Dall’inizio dell’invasione su larga scala, iniziata nel 2022, non sono state riscontrate prove credibili che le armi occidentali abbiano lasciato l’Ucraina, e i furti constatati all’inizio della guerra sono stati indagati e resi noti. L’articolo “probante” della comparsa di armi ucraine in Messico è stato pubblicato su un sito web dal dubbio aspetto cospirativo e non contiene alcuna prova a supporto della disinformazione che diffonde.

L’agit-prop ha iniziato a diffondere un’altra teoria del complotto sulle armi che l’Occidente sta trasferendo all’Ucraina. Questa volta, facendo riferimento a un articolo di un sito web in lingua inglese, afferma che gli Stati Uniti avrebbero temuto che le armi occidentali trasferite alle forze armate ucraine “potessero finire nelle mani dei cartelli messicani, i quali, avrebbero iniziato a usarle contro le forze di sicurezza statunitensi al confine”. Infatti, l’articolo citato dai propagandisti sostiene apertamente che “le armi utilizzate nella guerra in Ucraina stanno ora comparendo dall’altra parte del nostro (degli Stati Uniti – ndr) confine meridionale”.

“Si crede che le armi siano state trasferite dall’Ucraina al Messico nelle mani di un cartello la cui roccaforte è situata nella città di Tamaulipas, al confine con gli Stati Uniti, dove il cartello contrabbanda anche droga negli Stati Uniti. Le armi trasferite dagli Stati Uniti agli ucraini potrebbero quindi essere utilizzate contro i soldati statunitensi di guardia al confine con il Messico”, secondo il sito web armedforces.press.

Screenshot: twitter.com/bocharik

Questa “inchiesta” che dimostrerebbe la presenza di armi ucraine in possesso dei narcotrafficanti messicani è l’articolo Breaking: Weapons Given to Ukraine May Now Be Used Against US Soldiers At Mexico Border, apparso sul sito armedforces.press. Innanzitutto, va notato che il sito su cui è apparsa tale “indagine” solleva molti dubbi. Il sito stesso è stato creato solo un anno fa, è registrato negli Stati Uniti (le informazioni di dettaglio sono celate – ndr), la sezione “about us” mostra varie persone che non possono essere rintracciate su Google, mentre le loro foto sono utilizzate in altri “editoriali” su siti altrettanto dubbi che si presentano come scalcinati siti di notizie. Anche il contenuto del sito è costituito da copia-incolla di altri siti, teorie complottiste, fake sui vaccini, racconti di disinformazione russa o semplicemente colonne di qualcun altro.

Screenshot: whoxy.com

Screenshot: lens.google.com, la stessa persona viene utilizzata come referente di vari siti di “notizie”

Anche l’analisi dell’articolo stesso, presunta prova dell’uso di armi ucraine da parte del cartello della droga messicano, dimostra che si tratta di un altro falso. Solo all’inizio dell’articolo si sostiene che, secondo alcune stime, siano state trasferite delle armi, ma l’autore non fornisce alcuna prova in merito o fonte che lo confermi. Invece, la seconda metà dell’articolo è un copia-incolla di un articolo del New York Times sui cartelli e gli automezzi che usano. È importante sottolineare che l’articolo del NYT non menziona affatto l’Ucraina.

Collage di StopFake: confronto tra i testi di Armed Forces Press e NYT

Al momento, non c’è alcun fatto confermato di armi occidentali trasferite all’Ucraina e poi contrabbandate in altri Paesi, soprattutto in Messico. I Paesi donatori controllano e rendicontano le loro armi, e i furti vengono immediatamente notificati. A luglio 2023, il Pentagono ha riferito che tali casi si sono verificati nei primi mesi della guerra su larga scala, ma le armi sono state poi ritrovate e sequestrate. Ad esempio, “alla fine di giugno 2022, un gruppo criminale organizzato guidato da un anonimo ufficiale russo si è unito a un battaglione di volontari con documenti falsi per rubarne le armi: un lanciagranate, una mitragliatrice e più di mille munizioni”. Ma il rapporto del Pentagono riferisce anche che l’intelligence ucraina ha scoperto per tempo il complotto.

Sempre a luglio 2023, tra gli utenti dei social media in lingua inglese è circolata la notizia che le armi trasferite in Ucraina fossero nelle mani dei cartelli della droga messicani. La notizia ha attirato l’attenzione di Euronews. I giornalisti di Euronews hanno notato che il video diffuso, che avrebbe dovuto dimostrare la comparsa di armi ucraine in Messico, è stato tradotto in modo errato e che in realtà, non sostiene affatto che armi simili a quelle utilizzate nella guerra russo-ucraina erano arrivate nelle mani dei messicani. Gli analisti hanno anche commentato per Euronews che da un punto di vista logistico una simile “vendita” di armi non ha senso, ed è improbabile che un’idea del genere possa provenire da gruppi criminali messicani. Inoltre, secondo Niels Duquet, direttore dell’Istituto fiammingo per la pace, se un simile commercio avesse avuto luogo in Ucraina, sarebbe emerso prima nei Paesi vicini. Duke ha però sottolineato che non ci sono prove credibili di esportazioni di armi dall’Ucraina dall’inizio dell’invasione su larga scala nel 2022. 

In precedenza, StopFake ha smentito il fake secondo cui le armi occidentali fornite all’ucraina “finiscono alla criminalità organizzata in Europa e Africa”.