Il Presidente francese Macron nella conferenza stampa seguito all’incontro con Putin fa proprio riferimento ai pericoli derivanti dai canali della propaganda russa e al loro ruolo destabilizzatore. Proponiamo qui un articolo di febbraio del post.it che affronta il caso di Sputnik Italia.

Uno dei principali organi di propaganda di Vladimir Putin ha anche un’attiva edizione in italiano, con una redazione a Mosca e una decina di dipendenti

Da quando Donald Trump ha iniziato a colonizzare i siti di news e i giornali di tutto il mondo; da quando il tema delle notizie false – in particolare delle notizie false online – è entrato abbastanza improvvisamente nel dibattito pubblico; da quando la Russia ha cercato di aumentare la propria influenza all’estero sia con mezzi militari che con mezzi politici; da quando si è iniziato a parlare di hacker russi e dei legami a volte oscuri con la Russia di alcuni politici occidentali, da Trump a François Fillon a Matteo Salvini; da quando è successo tutto questo, insomma, si è anche iniziato a parlare degli strumenti adottati dal governo russo per fare propaganda all’estero. Uno dei mezzi più evidenti con i quali la Russia sta cercando di aumentare i propri consensi fuori dai suoi confini èSputnik News, una grande agenzia di stampa controllata dal governo che viene spesso citata insieme alla più grande e importante Russia Today. Il caso di Sputnik News è interessante perché nonostante esista soltanto da un paio d’anni ha sedi in diverse città del mondo e pubblica contenuti in oltre 30 lingue: una di queste è l’italiano. Insomma:esiste Sputnik News Italia.

L’organizzazione Sputnik News esiste dal 10 novembre 2014, quando è stata fondata da Rossiya Segodnya, un’agenzia di stampa controllata dal governo russo e creata nel 2013 con un decreto esecutivo da Putin per inglobare la storica agenzia di stampa internazionale dell’Unione Sovietica, RIA Novosti, e l’ancora più storico network radiofonico internazionale Voce della Russia, conosciuto fino al 1992 come Radio Mosca. “Rossiya segodnya” in russo significa “Russia oggi”, ma l’agenzia non ha legami formali con Russia Today, il network televisivo con programmi in inglese, spagnolo e arabo a sua volta controllato dal governo russo. La principale operazione di Rossiya Segodnya è Sputnik News: oltre ai siti in diverse lingue, l’agenzia ha anche diversi canali radiofonici, che nel 2015 – stando al sito dell’agenzia – trasmettevano in 30 lingue per un totale di 800 ore al giorno, raggiungendo più di 150 città in 34 paesi. Le redazioni all’estero di Sputnik News si trovano a Washington, al Cairo, a Pechino e a Montevideo.

Alla versione italiana di Sputnik News – che prima della fondazione del network si chiamava La Voce della Russia – lavorano una decina di persone, alle quali si aggiungono una serie di autori esterni alla redazione, ha spiegato al Post Tatiana Santi, che ci lavora. La redazione fisica non è in Italia ma a Mosca, dove è registrata come testata giornalistica secondo le leggi locali. La pagina Facebook di Sputnik News Italia ha più di 35mila mi piace, mentre su Twitter i follower sono circa 4.500. Una richiesta del Post riguardo al numero di utenti mensili del sito non ha ricevuto risposta.

Gli articoli pubblicati da Sputnik News Italia sono principalmente di due tipi: la maggior parte sono brevi pezzi di cronaca, scritti con un linguaggio quasi sempre asciutto e giornalistico, e frutto per lo più dell’aggregazione di notizie riportate dai principali media internazionali, sempre citati come fonti. La maggior parte di questi articoli non sono firmati e spesso sono di poche righe. I temi trattati sono principalmente quelli della politica internazionale, ma il sito si occupa anche di sport, scienza, economia, spettacolo. L’altra categoria di articoli pubblicati sono quelli di opinione: questi sono firmati e tra gli autori più pubblicati c’è Giulietto Chiesa, storico corrispondente da Mosca dell’Unità e della Stampa che da qualche anno è conosciuto soprattutto per la sua attività di divulgazione di teorie complottiste mai dimostrate, per esempio sull’11 settembre. Tra gli altri autori ci sono anche Daniele Scalea, il direttore generale dell’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG), e Vittorio Rangeloni, un italiano che in un’intervista al Giornale ha detto di lavorare perLNR Today, agenzia del ministero dell’Informazione dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk, un territorio ucraino controllato dai ribelli filorussi. Altri editoriali sono scritti dai membri della redazione di Sputnik Italia.

