Di UE vs Disinfo

Questa settimana, la macchina della disinformazione del Cremlino ha sfornato materiale sufficiente per consentirci di registrare quasi 50 casi che abbiamo diviso in sette categorie che mostrano come alcuni modelli narrativi vengono utilizzati e riutilizzati per storie diverse e adattati a pubblici diversi. Queste categorie vanno dal solito – “L’Occidente ha fatto!” E “Non siamo stati noi!” – allo scandaloso “Non posso credere che sto leggendo questo“, che contengono bugie così evidenti che anche i più appassionati sostenitori del Cremlino potrebbero avere qualche dubbio.

Le élite contro i perdenti

Le narrative in questa categoria cercano di instillare un complesso di inferiorità nel lettore, sia a livello personale che nazionale, e di attivare l’opposizione all’establishment politico. Un caso, ad esempio, suggerisce che votare alle elezioni del Parlamento europeo dà semplicemente a pochi politici l’opportunità di una vita tranquilla a Bruxelles, ma non porta benefici ai lettoni medi. Questa è una narrativa popolare al tempo delle elezioni, usata dagli attori pro-Cremlino per scoraggiare l’affluenza degli elettori e aumentare le prospettive dei partiti populisti e anti-establishment.

Fascismo

Ah, il fascismo – una delle narrative preferite del Cremlino per delegittimare qualcuno o qualcosa che non gli piace. L’Europa si sta difendendo dalla Russia con un muro di fascismo, odio e russofobia! In Lettonia, i nazisti sono al potere, quindi non ha senso votare!

Avere paura. Abbi molta paura!

 

Come le accuse di fascismo, la paura è un’altra strategia narrativa favorita dal Cremlino. Questa settimana, i media filo-Cremlino hanno citato un rapporto americano per sostenere che il conflitto tra Russia e NATO potrebbe condurre a un conflitto militare nel Mar Baltico. Convenientemente, l’articolo ha omesso di menzionare la conclusione effettiva del rapporto – che “un conflitto maggiore tra NATO e Russia rimane improbabile“.

La paura e la percezione dell’insicurezza sono una tattica particolarmente comune quando si parla di Ucraina – attualmente l’ossessione principale del Cremlino. Apparentemente, in vista del secondo turno delle elezioni presidenziali ucraine, Poroshenko ha in programma di organizzare nuove provocazioni a Donbas. Come ha evidenziato il database EUvsDisinfo, la disinformazione sulla presunta aggressione e agitazione dell’Ucraina è stata al centro della strategia narrativa del Cremlino dal momento in cui la Russia ha iniziato la sua guerra contro l’Ucraina. Ma allo stesso tempo rimangono evidenti incoerenze – dopotutto, come è possibile che un paese in fallimento con un esercito al collasso possa rappresentare una vera minaccia alla sicurezza per la Russia ?!

Non siamo stati noi!

Il Dismiss è un’altra famosa tattica disinfo del Cremlino. Comprende hit famose come “Kyiv ha abbattuto il volo MH17, non la Russia!“, Perché l’Ucraina non è riuscita a chiudere il suo spazio aereo sulle aree ribelli di Donbas. In effetti, il sistema missilistico BUK responsabile della tragedia è stato lanciato da un’unità dell’esercito russo e successivamente è stato riportato in Russia. Altre storie di bufala che deviano la colpa dalla Russia sostengono che l’Occidente è responsabile delle provocazioni bellicose nel Mar Nero e che il governo ucraino è responsabile della guerra con la Russia, non il contrario.

Questa categoria include anche grandi esempi di offuscamento: ad esempio, non è chiaro chi abbia sparato sulla folla di manifestanti in Lituania nel 1991, ma probabilmente erano i lituani stessi o una terza parte. Questo racconto probabilmente deriva da una recente decisione della corte in Lituania che ha rilevato che l’ex ministro della difesa sovietico e 60 ufficiali erano responsabili di questo crimine.

“Non siamo stati noi!”, Si parla anche di ingerenza russa alle elezioni francesi. Ancora una volta, secondo i media filo-Cremlino, non ci sono prove che la Russia sia coinvolta, e quindi persiste la confusione. In realtà, le indagini di The Insider e Mediapart.fr hanno stabilito che gli hacker collegati alla GRU hanno sottratto le e-mail del team elettorale di Emmanuel Macron e che in seguito i media filo-Cremlino avrebbero diffuso notizie sulle fughe di notizie.

E’ stato l’Occidente!

In relazione alla categoria di cui sopra, “E’ stato l’Occidente!” È tutto basato sul capro espiatorio preferito della Russia. L’hai già sentito: è l’Occidente, non la Russia, che si intromette in altri paesi e cerca costantemente di destabilizzarli – basta guardare la Bielorussia, l’Ucraina, Maidan e il Venezuela. E non dimenticare il ruolo della NATO!

Le ingerenze nelle elezioni ucraine

This week, we saw ten stories about alleged election meddling in Ukraine, including: organised falsificationsvoting at gunpoint, Donbas residents being refused the right to votecampaigning with dirty money, and electoral fraud. What’s the overarching theme? That Ukraine is a failed state and the elections are illegitimate. Cui bono? The Kremlin. As usual.

Questa settimana abbiamo visto dieci storie sulle presunte ingerenze elettorali in Ucraina, tra cui: falsificazioni organizzate, voto sotto la minaccia delle armi, residenti del Donbas a cui è stato negato il diritto di voto, campagne con compravendita di voti e frodi elettorali. Qual è il tema generale? Che l’Ucraina è uno stato fallito e le elezioni sono illegittime.

Non posso credere che sto leggendo questo!

Infine, l’esemplare più divertente del lotto! Ci è stato detto che il Brasile otterrà l’adesione alla NATO in modo che gli Stati Uniti possano usarlo come trampolino di lancio per l’intervento militare in Venezuela. Fact-check: i media pro-Cremlino trascurano di menzionare che l’adesione alla NATO da parte del Brasile richiederebbe a tutti i membri della NATO di accettare di modificare l’articolo 10 del trattato di fondazione del 1949, che stabilisce che solo i paesi europei possono aderire, oltre al Canada e agli Stati Uniti. La prospettiva dell’appartenenza brasiliana alla NATO? Praticamente nulla.

E poi ci sono le fiabe standard, che l’aggressione della Russia contro l’Ucraina è un mito, che non c’è stata alcuna “invasione” della Crimea e che la Crimea si è ricongiunta alla Russia dopo un referendum legalmente valido.

Il Cremlino però dovrebbe sapere che oggi non è più come nel 1940, non importa quante volte ripetete una bugia, non diventerà mai vera.