Sul giornale Antidiplomatico a firma Vezzosi un nuovo articolo fake scritto come sempre sulla base di Keywords (ucraini, nazisti, odessa, assassini, golpe, colpo di stato etc.). La pratica è quella di scrivere articoli intorno alle keywords, e non basandosi sui fatti ma bensì nella consueta pratica del DISTORT, è una delle 4 D della disinformazione.

Va ricordato che Lantidiplomatico.it è registrato a nome di Alessandro Bianchi, un giovane pescato nelle reti della sinistra radicale romana, poi diventato il più stretto collaboratore di Alessandro Di Battista, e utilizzato dal M5S anche per la commissione esteri della Camera.  Collaboratore della rivista in questione è Achille Lollo, alla cui biografia L’Antidiplomatico scrive, assai stringato: «Corrispondente di Brasil de Fato in Italia, curatore del programma TV “Quadrante Informativo” e colonnista del “Correio da Cidadania”». Altrove sul sito Bianchi aggiunge: «È stato direttore delle riviste Naçao Brasil e Conjuntura Internacional». L’ex militante di Potere Operaio – per diciott’anni latitante in Brasile, e prima dieci anni in Angola, condannato per il rogo di Primavalle appiccato alla casa dei Mattei in cui morirono un bambino di 10 e un ragazzo di 22, figli del segretario della sezione missina di quel quartiere romano – è oggi libero cittadino, dopo la prescrizione della pena.

In questo caso il falso riguarda il fatto che il Ministero degli Interni italiano avrebbe certificato che la strage di Odessa fu opera di nazisti Ucraini.

Come si può ben evincere dal materiale proposto si comprende che si tratta di una pratica di protezione sussidiaria offerta ad una cittadina ucraina che ne ha fatto richiesta. Secondo l’assunto dell’Antidiplomatico il Ministero degli Interni avrebbe anche riconosciuto che Assad è un criminale di guerra e che ogni richiesta di protezione internazionale presentata da un cittadino rappresenta una implicita condanna del Paese di origine.

fake antidplomatico

Ovviamente non è così e come si legge sul sito del Ministero degli Interni italiano la protezione viene riconosciuta per una serie di motivi differenti “In relazione alla particolare condizione, può essere riconosciuto al cittadino straniero che ne faccia richiesta  lo status di rifugiato o può essere accordata la misura di tutela di protezione sussidiaria.
La differente tutela attiene ad una serie di parametri oggettivi e soggettivi, che si riferiscono alla storia personale dei richiedenti, alle ragioni delle richieste e al paese di provenienza. Nello specifico, il rifugiato è un cittadino straniero il quale, per il timore fondato di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o opinione politica, si trova fuori dal territorio del Paese di cui ha la cittadinanza e non può o, a causa di tale timore, non vuole avvalersi della protezione di tale Paese.

Il Ministero degli Interni non si occupa di dare giudizi su singoli eventi ed inoltre non è dato sapere dalla documentazione prodotto se la cittadina abbia chiesto lo status di rifugiato per motivi religiosi, di razza o di appartenenza politica. Da quanto appurato da StopFake lo status di rifugiato ai cittadini ucraini viene rilasciato sul presupposto che in Ucraina è in corso un conflitto armato con le milizie terroristiche presenti nel Donbas. Tale condizione è sufficiente per l’iter di riconoscimento così come ad esempio viene riconosciuto a tutti i migranti che sbarcano a Lampedusa e che ne facciano richiesta, salvo poi revocarlo se nel tempo emerge che non sussistono più le condizioni per lo status.