Gli stranieri che combattono per l’Ucraina non sono mercenari, ma legionari che prestano servizio nelle forze armate ucraine e al cui comando sono subordinati. Gli stranieri che prestano servizio nelle forze armate ucraine ricevono lo stesso sostegno finanziario previsto per i cittadini ucraini. I cittadini stranieri che invece preferiscono non firmare un contratto con le forze armate ucraine, si uniscono ai battaglioni di volontari e non gli vengono corrisposti profitti materiali: la maggior parte di loro ha ragioni personali e ideologiche per difendere la giustizia e i diritti degli ucraini.

Dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato il 27 febbraio l’istituzione della Legione Internazionale dei Volontari, i media russi e alti funzionari del Cremlino hanno regolarmente diffuso false notizie affermanti che i mercenari stranieri stanno combattendo sul territorio dell’Ucraina per il mero obiettivo dei “soldi facili”.

Sulla questione se il servizio degli stranieri in Ucraina sia davvero mercenario, StopFake ha consultato Yevgeny Krapivin, avvocato ed esperto di giustizia penale presso il Centro per le Riforme Politiche e Giuridiche.

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Evgeny Krapivin nel suo commento a StopFake spiega che dal punto di vista del diritto internazionale la partecipazione al conflitto degli stranieri che non risiedono da lungo tempo sul territorio del paese belligerante, non sono suoi cittadini e non fanno parte delle sue forze armate, ma ne traggono un profitto materiale personale, si configura come mercenarismo.

Tale definizione si trova nell’articolo 47 del Protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949, stando al quale un mercenario è una persona corrispondente alla combinazione delle seguenti caratteristiche:

  • è appositamente reclutato, in loco oppure all’estero, per partecipare a un conflitto armato;
  • prende direttamente parte alle operazioni militari;
  • partecipa alle ostilità guidato principalmente dal desiderio di guadagno personale, venendogli riconosciute ricompense materiali significativamente superiori a quelle accordate ai combattenti di pari rango e funzione del suo stesso corpo militare;
  • non è cittadino di una delle parti in conflitto, né risiede permanente nei territori da esse controllati;
  • non è membro delle forze armate di una delle parti in conflitto;
  • non è inviato da uno stato estraneo al conflitto per svolgere ufficiali funzioni da membro delle sue forze armate.

Gli stranieri che combattono per l’Ucraina non sono mercenari, perché a differenza loro i legionari prendono servizio nelle forze armate dell’Ucraina e al cui comando sono subordinati.

Yevgeny Krapivin spiega che ora in Ucraina è in vigore un principio generale per la “registrazione” dei cittadini stranieri e apolidi che prendono parte alle ostilità sul territorio ucraino: l’accettazione su base volontaria del servizio militare inquadrato nelle forze armate ucraine come soldato, sergente o caposquadra. Questo aspetto è regolato dalla legge ucraina “Sull’obbligo di leva e il servizio militare” e dal decreto del Presidente dell’Ucraina n. 248/2016 emanato nel 2016 “Sulle norme del servizio militare nelle forze armate ucraine da parte di stranieri e apolidi” che consente ai cittadini stranieri di firmare un contratto con le forze armate ucraine considerato valido durante la legge marziale.

Il Ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina sottolinea il fatto che queste persone sono effettivamente militari delle forze armate ucraine, le quali, secondo le disposizioni della Convenzione di Ginevra per la protezione delle vittime di guerra del 1949 e dei relativi Protocolli aggiuntivi del 1977, sono soggetti allo status giuridico di combattenti. Ne deriva che tale personale militare, se fatto prigioniero, ha il diritto di essere trattato come prigioniero di guerra agli effetti della Convenzione di Ginevra del 1949, la quale vieta la violenza, l’intimidazione o qualsiasi altra omissione illecita dei suoi principi perpetrati a detrimento della salute o della vita dei prigionieri di guerra.

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Gli stranieri in servizio nelle forze armate ucraine ricevono lo stesso sostegno finanziario dei cittadini ucraini come stabilito dall’articolo 21-3 della legge ucraina “Sull’obbligo di leva e il servizio militare” e oltre a ciò, le condizioni per il risarcimento economico una tantum in caso di decesso o invalidità, sia parziale che totale, previsto per il personale militare, i cittadini ucraini e le loro famiglie, sono estese anche ai cittadini stranieri e apolidi contrattualmente inquadrati nelle forze armate ucraine. Tale equiparazione è garantita dalla sezione 5 dell’articolo 21-4 della legge ucraina “Sull’obbligo di leva e il servizio militare”.

Pertanto, non avendo un soldato straniero maggior vantaggio materiale rispetto ai difensori ucraini, secondo l’interpretazione della Convenzione di Ginevra non può essere considerato un mercenario.

Va inoltre detto che l’Ucraina non intraprende alcuna azione finalizzata al “reclutamento” di stranieri, né sul proprio territorio né all’estero. E’ possibile saperne di più in merito su questo articolo di StopFake “Fake: il Giappone sta perdendo l’indipendenza non impedendo ai giapponesi di combattere in Ucraina”. L’Ucraina infatti, si limita ad informare i cittadini stranieri della possibilità di unirsi alla lotta contro l’aggressore.

Damien Magru, portavoce della Legione Internazionale dei Volontari, in un commento a Liga.net, afferma che non tutti sono disposti a firmare un contratto con le forze armate ucraine, preferendo far parte dei battaglioni di volontari. Yevgeny Krapivin sottolinea, durante l’intervista di  StopFake, che anche la partecipazione in battaglioni di volontari, pur senza aver firmato un contratto con le forze armate ucraine, non può essere considerato mercenarismo. Infatti, se nel diritto internazionale i distaccamenti di volontari sono unità che non fanno parte delle forze armate regolari, secondo la Convenzione di Ginevra, i distaccamenti di volontari soddisfano i seguenti criteri: 1) sono comandati da una persona responsabile dei suoi subordinati, 2) hanno segni distintivi, 3) portano le armi in modo esplicito, 4) le loro operazioni sono svolte esclusivamente in conformità alle leggi e agli usi di guerra. In Ucraina è regolamentato anche questo aspetto, e precisamente dalle direttive sulla procedura per l’attuazione delle norme del diritto umanitario internazionale nelle Forze Armate ucraine del 06/09/2017, le quali sanciscono che “i mercenari sono persone appositamente reclutate e che partecipano attivamente a un conflitto armato al fine di ottenere un guadagno personale”. L’esperto richiama l’attenzione sul fatto che i volontari stranieri non ricevono benefici materiali: la maggior parte di loro ha ragioni personali e ideologiche per aiutare a proteggere la giustizia e i diritti degli ucraini.

Ulteriori dettagli sulle diverse possibilità di regolamentazione legislativa dello status di “legione straniera” in Ucraina, possono essere trovati nell’articolo di Yevgeny Krapivin “Sugli aspetti legali della guerra: la legione straniera è una legalizzazione delle Compagnie Militari Private?”.
In precedenza, StopFake ha smentito la falsa notizia secondo cui gli Stati Uniti avrebbero inviato ex militari dell’esercito nazionale afgano in Ucraina.