Sul sito ci sono inserzioni pubblicitarie di Google AdSense e quelle di articoli di altri siti raccolte dal servizio Taboola (quelli segnalati come “Potrebbero interessarti”, che compaiono su molti siti). Santi ha spiegato però al Post che il sito si finanzia solo con i contributi del governo russo, sui quali non ha fornito ulteriori dettagli. Non ci sono cifre ufficiali su quanto investa il governo russo per la rete internazionale di siti dell’agenzia Sputnik News, né su a chi vadano i proventi pubblicitari (visto che Santi ha detto che non vanno al sito).

Lo slogan di Sputnik News è “quello che gli altri non dicono”. Più che raccontare quello che gli altri non dicono – dove con “gli altri” si intendono i media occidentali – Sputnik News è però accusata di essere un organo di propaganda di Putin. Santi è abbastanza d’accordo con questa definizione: «La parola “propaganda” non è una bestemmia né una parolaccia, ogni Stato ha un un media che esprime la posizione del proprio paese, noi siamo un canale informativo di questo genere. Il nostro scopo è di proporre al lettore italiano in lingua italiana quelle informazioni che gli altri media non pubblicano. Ovviamente non vogliamo imporre a nessuno le nostre informazioni».

L’orientamento filorusso del sito è facilmente riconoscibile scorrendo la homepage, che riserva un’ampia copertura alle dichiarazioni e alle notizie che riguardano Putin (tra gli ultimi: “Putin in Russia è popolare come una pop-star”) e più recentemente anche a Trump. Anche la Siria è un argomento molto trattato, insieme alla guerra in Ucraina, entrambe sempre con argomenti a favore rispettivamente del regime di Bashar al Assad e dei ribelli filorussi. Anche gli editoriali sono molto schierati: tra quelli pubblicati più di recente ci sono “Trump e il linciaggio mediatico italiano”, “Con Trump Italia più libera e vicina alla Russia”, “La Russia, asso nella manica dell’Italia”. Nonostante l’attenzione alle cose che succedono in Russia, l’edizione italiana non ha pubblicato nulla sulla recente condanna a cinque anni di carcere di Alexei Navalny, il principale oppositore di Putin che per questo non potrà candidarsi alle elezioni del 2018. Della condanna di Navalny si sono occupati praticamente tutti i media generalisti italiani e internazionali. L’orientamento generale è lo stesso dell’edizione in inglese, che tra le altre cose è stata citata dal rapporto preparato da CIA e FBI sulle interferenze russe nelle elezioni americane in quanto responsabile della propaganda russa pro-Trump negli Stati Uniti insieme a Russia Today.

Le news pubblicate da Sputnik News, in Italia e all’estero, sono pensate per mettere in buona luce la Russia: e sarebbe strano il contrario, visto che è un organo di stampa del governo russo. Sputnik News pubblica notizie parziali e selezionate in modo da tenere fede a una precisa narrazione filorussa. In molti accusano l’organizzazione anche di costruire serialmente bufale per screditare gli avversari di Putin: se la maggioranza dei contenuti pubblicati dal sito non è inventata, sia sulla versione inglese sia su quella italiana – che spesso riprende i contenuti della prima – compaiono tuttavia notizie false o presentate in maniera disonesta. È il caso per esempio di un articolo intitolato “Trovata foto della Merkel con il presunto kamikaze di Bruxelles”, che riprendeva una bufala nata sui social network che riconosceva in un migrante che si era fotografato con Angela Merkel uno dei terroristi dell’aeroporto Zaventem di Bruxelles. Un altro articolo di Sputnik News Italia ha riportato le dichiarazioni del vice primo ministro della Crimea Ruslan Baalbek, che sosteneva che in Ucraina ci fossero campi di addestramento dell’ISIS: accuse false e mai provate, ma che nell’articolo di Sputnik News non sono messe in discussione. Curiosamente, un articolo pubblicato recentemente si chiama “Aspetta, verifica e usa il buon senso: come difendersi dalle fake news”: è un’intervista a Tommaso Debenedetti, uno dei più conosciuti inventori di interviste false e bufale d’Italia.

