Fonte : La Stampa   Pubblicato il 24/01/2019 NADIA FERRIGO

L’analisi di Alto Data Analytics: sul social network i gruppi a favore dell’accoglienza sono di più, ma quelli contrari risultano più attivi grazie all’aiuto dell’agenzia di stampa russa

Su Twitter il gruppo sociale di chi pensa che i migranti vadano accolti, e non respinti, è più numeroso di chi invece vorrebbe cacciare chiunque sia disposto a rischiare la vita pur di raggiungere l’Europa. Ma i contrari, sebbene siano meno numerosi, sono molto più attivi. Anche grazie al ruolo di Sputnik, l’agenzia di stampa russa che gestisce siti internet in oltre trenta lingue. A dirlo è l’analisi condotta dai ricercatori di Alto Data Analytics su 1.055.774 cinguettii di 98.191 utenti che hanno partecipato al dibattito italiano sull’immigrazione dal 1 ° febbraio al 31 luglio 2017. Così sono riusciti a individuare i gruppi sociali capaci di costruire una narrativa ideata per sostenere una o l’altra posizione, grazie a livelli anormali di coinvolgimento. Con l’analisi si dimostra che la narrativa è stata costruita prima del processo elettorale, e sistematicamente coltivata fino a oggi.

«Le narrative definite polarizzanti sono dunque premeditate e mantenute nel tempo, in alcuni casi con evidenti sforzi per dimostrare la propria solidità – commentano i ricercatori di Alto -, grazie a riferimenti ad altre importanti e riconosciute fonti di informazione, individui identificati come esperti, dichiarazioni di figure pubbliche e al concetto di fact checking».

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Su Twitter il dibattito è polarizzato tra pro e contro

Il dibattito pubblico ha mostrato un’alta concentrazione su Twitter, con l’85 per cento degli utenti coinvolti nella discussione digitale iscritti al social network. Due le comunità chiave alla base del dibattito: anti-immigrazione e pro-immigrazione.

(Rosso Anti-immigrazione; Verde Pro-Immigrazione e Grigio Neutrale)

Il principale gruppo sociale pro-immigrazione è formato da 35.017 utenti, quasi il doppio di quello anti-immigrazione. Ma ha postato “appena” 187,665 tweet, 2 volte e mezza in meno rispetto ai loro “avversari”. Questo gruppo sociale è strettamente legato a una comunità di utenti che difende l’immigrazione principalmente per valori religiosi: è formata da 7.478 utenti che hanno pubblicato 31.522 tweet. Il nucleo pro-immigrazione e quelli contigui rappresentano il 53% di tutti gli utenti, ma appena il 27% di tutti i tweet.

Le comunità pro-immigrazione hanno concentrato le loro discussioni su diritto di asilo, il ruolo delle ONG a sostegno dei nuovi immigrati e l’obbligo morale di aiutare chi si trova in una situazione critica. La loro narrativa collegano l’aiuto umanitario con l’idea dei diritti umani fondamentali, e le opinioni anti-immigrazione sono etichettate come razziste. Queste comunità hanno supportato le loro narrazioni con siti italiani come Redattore Sociale, Open Migration, Famiglia Cristiana, Radio Vaticana, Rai o siti di organizzazioni non governative che lavorano nell’immigrazione in Italia. I media stranieri con un’alta affinità includono The Guardian, Euronews e VICE.

Il principale gruppo sociale anti-immigrazione è invece formato da 17.748 utenti, che hanno postato 469.881 tweet. Questa comunità è strettamente correlata a chi critica il ruolo delle Ong, 7.577 utenti che hanno pubblicato 92.287 tweet.

Queste due comunità anti-immigrazione rappresentano il 32% degli utenti nella discussione principale sull’immigrazione, ma hanno prodotto un volume impressionante di tweet: sono il 68% di tutti quelli correlati alla discussione pubblica. «Ciò rappresenta un rapporto anormale di attività nel lungo periodo di sei mesi di analisi – spiegano i ricercatori -. Questi utenti mantengono alti livelli di attività, che potrebbero essere considerati comportamenti anomali se confrontati con altri utenti all’interno del dibattito pubblico».

Chi è più attivo, sostiene che l’Italia stia subendo un’invasione, con conseguenze economiche e sociali negative per gli italiani. Seguono le critiche alla gestione dell’immigrazione di governo e politica, con una narrativa antieuropea basata sul discredito dell’Ue, sui dubbi sul suo ruolo e sul quello dell’Italia. Si associa così l’immigrazione a insicurezza, crimine e terrorismo. La principale comunità anti-immigrazione è alimentata da un numero molto attivo e limitato di utenti allineati ideologicamente e influenzati dalle preferenze politiche per Lega Nord, Forza Italia e Casa Pound.

Il ruolo chiave di Russia Today e Sputnik

Su un totale di 3.164 diverse fonti di contenuti – articoli di giornali, blog, immagini e video – i media stranieri hanno avuto un ruolo chiave. Russia Today e Sputnik si sono classificati tra i primi 100 siti più influenti nel dibattito. La versione italiana di Sputnik News si è classificata al 40esimo posto, Russia Today al 58esimo. «Quando abbiamo identificato quali community hanno condiviso più attivamente i contenuti di Russia Today e Sputnik News – continuano gli analisti – abbiamo scoperto che il 90,4% della distribuzione di contenuti Russia Today e Sputnik arriva da comunità anti-immigrazione».

Altri siti con elevata affinità all’interno degli utenti anti-immigrazione sono “Tutti I Crimini degli Immigrati”, “Il Populista”, “Italia Patriamia”, “Vox News” e siti web di partiti o personaggi politici come Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo.

Il sito “Tutti i crimini degli immigrati” collega la sua ultima sezione di notizie a Vox News, un altro sito con un’alta affinità e influenza tra gli utenti anti-immigrazione. Vox News a sua volta include una sezione fact checking per consentire agli utenti di verificare le sue novità. Vox afferma che «ogni post ha almeno un’altra fonte, oltre la nostra identificabile direttamente con un clic». Dopo aver usato il servizio, gli analisti hanno rilevato che le fonti rimandano sempre a siti simili a Vox News, o a pagine di Facebook collegate al partito politico neofascista Casa Pound o di altri siti come “Tutti I Crimini degli Immigrati”. Una costruzione narrativa che si auto alimenta. E che continua a guidare il dibattito social sull’immigrazione.