’esercito russo. Esattamente 9 giorni prima che la Russia invadesse l’Ucraina, il Ministero della Difesa russo, attraverso il suo canale televisivo ufficiale Zvezda, ha riferito del successo dei lanci congiunti di Tochka-U con la Bielorussia.

Secondo il Crisis Evidence Lab di Amnesty International, che ha analizzato fotografie, video e immagini satellitari del primo giorno dell’invasione su larga scala della Russia in Ucraina, le forze di invasione russe hanno attaccato l’insediamento ucraino con missili Tochka e Tochka U almeno tre volte.

Il 29 marzo 2022, il Belarusky Hayun, un gruppo di attivisti che monitora l’attività militare in Bielorussia, ha registrato una colonna di missili Tochka U marcati con la lettera V, (V e Z sono le due lettere in caratteri latini con cui l’esercito russo ha marcato il suo equipaggiamento) che si muove a nord di Kiev.

In un briefing dell’8 aprile, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha confermato che l’attacco missilistico Tochka-U alla stazione ferroviaria di Kramatorsk è stato effettuato dalle truppe russe. Lo stesso punto di vista è condiviso dal presidente americano Joseph Biden.

Infine nella giornata odierna è stato diffuso un video fake sui canali Telegram russi di un “servizio della BBC” nel quale sarebbero contenute le prove che il missile della strage di Kramatorsk sarebbe stato lanciato dagli ucraini.

Ovviamente si tratta di un fake anche di cattiva fattura che la BBC non ha ovviamente riconosciuto come suo. Nonostante questa smentita c’è da aspettarsi che tale video si diffonda sulle reti italiane e sia ripreso da qualche propagandista putiniano sulle TV nazionali.