E’ stata pubblicata in questi giorni una ricerca condotta da diversi ricercatori americani riguardante la diffusione di informazioni false relative alla tematica sui vaccini. La ricerca si proponeva di comprendere come i robot e i troll di Twitter (“bot”) promuovono questo tema online.

David A. Broniatowski, PhD, Amelia M. Jamison, MAA, MPH, SiHua Qi, SM, Lulwah AlKulaib, SM, Tao Chen, PhD, Adrian Benton, MS, Sandra C. Quinn, PhD, and Mark Dredze, PhD

Il metodo utilizzato da tale ricerca è stato confrontare i bot con i tassi medi degli utenti di messaggi rilevanti per la tematica vaccini, raccolti online da luglio 2014 a settembre 2017.

E’ stato stimata la probabilità che gli utenti fossero robot, confrontando le proporzioni di polarizzazione e tweet novax attraverso diversi tipi di utenti. Infine è stata condotta una analisi del contenuto di un hashtag Twitter associato con l’attività dei troll russi.

Come tutti ben sanno, idee sbagliate relative alla salute, disinformazione, misinformation, sono state diffuse sui social media, e rappresentano una grave minaccia alla salute pubblica, stesso fenomeno registrato nell’ultimo anno anche in Italia.

La proliferazione di questi contenuti ha delle conseguenze gravi, infatti l’esposizione a informazioni negative sui vaccini comporta un aumento dei dubbi dei genitori che debbono sottoporre i loro figli alla vaccinazione e ritardi per tali terapie. Tali genitori sembrano essere più propensi a rivolgersi a Internet per ottenere informazioni ed esprimono minore fiducia nella scienza e negli scienziati.

L’analisi è stata condotta su bot e troll sul tema dei vaccini trattati online su Twitter. E’ stato utilizzato un set di 1 793 690 tweet raccolti dal 14 luglio 2014, fino al 26 settembre 2017, ed è stato quantificato l’impatto dei bot e dei troll Twitter sull’amplificazione polarizzante e i messaggi novax.

Questa analisi è stata completata da uno studio qualitativo dell’Hashtag #VaccinateUS di Twitter progettato per promuovere discordia usando la vaccinazione come un arma politica. I tweet #VaccinateUS sono stati identificati con account di troll russi collegati all’Agenzia di ricerca su Internet: un’azienda controllata dal governo russo, specializzata in operazioni di influenza online.

La campagna sanitaria è diventata un “Arma”, una delle tante profetizzate da Valery Gerasimov. Le tematiche sulla salute pubblica, come quelle sulle vaccinazioni, sono incluse nei tentativi di diffondere disinformazione e misinformation da parte di potenze straniere.

L’analisi complessa che qui non riportiamo (ma che è consultabile qui), ha evidenziato come i Troll russi e i Twitter bot tramite una sofisticata ingegnerizzazione hanno pubblicato in maniera significativa contenuti sulla vaccinazione con  tassi molto più alti rispetto alla media degli utenti. Il contenuto di queste fonti è uguale e bisogna porre estrema attenzione sui pro e sui novax.

Questa strategia è coerente con l’obiettivo di promuovere discordia attraverso una serie di controversi argomenti: una tattica conosciuta e utilizzata dagli account russi.

Il compito di tali strategie è quello di creare il caos all’interno del dibattito pubblico. E’ chiaro che alla Russia non interessi nulla che negli stati colpiti da tale disinformazione si abbia una posizione precisa su questo tipo di argomento, ma bensì lo scopo è quello di creare attriti all’interno di una società per renderla più debole.

La disinformazione è sempre e solo un mezzo utilizzato per raggiungere un fine. Analizzare la disinformazione ci permette di comprendere quale sia il fine che si sono proposti coloro che gestiscono la disinformazione di Stato.