Il referendum ci consegna un’Italia più debole e confusa. Le prime reazioni dopo l’apertura delle urne ci hanno subito fatto capire che il dopo era ed è un salto nel buio. Da una parte Brunetta che si affettava a dire che Renzi avrebbe dovuto continuare a governare e che non si deve andare a elezioni anticipate, dall’altra Salvini che dopo aver ringraziato con un tweet il suo finanziatore di Mosca si affretta a dichiarare elezioni subito.

Referendum Salvini Putin

 

Sputnik non ha fatto mancare il pezzo di propaganda ai suoi lettori, stravolgendo a suo uso e consumo la notizia. Il giorno cinque dicembre (ovvero il giorno dopo il referendum) riportava la notizia che il Leader della Lega Matteo Salvini chiedeva le dimissioni di Renzi, quando queste dimissioni erano già state annunciate ore prima dal Primo Ministro e sicuramente non dovute alle dichiarazioni di Salvini

salvini sputnik

Poi è stato il turno del M5S dove hanno parlato in cinque ma alla fine non si è capito bene dove vogliano andare a parare, probabilmente Grillo deve ancora decidere sul da farsi.

Uno dei collaboratori politici di Matteo Salvini, il filoso Neonazista Aleksandr Dugin, ieri aveva scritto “Salvini come Hofer è un euroscettico ed è un sostenitore dell’uscita dell’Italia dall’Unione Europea come anche un avversario della legalizzazione delle unioni omosessuali e un amico della Russia. Se vincerà il “No” sostenuto da Salvini, la “Lega Nord” potrà dare all’Italia la possibilità di tornare ad essere uno Stato sovrano. Dal momento che Renzi ha puntato tutto il suo futuro politico sull’esito positivo del referendum, nel caso in cui l’Italia dirà “No” ciò porterà inevitabilmente alle sue dimissioni e ad un probabile crollo della stessa Unione Europea.

Il senatore russo Aleksey Puskov pronostica l’uscita dell’Italia dall’Europa e dall’Euro

puskov

Renzi ha fatto l’unica cosa che doveva fare e che in settant’anni nessuno aveva mai fatto, si è dimesso un ora dopo l’apertura delle urne. Mossa richiesta da tutti e nello stesso tempo criticata quasi da tutti, in quanto ora gli stessi gli chiedono di rimanere in qualità di “statista” per traghettare l’Italia verso nuove elezioni. Tutto ciò dà l’idea di come il nostro sistema politico sia sclerotizzato, ed in preda alle peggiori crisi Orwelliane. La situazione cambia di minuto in minuto e ciò che era stato dichiarato cinque minuti prima in realtà non era mai stato dichiarato e il nemico di ieri è l’amico di oggi. Di valori, ideali, sentimenti quali la vergogna o l’onorabilità non vi è più traccia, tutto lascia il posto al peggior opportunismo.

Ma vi è un’aspetto positivo che questo referendum lascia all’Italia, questa consultazione elettorale ha ufficialmente appiccato l’incendio. Si perché l’Italia oramai ha come unnica via percorribile la sua catarsi, necessita cioè che raggiunga il fondo perché solo come la Fenice potrà un giorno la prossima generazione farla rifiorire e farla tornare grande. Le fiamme hanno cominciato a divampare e in assenza di pompieri presto bruceranno tutto.

Purtroppo quasi la metà degli italiani per più di mezzo secolo ha sempre ambito al “paradiso di Moscasenza però mai averlo provato sulla propria pelle nemmeno un giorno e questo è stata una sciagura perché il mito del paradiso russo è sopravvissuto ai giorni nostri ed oggi rinasce sotto altre forme. Così da anni alcuni movimenti politici hanno fatto la loro fortuna (e nel caso di Salvini anche la sua personale in quanto percepisce dall’odiata Europa uno stipendio mensile di 25.000 euro) criticando aspramente l’Europa e chiedendo l’uscita dell’Italia dall’Unione con il ritorno alla Lira. C’è sempre un mondo migliore da seguire a modello e quasi sempre si tratta di modelli purtroppo negativi come la Germania di Hitler o la Russia di Stalin. Oggi si ripronone la Russia di Putin che è proprio una via di mezzo tra lo Stalinismo ed il Nazismo.

