Dopo i primi raffazzonati tentativi da parte della propaganda russa di addossare la colpa della strage alla scuola di Kerch a qualche fantomatica operazione di “terrorismo ucraino”, è calato un pesantissimo silenzio da parte della autorità occupanti russe sulla vicenda.

Anche a livello internazionale non si è più parlato di questo gravissimo fatto, a differenza ad esempio delle stragi nelle università americano dove ogni volta si addita la facilità del reperimento delle armi come una delle cause scatenanti.

Pochi forse sanno che proprio ad ottobre si è aperta a Kerch una scuola dove i soldati russi insegnano ai bambini a sparare. Si chiama “Krympatriotsentr” (Centro dei Patrioti della Crimea) progetto ampiamente documentato anche sui social media (Pagina VK)

https://vk.com/kpcentr?z=video-124993512_456239073%2F0c942d424437e6964f%2Fpl_wall_-124993512

Un cittadino ucraino di Simferopoli ha dovuto abbandonare la Crimea e riparare a Kherson, a causa delle sue posizioni critiche su queste modalità di addestramento dei bambini. Ha pubblicato sul suo profilo Facebook le foto delle fasi dell’addestramento.

Le stesse foto sono reperibili anche sul social VK dell’organizzazione russa che addestra i bambini. Per noi occidentali sono particolarmente forti perché nella nostra cultura i bambini dovrebbero giocare e non addestrarsi a uccidere, ma aldilà di considerazioni culturali in Italia forse le persone dovrebbero riflettere se il modello sociale che viene prospettato dal nuovo governo sia compatibile con i nostri valori o meno. Non passa giorno infatti che in Italia qualche esponente governativo non decanti le lodi della società russa che dovrebbe essere presa a modello anche in Italia. Guardate le foto e giudicate voi se per i vostri figli o i vostri nipoti questo è il modello sociale che ci dobbiamo augurare nei prossimi anni.

Va da se che attività simili (campi estivi) proposti in Ucraina questa estate dal battaglione Azov, incontrano la mia personale e seppur modesta totale contrarietà.