Spesso sbagliamo quando pensiamo che le persone sono schierate su determinate posizioni perchè prive di intelletto. Peggio ancora quando si crede che coloro che militano in uno schieramento politico o ne condividono le idee contrarie alle nostre lo facciano soltanto perchè sia dei “poveri idioti” ignoranti. Questo tipo di ragionamento elitario favorisce il fenomeno delle “echo chamber” cioè dei luoghi virtuali ove le persone tendono ad isolarsi e a relazionarsi solo con chi è affine al loro pensiero.

Prendiamo l’esempio del Movimento 5 Stelle, si muove frequentemente verso i loro sostenitori la critica di essere appartenenti ad una setta, li si descrive come persone incapaci di intendere e volere e così si commette uno dei più grandi errori, propiziando di fatto la loro radicalizzazione.

La critica deve essere oggettiva e ben sostenuta, come in ambito giudiziario si usa dire che un’inadagine deve essere “blindata” per andare in dibattimento.

Siamo proprio sicuri che gli elettori di M5S e Lega siano sulla stessa lunghezza d’onda dei loro leader ? O che invece a causa di una cattiva informazione, se non quando vera e propria disinformazione, sostengano delle posizioni che in realtà non condividono ?

Prendiamo l’esempio dell’appoggio incondizionato del Movimento di Grillo e di quello di Salvini alla Russia di Putin.

L’elettorato di questi due movimenti è stato indottrinato a suon di propaganda e fakenews, sono oramai tre anni che i Salvini, i Di Maio, i Manlio di Stefano insistono su alcune parole d’ordine (chi studia la disinformazione chiama keywords) quali “No inique sanzioni”,”Ucraini Nazisti”,”Ucraini alleati Isis” e via discorrendo. Nessuno si è mai preoccupato di provare ad avere un confronto con la loro base elettorale nel tentativo di spiegargli delle cose e verificare di seguito a tali esposizioni se realmente dopo pensano ancora le stesse cose.

Prendiamo l’esempio più famoso, il leit motiv delle sanzioni alla Russia

Grillo e Salvini in questi anni non hanno perso occasione nel sostenere che la sanzioni alla Russia sono una stupidaggine e che servono solo a danneggiare l’economia italiana.

Ora premesso che queste affermazioni sono state più volte sbufalate con dati oggettivi sull’export italiano (anche quello in Russia che ha visto ultimamente un +21%) in crescita in tutti i settori e con il sito del Parmigiano Reggiano che pubblicava un +7,5% nell’export proprio mentre Salvini sosteneva che vi erano 50.000 forme che stavano marcendo nei depositi, va fatta una considerazione ancora più profonda. Se veramente vogliamo comprendere l’elettorato leghista e grillino non dobbiamo aver paura di scoperchiare il vaso di Pandora, dobbiamo interrogarli sui valori fondamentali delle società democratiche e se dopo aver preso consapevolezza di cosa stanno supportando non avranno cambiato idea, solo allora potremo dire che l’Italia vive una emergenza democratica e che lo spettro del fascismo (inteso come modello di privazione di libertà individuali e non come erroneamente in Italia spesso si vuol far intendere giocando con l’etichettatura fascismo=Mussolini) si sta affacciando in maniera preoccupante.

Ad un GrilloLeghista farei presente che le sanzioni alla Russia sono state decretate in quanto la Russia ha annesso militarmente e illegalmente, in barba a tutte le convenzioni internazionali, la Crimea e che in seguito ha finanziato i gruppi paramilitari che occupano una parte della regione del Donbass. Le sanzioni sono state decretate perchè la Russia nel cuore dell’Europa ha provocato più di 12.000 morti, centinaia di migliaia di feriti e quasi due milioni di profughi. Sono state decretate perchè un Tribunale Internazionale dopo due anni di indagini ha provato che il missile che ha abbattuto l’aereo MH17 provocando la morte di 298 civili è stato sparato dai territori occupati con un sistema missilistico in dotazione all’esercito russo. Sono state più volte prolungate in quanto nulla ha fatto il Cremlino per pacificare la situazione, anzi ad ogni tregua sancita è sempre seguita una escalation militare da parte delle milizie.