Gli italiani come topolini impazziti seguono il pifferaio magico ed hanno smesso di pensare con la loro testa. Il risultato è sotto i nostri occhi, basta sbirciare sui social network dove una massa di cyber – rincoglioniti senza la facoltà di elaborare un loro ragionamento compiuto, si esprimono con gli slogan dettati dal loro pifferaio personale. Basta che un demente scriva che le matite usate nelle urne si possono cancellare che assistiamo ad una sollevazione popolare,

L’Italia ora ha una grande occasione, votare uno dei due schieramenti messi in campo da Mosca e lasciare che questi Neroni dei nostri tempi terminino il loro lavoro, lasciando l’Italia in un cumulo di ceneri.

Sono sicuro che dalle ceneri potrà nascere una nuova Italia, la prossima generazione si accorgerà di quali errori hanno commesso i loro padri e li punirà con forza. Purtroppo (e per fortuna, ma questo molte teste vuote non lo comprendono) la nostra generazione è cresciuta in un Europa senza guerre, con il boom economico e con la possibilità di una vita sopra le righe. In questa condizione molti hanno dimenticato cosa significhino i diritti umani, la libertà di stampa, il rispetto per le persone. Il linciaggio a cui hanno sottoposto Renzi nelle ore successive all’apertura delle urne fa parte del bagaglio di una società decadente ed incivile. Così necessitiamo un reset totale, necessitiamo perdere le conquiste dei nostri padri per poterle un domani nuovamente riapprezzare. E’ passato troppo tempo dalla liberazione di Auschwitz, troppo tempo per ricordarci cosa fu il Nazismo in Europa ed il Fascismo in Italia. Oggi è normale sostenere movimenti europei che inneggiano a quelle forze, oggi è normale vedere l’ANPI nella stessa piazza con Forza Nuova, oggi è normale che una forza che si candida a guidare il Paese dichiari che ai barconi su cui viaggiano i migranti si debba sparare.

Quando avremo perso tutto, perché di questo stiamo parlando, incominceremo a lamentarci. E’ tipico del popolo italiano, un popolo di voltagabbana e opportunisti senza spina dorsale. C’è da scommetterci che molti “Renziani” da domani cambino casacca, lo facciamo regolarmente dal 1943.

Il programma dei due blocchi, emanazione diretta della Duma, sono chiari, Italia fuori dall’Euro, fuori dall’Europa e fuori dalla NATO.

Nessuno sembra chiedersi E DOPO ?

Il gioco al massacro serve unicamente a coloro che andranno ad occupare le caselle del potere e le poltrone a Roma, loro non patiranno alcuna perdita di privilegi o economica. Prima che il popolo potrà rendersi conto che questi apprendisti stregoni li hanno rovinati completamente, passeranno degli anni e chissà che intanto una nuova situazione geopolitica non renda l’Italia molto più simile alla Russia, dove ogni forma di dissenso è bandita e dove si va in carcere per un post non gradito al potere (in Italia avremmo le carceri pieni di attivisti e parlamentari dell’attuale opposizione).

Fuori dall’ambito europeo siamo destinati ad diventare una delle maggiori economie del nord africa, ed anche terra di confine con l’Europa molto ambita da mezza Africa che si riverserà nelle nostre regioni in attesa dell’occasione di passare le Alpi ed andare in Europa. Non godremo più di alcuna copertura internazionale ed i nostri meeting non saranno più con Obama,Merkel ed Holland, ma con Assad, il generale Haftar e Al Sisi. La lira deprezzata probabilmente alimenterà il nostro export ma sul fronte interno la situazione peggiorerà notevolmente. Anche la libertà di movimento dei cittadini diminuirà sensibilmente, per andare in alcuni paesi europei magari necessiteremo del visto e comunque i costi per spostarsi triplicheranno rendendo impossibile alla maggior parte delle persone di viaggiare. Il costo di un volo a medio raggio è oggi di circa 200 euro, un domani con la nostra liretta ne costerà l’equivalente di 500. E’ ovvio che potranno muoversi solo i ricchi, proprio come succede nei paesi del Nord Africa.

Forse quando i nostri figli toccheranno con mano tutto questo assisteremo ad un Maidan italiano, e da quelle ceneri una nuova generazione saprà far tornare grande l’Italia. I Salvini ed i Di Battista avranno il posto che gli compete, quello che i rivoluzionari di domani sceglieranno per loro.