L’emissario di Vladimir per l’Europa: non possiamo dare soldi al M5S, ma condividiamo esperienze

«Non nascondiamo che condividiamo la linea dei partiti che conducono una politica nazionale responsabile, che sono pronti al dialogo su base paritaria, nel rispetto reciproco degli interessi nazionali». Russia Unita, il partito di Vladimir Putin, resta «aperta» a una collaborazione con il Movimento di Beppe Grillo, e conferma il dialogo in corso: «Abbiamo avuto incontri con loro, uno scambio costruttivo di posizioni sulle questioni più importanti di politica internazionale e della cooperazione bilaterale. Non abbiamo firmato alcun accordo. Rispettiamo l’attività dei cinque stelle e siamo pronti a sviluppare le nostre relazioni nella misura in cui vi sarà interesse da entrambe le parti».

Chi parla così, intervistato a Mosca dall’Agi, è Sergej Zheleznyak, vicepresidente di Russia Unita, il personaggio delegato ai rapporti con i partiti “fratelli” europei. Zheleznyak, 47 anni, uomo in ascesa nella cerchia di Putin, i cui primi contatti con Alessandro Di Battista e Manlio Di Stefano furono scoperti e raccontati nel novembre 2016 da La Stampa, è l’ex ceo di News Outdoor Group, il più importante gruppo pubblicitario dell’est Europa. Negli anni novanta ha costruito una rete di società a cavallo tra web e tv.

Poi è incappato nelle sanzioni americane: l’amministrazione Obama lo ha inserito in una lista di quattordici personalità sospettate di finanziare attività antieuropee in Europa. Alla domanda se la Russia abbia in qualche modo finanziato i grillini, Zheleznyak risponde in maniera interessante: nega i finanziamenti – sarebbe stupefacente il contrario – ma parla di scambio di «esperienze»: «Non abbiamo diritto di fornire aiuti finanziari ad altri partiti, ma possiamo condividere esperienze, idee e utilizzare questo nel nostro lavoro, poiché molti problemi hanno natura simile, spesso sono di carattere globale e richiedono sforzi congiunti per essere risolti».

Zheleznyak sostiene di «non aver mai parlato con Beppe Grillo» (non menziona mai Davide Casaleggio), ma di «conoscere e capire le posizioni e opinioni di Grillo sulle questioni chiave». Nega che la Russia stia facendo interferenze con operazioni di disinformazione in Usa ed Europa, la «guerra ibrida» semmai viene «dai nostri oppositori occidentali», e soprattutto «da parte dell’establishment americano che vuole impedire il ripristino di relazioni normali tra Mosca e l’Europa». Il tentativo di accreditamento di Luigi Di Maio a Washington? «Non c’è nulla di illogico o condannabile nel desiderio dei politici italiani di sostenere relazioni costruttive sia con gli Usa, che con la Russia o con qualsiasi alto paese».

Tutto fatto invece con la Lega. «Di recente, colleghi della Lega hanno visitato Kaliningrad, dove hanno incontrato rappresentanti della business community». Rapporti analoghi la Russia li ha tenuti con Afd in Germania, o lo Jobbik ungherese, per non parlare del sostegno al Front National. Piccola curiosità: uno dei patti firmati da Zheleznyak è col Freedom party, il partito di estrema destra austriaco guidato da Heinz-Christian Strache, a fine 2016. Strache, in quella stessa stagione, è a colloquio alla Trump Tower col generale Flynn.

Fonte : La Stampa