Il principale partito italiano ad avere posizioni apertamente filorusse è la Lega Nord, e infatti le visite di Matteo Salvini in Russia per protestare contro le sanzioni economichesono sempre raccontate da Sputnik News Italia. Ma anche molti esponenti del Movimento 5 Stelle (e lo stesso Beppe Grillo) si sono detti contrari alle sanzioni e hanno sostenuto Putin: tra i più attivi in questo senso c’è Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare del M5S che è stato intervistato da Sputnik News Italia.

Recentemente ha attirato molte attenzioni in Italia un’inchiesta di BuzzFeed News sulla rete di siti di news riconducibili al M5S e alla Casaleggio Associati, segnalando che siti come Tze TzeLa Cosa utilizzano spesso Sputnik News come fonte:le ricerche su Google confermano che negli ultimi anni sono state decine le notizie pubblicate da Sputnik e riprese su Tze Tze, che tuttavia pubblica moltissimi contenuti presi da altri siti, compresi quelli dei principali quotidiani italiani. BuzzFeed citava un esempio in particolare: un articolo pubblicato da Sputnik News Italia e ripreso daTze Tze intitolato “Neri e scafisti finanziati dagli Usa?”: citando come fonte un giornale semi-sconosciuto vicino alle forze armate austriache, sosteneva che il governo americano, tramite il dipartimento di Stato e la Fondazione Soros, finanziasse il traffico di migranti dalla Libia all’Italia. Diceva anche che le organizzazioni americane responsabili di questi traffici erano le stesse che avevano «gettato nel caos l’Ucraina» durante le proteste a Kiev del 2013 e 2014, e tirava in mezzo grandi pilastri delle teorie complottiste, la famiglia Rotschild (che possiede un grande impero finanziario) e il gruppo  Bilderberg. Nessuna di queste teorie è stata sostenuta da prove serie e documentate.

Recentemente l’Espresso ha intervistato Marco Fontana, uno dei giornalisti di Sputnik News Italia, che ha negato che ci sia un legame con il M5S: «Mi hanno paragonato a un hacker russo, nientemeno, e solo perché il sito TzeTze, area Grillo-Casaleggio, aveva ripreso il mio scritto». Parlando di come lavora il sito, ha detto che la redazione di Mosca lascia libertà sui contenuti pubblicati: «Certo, so che non potrei scrivere che Putin deve andare in galera, ma forse che i media italiani non hanno un padrone contro il quale non possono esprimersi liberamente?». Ha poi spiegato che ci sono state solo tre richieste di articoli arrivate direttamente dalla redazione centrale: «un pezzo su Ratzinger, uno sulle foibe e uno sui rappresentanti della Duma in visita a Torino». Fontana ha poi spiegato: «L’unico che ha un legame diretto con la redazione centrale è Giulietto Chiesa. Io mando i miei scritti via email a un amico che sta a Mosca e lui li gira alla caporedattrice, di nome Elena. Altro non so, se non che io mi limito a fare il mio lavoro da professionista come farei per qualsiasi altra testata». Per quanto riguarda il compenso per il lavoro svolto per Sputnik News, Fontana ha detto: «veniamo regolarmente retribuiti. Subiamo la doppia tassazione e, da quando è stato varato l’embargo, abbiamo dovuto sottoscrivere con la banca un documento in cui l’istituto di credito ci avverte che può fornire i nostri dati a chiunque li richieda perché riceviamo un compenso dalla Russia».