Per continuare si può poi sostenere in questo dibattito virtuale con l’elettore grillino/leghista che le sanzioni sono anche “moralmente ed eticamente” giustificate per i bombardamenti russi sulle scuole e sugli ospedali di Aleppo o per la repressione del dissenso interno che ha visto un’attivista dell’opposizione in Russia, Natalia Fiodorova, vittima di un’aggressione, mentre stava rientrando a casa quando qualcuno le ha spruzzato in volto una sostanza chimica e ora avrebbe “perso la vista”, episodio che segue quello toccato ad Alexei Navalni, irrorato (nuovamente) con il disinfettante verde.  Sono giustificate per i 700 arresti in risposta alla manifestazione pacifica che si è svolta a Mosca e SanPietroburgo, che sono giustificate per la repressione della comunità LGBT in Cecenia, per la messa la bando dei Testimoni di Geova quale organizzazione estremista, per la quotidiana intimidazione ai giornalisti dell’unico giornale di opposizione Novaya Gazeta, per l’eliminazione fisica degli oppositori politici come Nemtsov, per l’eliminazione di giornalisti e oppositori all’estero, e potremmo continuare ancora a lungo.

Bene se dopo tali oggettive argomentazioni l’elettore grillino o leghista continuasse a rimanere dell’idea che le sanzioni sono comunque uno strumento negativo per la nostra economia, che ci danneggiano (facendone quindi un discorso puramente utilitaristico), allora dovremmo seriamente preoccuparci. Significherebbe che secoli di civilizzazione e di educazione sono stati sacrificati sull’altare dell’opportunismo finanziario, neanche che i cittadini italiani si fossero di colpo trasformati tutti in squali di Wall Street, significherebbe che il cittadino medio italiano non si rende conto che un domani non troppo lontano potrebbe divenire lui stesso un “ucraino”, un elemento sacrificabile sull’altare del profitto e della finanza.

Si dovrebbe chiedere poi all’elettore quali sommi interessi ha lui per sostenere tali posizioni, come se tutti quanti fossero degli imprenditori che ogni giorno lottano sul mercato per esportare sempre di più i loro prodotti. Non si capisce infatti quale motivazione spinge l’operaio, il netturbino o il dipendente dell’ASL a sostenere la revoca delle dannose sanzioni alla Russia in un’operazione dove si trasforma paladino degli interessi degli imprenditori a scapito dei diritti umani, senza peraltro godere di alcun beneficio. Perchè un Carabiniere dovrebbe supportare chi perseguita i Gay ? Perchè un’infermiera dovrebbe supportare chi depenalizza i reati domestici ? Perchè un disoccupato dovrebbe parteggiare per chi bombarda scuole ed ospedali ? Personalmente mi sfugge.

In ultima istanza, prevedendo le reazioni degli elementi più radicalizzati che in extrema ratio direbbero “si è vero la Russia è una dittatura ma non possiamo nemmeno stare dalla parte dei nazisti ucraini”, non volendo ricominciare da capo la spiegazione ove si dimostra che l’affermazione non è vera, gli proporrei “Ok, allora chiedi che vengano imposte sanzioni all’Ucraina ma non di togliere quelle alla Russia”, perchè se veramente credete che in Ucraina circolino per strada pericolosi nazisti, che a Kyiv non vi sia libertà di stampa e di pensiero, che la comunità LGBT sia illegale e via discorrendo, allora dovreste battervi per imporre delle sanzioni non per calcolo economico speculativo, ma perchè sui diritti individuali non si può giocare, perchè i diritti inviolabili delle persone sono la più grande conquista dell’ultimo secolo e non possiamo permettere che politici senza scrupoli tentino di convincerci del contrario.

Penso che questo sia il vero dibattito che si dovrebbe fare con il nostro vicino di scrivania in ufficio o dal barbiere quando stiamo aspettando il nostro turno. Dovremmo cercare di capire perchè il classico “uomo comune” si sia trasformato in un cinico privo di scrupoli morali e magari fargli comprendere che quella strada non conduce al progresso, ad un futuro migliore per i nostri figli.

Spesso mi è stata rivolta la domanda “perchè lo fai” circa il mio impegno sociale, domanda rivoltami da persone che non riuscivano a concepire che si potesse fare una cosa così impegnativa e pericolosa senza un fine economico. Ho sempre risposto “perchè è giusto farlo”, perchè nella vita ci sono dei valori imprescindibili a cui non si può rinunciare pena una regressione ad uno stato primordiale senza futuro.

Mauro Voerzio