Da quando l’anno scorso a sorpresa vinse la cantante Ucraina di origine Tatare Jamala con la canzone 1944, che trattava l’argomento della deportazione dei tatari di Crimea perpetrata da Stalin, la Russia ha cercato in ogni modo di boicottare l’edizione 2017 che appunto si terrà a Kyiv.

Già nelle primissime ore dopo la proclamazione del vincitore la Russia accusò la giuria di brogli, quel secondo posto del cantante russo aveva il sapore di una cocente sconfitta e la querelle con l’Ucraina sarebbe durata per tutto l’anno.

Abbiamo spesso dato spazio agli articoli della propaganda e alle numerose fakenews che volevano di volta in volta l’Ucraina non in grado di organizzare l’evento oppure della volontà europea di non far disputare la competizione canora in Ucraina. Addirittura si cercò di coinvolgere l’opinione pubblica Ucraina con un fake che riportava la notizia che i costi sarebbero ricaduti sulla cittadinanza di Kyiv all’interno delle bollette elettriche. Venne anche detto a dicembre 2016 che l’evento sarebbe stato tolto all’Ucraina a favore della Russia.

Nonostante tutta questa imponente campagna propagandistica l’evento è stato regolarmente organizzato in Ucraina e si terrà a Kyiv nel mese di maggio.

Visto che proprio non riuscivano a bloccare l’organizzazione dell’evento, a qualcuno in Russia è balenata l’idea di boicottare l’evento. L’idea però è stata abbandonata in quanto avrebbe significato isolare ancora di più un Paese che si è già ampiamente autoisolato dal contesto internazionale.

Non potendo quindi danneggiare in qualche modo l’Ucraina, l’ultima trovata del Cremlino è stata quella di indicare come cantante partecipante Julia Samoylova, una cantante russa di ventisette anni sulla lista nera delle persone non ammesse all’interno del territorio ucraino per il suo supporto all’annessione della Crimea da parte della Federazione russa.

Sino a qui sembrerebbe nulla di particolare se non fosse che l’idea di scegliere questa ragazza è basata sul cinismo più totale, nella speranza di usarla nella guerra di propaganda. Julia Samoylova infatti soffre di una grave disabilità dovuta ad una atrofia muscolare spinale che l’ha condannata alla sedia a rotelle.  Si tratta di una cantante non particolarmente famosa in Russia ma assolutamente utile al progetto della propaganda russa.

Ora se l’Ucraina dovesse far rispettare il divieto di ingresso a questa cittadina è presumibile che la propaganda russa si concentrerebbe sul fatto che “la Yunta nazista di Kyiv non ha rispetto per le minoranze e le persone affette da disabilità“. Per inciso va detto che in Russia non sono certo un modello di società friendly per chi soffre di disabilità, anzi, ma tale considerazione sicuramente passerebbe in secondo piano.

Così a meno di due mesi dalla competizione le autorità ucraine dovranno barcamenarsi in questa difficile situazione. Accettare che la cittadina russa infranga il divieto di ingresso alimentando il sentimento anti governativo dei nazionalisti ucraini che contestano al Governo centrale di essere troppo morbido contro la Russia, oppure far rispettare il divieto ma subire l’ondata della propaganda russa ?

E’ molto probabile che a Julia Samoylova verrà permesso di cantare all’Eurovision e a quel punto alla Russia rimarrà una sola strada, cercare di infiltrare persone (nella migliore tradizione della Maskirovka) che contestino la cantante con magari il lancio di qualche uova. Se anche questo piano dovesse fallire la sconfitta per il Cremlino sarebbe totale anche perchè la Julia Samoylova ha poche chance di vittoria, vittoria che quest’anno potrebbe andare proprio al cantante italiano Francesco Gabbani con la sua “Occidentali’s Karma“, un pezzo perfetto per sbancare l’Eurosong Contest 2017