Ieri sera è giunta la rivendicazione dell’ISIS per l’attentato di Berlino, ma come spesso capita queste rivendicazioni giungono solo dopo un lasso di tempo giudicato eccessivo, chiunque dopo 24 ore potrebbe rilasciare un comunicato simile, anche le FARC. Perchè un comunicato abbia forza è necessario che sia tempestivo, ovvero che l’organizzazione che l’ha progettato lo renda pubblico pochi minuti dopo, cioè ponga il timbro su un’azione di cui solo loro possono essere a conoscenza.

E’ sempre difficile fare analisi e proporre delle teorie in quanto si rischia di entrare nel campo del complottisti, ma è comunque doveroso provare a mettere in fila gli elementi che si hanno.

Si tratta di un TIR di una società polacca, noi sappiamo che Lukasz Urban, 37 anni, era in Italia a caricare del materiale presso Cinisello Balsamo per conto della società di suo cugino. Dopo aver ripreso il viaggio si sarebbe diretto verso il Brennero da dove avrebbe dovuto prendere la strada per Berlino dove avrebbe dovuto scaricare parte del carico prima di rientrare in Polonia.

Zurawski, proprietario della società polacca e cugino di Lukasz ha dichiarato di aver parlato l’ultima volta con suo cugino a mezzogiorno del giorno dell’attentato e tutto era regolare, l’ultima chiamata dovrebbe essere stata quella della moglie intorno le 3 del pomeriggio

Giunto presso Friedrich-Krauze-Ufe avrebbe parcheggiato il TIR in attesa di scaricarlo e ripartire la mattina seguente. Sarebbe quindi entrato in un Kebab per mangiare.

Sempre secondo la società polacca il sistema GPS sarebbe stato disattivato tra le 17 e le 17:30 e che per circa quattro ore qualcuno avrebbe acceso e spento più volte il TIR come nel tentativo di “imparare a guidarlo”

Dopo l’attentato viene fermato un cittadino Pakistano che risulterà in seguito estraneo ai fatti

Questa mattina la notizia che sotto il sedile di guida sarebbe stato ritrovato un permesso di soggiorno scaduto di un cittadino Tunisino intestato ad Anis A. nato nel 1992 a Tataoutine.

Proprio questo elemento è quello che stride di più con tutta la faccenda. Infatti se è plausibile che il TIR sia stato rubato nei pressi del luogo dell’attentato (sarebbe una follia rubarlo a centinaia di km di distanza con il rischio di essere scoperti durante il tragitto) meno plausibile sia che un attentatore (aspirante suicida) abbia la premura di portarsi dietro con se un documento che non ha nessuna validità in caso di controllo, un permesso di soggiorno scaduto che ad un controllo della Polizia ha la stessa utilità della tessera del supermercato. Oltre a portarlo con se lo ha pure perso.

Tale modalità ricorda molto i ritrovamenti in Ucraina dei biglietti da visita di Dmitro Yarosh sui luoghi ove erano avvenuti degli attentati.

Altra incongruenza sarebbe il trasporto del corpo del povero autista polacco ucciso dopo una violenta colluttazione e quindi insanguinato. Sebbene il tragitto da percorrere era breve (circa 30 minuti) è plausibile pensare che un attentatore suicida si sarebbe sbarazzato del corpo proprio nell’area di servizio ove ha compito l’omicidio.

La scelta dell’obiettivo lascia anche qualche perplessità, la Germania non è tra gli Stati in prima linea nella lotta all’ISIS, se da una parte ci si può aspettare un attacco terroristico in nazioni come Francia, UK, Russia, Belgio o Italia (per il suo valore simbolico della Cristianità) meno probabile dovrebbe essere l’obiettivo tedesco. L’unico obiettivo di tale attentato sembra più un indebolimento alla politica interna di Angela Merkel che tra pochi mesi dovrà presentarsi agli elettori per le elezioni politiche.

Poche ore dopo si sono infatti registrate le reazioni politiche dei partiti di destra di tutta Europa che hanno sottolineato come la politica della Merkel di accoglienza ai profughi vada a minare la sicurezza interna della Germania. In Italia il populista Matteo Salvini ha dichiarato che le mani di Angela Merkel sono sporche di sangue e che la stessa è la prima responsabile della strage.

Va anche notato che in una Unione Europea divisa ed in fibrillazione la Germania di Angela Merkel potrebbe essere l’ultimo baluardo alla sua dissoluzione. La Germania è uno dei tre paesi fondatori dell’Unione insieme ad Italia e Francia. In Francia le prossime elezioni Presidenziali dovrebbero sancire la vittoria degli euro scettici ed anche in Italia per le prossime elezioni che si terranno nel 2017 è probabile la vittoria dei movimenti populisti che chiedono l’uscita dell’Italia dall’Unione. Va da se che se cade anche la Germania l’Europa diventa un progetto morto che imploderà in pochi mesi.

Si tratta di elementi a cui si spera che presto le autorità investigative tedesche trovino delle risposte.