In questi giorni in Italia è stata varata la manovra correttiva di poco più di tre miliardi di euro, manovra voluta da Bruxelles per stabilizzare i conti italiani. A seguito di tale manovra si sono scatenati gli anti europeisti utilizzando tutta le retorica della propaganda a loro disposizione “non siamo padroni a casa nostra”, “l’Europa salva le banche e ci affama” etc.

Siamo nello scenario di BACKFIRE EFFECT, cioè siamo di fonte ad una di quelle tipiche situazioni in cui il debunking dei fake comporta una maggior radicalizzazione di chi crede alla propaganda. Nonostante questo vale la pena tentare di convincere qualcuno del fatto che non solo lo stanno prendendo in giro, ma che coloro che supportano le tesi anti europee stanno ponendo le basi perchè l’uomo comune diventi ancora più povero grazie alla “decrescita felice”

Alcuni dati ed un esempio semplice semplice ci aiuterà in questa operazione.

Nel 2012 gli interessi sul debito pubblico italiano sono stati di 84,06 miliardi. L’anno successivo, invece, l’esborso è stato di 77,94 miliardi. Nel 2014, poi, il valore si è assestato a 75,18 miliardi. Oggi paghiamo circa 70 miliardi di euro l’anno in interessi. Tutto questo va paragonato con i 3 miliardi richiesti da Bruxelles.

E’ come se un padre di famiglia che guadagna 1.000 euro al mese avesse contratto debiti per comprarsi la macchina nuova, fare le vacanze, ed altre spese per un totale di 700 euro mensili e si scagliasse contro il padrone di casa che gli ha chiesto un aumento di 30 euro al mese sull’affitto della casa come causa di tutti i suoi mali.

Va inoltre fatto notare che questo debito di 700 euro mensili il nostro “Pautasso” lo ha contratto non quando è entrato in vigore l’euro ma quando ancora c’era la lira o per meglio dire (continuando nell’esempio) 630 euro contratti quando c’era la lira e 70 da quando è entrato in vigore l’euro. Ancora bisognerebbe spiegare al signor Pautasso che in caso di uscita dall’euro il suo debito mensile arriverebbe all’equivalente di 900 euro mensili con l’unica sua soddisfazione che tale debito potrebbe essere espresso in lire e cioè di 1.742.400 lire a fronte di uno stipendio che rimarrebbe di 1.927.000 lire.

Si perchè le sirene disfattiste vi dicono che l’Italia godrebbe di grandi vantaggi dall’uscire dall’euro in quanto potrebbe svalutare la propria moneta ed aumentare le esportazioni. Peccato che il signor Pautasso è un dipendente (come altre decine di milioni di italiani) e non un imprenditore e non esporta proprio nulla.

Signor Pautasso posso farle ora una domanda ? Ma lei dove ci guadagna in tutto questo ?

La prego di non rispondermi con le solite invettive contro la Boldrini o Renzi, o contro gli stranieri che le stanno rubando il lavoro o molestando la figlia, provi per 24 ore a spegnere la TV ed anche il PC, provi a riflettere in maniera autonoma riutilizzando vecchi arnesi come la calcolatrice che usavamo a scuola, un foglio di carta a quadretti ed una penna. Faccia due semplici conti, di quelli che fa tutti i giorni per barcamenarsi tra debiti e bollette, quei conti che fa tutte le sere a letto nel silenzio della notte in quell’incubo ricorrente che l’attanaglia costantemente dopo il quindici del mese quando non sa come portare la sua famiglia a fine mese. Scoprirà che lei in confronto a Gigietto Di Maio è un premio Nobel dell’economia e forse non cadrà in questa perfida ipnosi provocata dal backfire effect.

Signor Pautasso siamo in tanti a chiederle di fare questa riflessione, perchè a differenza di quanto dicono a Genova, veramente quando si vota UNO vale UNO e quindi il suo voto andrà ad influenzare il futuro della mia famiglia e non vorrei che per la sua ritrosia a spegnere la TV per 24 ore, i miei figli dovranno un domani pagare un prezzo altissimo.

Mauro Voerzio