Sembra essere la nuova frontiera della disinformazione, la sessualizzazione dell’informazione. I casi si stanno moltiplicando e colpiscono in maniera differente a seconda del sesso della persona da colpire. Se si tratta di un uomo lo si accusa di pratiche sessuali con rilievi penali mentre se si tratta di una donna si tende a farla apparire come una “poco di buono” e abbastanza lasciva.

Quando la deputata ucraina Svitlana Zalishchuk ha pronunciato un discorso alle Nazioni Unite sugli effetti della guerra con la Russia per le donne del suo paese, ha ottenuto numerosi apprezzamenti per il suo discorso. Erano passati solo pochi mesi da quando la trentaduenne era stata eletta in parlamento, lei della nuova generazione di politici eletta dopo la rivoluzione di Maidan in Ucraina. Nel suo discorso Svitlana aveva sostenuto che a causa del conflitto le donne ucraine hanno spostato la loro attenzione “dall’uguaglianza alla sopravvivenza”.

Zalishchuk è diventata così un bersaglio per un nuovo tipo di disinformazione. Uno screenshot iniziò a comparire in un post relativo al suo discorso, mostrava un tweet che sosteneva che aveva promesso di correre nuda per le strade di Kiev se l’esercito ucraino avesse perso la battaglia. Per sottolineare il punto, il messaggio fu accompagnato da immagini false che la ritraevano  totalmente nuda. “Era tutto destinato a screditarmi come personalità, a svalutare me e quello che sto dicendo”, ha detto la Zalishchuk.

Il suo caso non è isolato, politici donne e altre donne di alto profilo in tutto il mondo stanno affrontando un diluvio di ciò che possiamo definire disinformazione sessualizzata. Mescola vecchi atteggiamenti sessisti esaltati dall’anonimato dei social media nel tentativo di distruggere la reputazione delle donne e di farle uscire dalla vita pubblica.

Diverse donne politiche nella piccola nazione caucasica della Georgia sono state vittime di una campagna di disinformazione sessualizzata lo scorso anno prima delle elezioni parlamentari. Una serie di video a sfondo sessuale sono stati pubblicati online, con messaggi intimidatori. L’obiettivo era diffondere la “paura” tra le donne coinvolte in politica, afferma Tamara Chergoleishvili, una eminente giornalista e attivista, il cui marito è un noto politico dell’opposizione. La Georgia è un paese molto conservatore in cui gli atteggiamenti patriarcali rimangono forti, tutto ciò ha reso l’attacco più potente.

Durante quelle elezioni gli uomini non sono stati attaccati da questo tipo di disinformazione, tranne in un caso quando un uomo è stato etichettato come “gay”, il che lo ha messo a rischio estremo a causa degli atteggiamenti omofobi profondamente radicati in Georgia.

L’uso di immagini realistiche – che è oggi facile da ottenere con i moderni software – aggiunge potenza a queste campagne di disinformazione misogina, dice Sandra Pepera, direttore dei programmi di genere, donne e democrazia al National Democratic Institute, a Washington, DC

L’immagine modificata

In Georgia, il governo alla fine ha condannato il rilascio dei video a sfondo sessuale e sono stati rimossi da YouTube. Ma ciò non ha potuto mitigare completamente il danno, poiché i nomi delle persone mostrati nei video si diffondono viralmente. E l’intimidazione lo scopo di queste campagne e può avere un effetto soffocante sull’impegno delle donne in politica.

La Zalishchuk ricorda come, a distanza di mesi dalla campagna diffamatoria contro di lei, un giornalista tedesco abbia terminato  un’intervista chiedendole se fosse vero che correva nuda per le strade di Kiev. “Come puoi crederci?” Rispose lei, scioccata dalla domanda.

In queste settimane in America è circolato un documento contraffatto che accusava  un senatore democratico di molestie sessuali. Charles Johnson e Mike Cernovich, esponenti della destra molto attivi sui social, si sono vantati di aver ottenuto un documento che avrebbe messo ko il senatore. “Michael Cernovich e io finiremo la carriera di un senatore degli Stati Uniti”, ha pubblicato Johnson su Facebook.

Il senatore era il leader delle minoranze Charles Schumer di New York, secondo quanto riferito da Axios.

Unico problema è che il documento era falso. Schumer nelle date indicate nel documento, scritto da un ex membro dello staff che Lo accusa di molestie sessuali, non era a Washington, D.C. o negli Stati Uniti.

“Il documento è  falso e ogni accusa è falsa. L’abbiamo consegnato alla polizia del Campidoglio e chiesto loro di indagare e perseguire gli autori perché è chiaro che la legge è stata infranta. Riteniamo che l’individuo responsabile della falsificazione del documento debba essere perseguito nella misura massima consentita dalla legge per impedire ad altri malintenzionati di fare lo stesso. ”

L’ex collaboratore ha confermato che il documento era un falso. “Le affermazioni contenute in questo documento sono completamente false, la mia firma è falsa, e anche i fatti di base su di me sono sbagliati”, ha detto l’ex membro dello staff in una dichiarazione. “Ho contattato le forze dell’ordine per scoprire chi è il responsabile. Ho terminato l’attività  dall’ufficio del senatore Schumer in buoni rapporti e non ho nient’altro che bei ricordi del mio tempo lì. ”

In Italia non siamo immuni da queste tecniche, tutti ricordano gli attacchi sui social alla presidente Boldrini, ma il caso più evidente è attualmente il caso della Ministra Boschi spesso descritta come una “bella oca” che utilizzerebbe la sua bellezza per instupidire gli uomini di potere. Tali attacchi si sono in particolare evidenziati questa settimana durante la trasmissione di Lilli Gruber quando la Boschi ha risposto a Travaglio “”Gentil Travaglio, se fossi stato un uomo, lei non mi avrebbe riservato questo trattamento. Ha fatto i soldi, andando nei teatri italiani, con un’attrice, poco vestita, che mi scimmiottava !”

Travaglio Boschi
Travaglio nel suo spettacolo a teatro

 

Travaglio Boschi
Lo spettacolo a teatro di Travaglio dove fa apparire la Boschi come una bella ma scema

 

disinformazione sessista
fotomontaggio fake

Anche il NYT in un recente articolo si è occupato del sessismo in Italia dove riporta “E l’ex primo ministro Silvio Berlusconi è tornato in scena sei anni dopo essere stato costretto a lasciare il potere in mezzo a proteste di massa e processi per esaminare il suo ruolo nei cosiddetti baccanali del Bunga Bunga con donne e prostitute minorenni”

La procedura è abbastanza semplice, basta utilizzare una VPN o un sito magari in Albania o Macedonia, creare una pagina Facebook con dati falsi e postare un post diffamatorio. Questo viene poi ripreso dalla rete disinformativa nel paese dove si intende colpire il personaggio ed il gioco è fatto. Basti pensare che persino in Italia evidenti casi di diffamazione non vengono perseguiti dalla Magistratura, figurarsi se questi vengono commessi all’estero magari in nazioni con cui non si hanno protocolli di collaborazione o dove la diffamazione non è prevista come reato.

Distruggere la credibilità di una persona è una delle tecniche più utilizzate nell’ambito della guerra informativa. Viene utilizzata ogni qual volta non è possibile contrastare la persona target sui contenuti ed allora si passa alla sua sfera privata nel tentativo di infangarne la sua reputazione.

Mauro Voerzio