Molti media russi e filorussi hanno distorto le informazioni circa la decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo (in seguito: la CEDU) riguardante sette pensionati di Donetsk. Così, il 13 febbraio nelle pubblicazioni russe appaiono le notizie dove si scrive che “l’Europa ha lasciato il Donbass senza pensioni”, “ Il Tribunale di Strasburgo ha ritenuto che le autorità ucraine non dovessero nulla ai loro cittadini ”, “CEDU considera, che L’Ucraina può non pagare le pensioni ai residenti del Donbass”, “CEDU ha riconosciuto il rifiuto legale dell’Ucraina di pagare le pensioni nella zona di ATO”, “CЕDU ha autorizzato alle autorità ucraine di non pagare le pensioni nella zona di АТО”“”Kiev esulta: la CEDU ha permesso di non pagare le pensioni agli anziani del Donbass”,  “Le pensioni di Donbass sono a carico della Russia”.

L’edizione Свободная пресса inizia la notizia con un falso: “La Corte europea dei diritti dell’uomo ha perdonato a Kiev miliardi di debiti verso le repubbliche del Donbass, riconoscendo il diritto dell’Ucraina di non pagare le pensioni e i benefici sociali alle persone che vivono lì”. In realtà a CEDU ha respinto il ricorso di sette pensionati di Donetsk, sottolineando che prima dovevano passare attraverso i tribunali di tutte le istanze in Ucraina, e solo nel caso dei rifiuti di ricorrere alla  Corte europea. Questa è la solita procedura per esaminare i casi presso la Corte europea dei diritti dell’uomo.

“La CEDU non ha riscontrato una violazione dell’accesso al tribunale sulla causa dei pensionati di Donetsk”, così è intitolato il comunicato stampa della Corte europea.

Nessuna decisione è stata preso dal tribunale “sui miliardi di debiti di Kiev verso le repubbliche del Donbass”.

Inoltre, nella sua decisione i giudici della CEDU hanno tenuto conto dell’esistenza di un conflitto armato in Ucraina e del fatto che i tribunali sono stati spostati nei territori sotto il controllo del governo.

“Il governo ha fatto tutto il possibile per organizzare il sistema giudiziario in conformità all’articolo 6 (red. – il diritto a un processo equo) nella situazione con il conflitto in corso “, si tratta in un comunicato stampa su questo caso nella pagina ufficiale della CEDU.

Nel documento non è scritta neanche una parola sul permesso di non pagare le pensioni, in particolare la Russia non era tenuta a pagare queste pensioni.

Il fake è stato diffuso da : РИА НовостиСвободная прессаНовостное агентство ХарьковMigNewsУтро.ру ed altri.

 

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Inoltre, nel testo del documento è specificato che una delle famiglie dei querelanti a giugno 2015 si è registrata presso il Dipartimento del lavoro e della sicurezza sociale sul territorio controllato dall’Ucraina ed ha potuto ripristinare le pensioni e ricevere i pagamenti precedenti. Un’altra famiglia si è registrata a Kiev, ma non ha richiesto il ripristino dei pagamenti. Gli altri non si sono rivolti per il ripristino dei pagamenti sociali nel territorio controllato dal governo.

Riguardo le  affermazioni, che “le pensioni del Donbass sono a carico della Russia”, non ha niente a che fare con la decisione della Corte europea di questo caso, ma fa riferimento al commento di Sergei Petukhov, il vice ministro della giustizia dell’Ucraina sull’integrazione europea, pubblicato sulla sua pagina in Facebook.

 

 

 

Ha scritto che l’Ucraina “a causa dell’attuale conflitto fisicamente non può pagare le pensioni sul territorio incontrollato del Donbass e questa non è una violazione della Convenzione”.

“ Ora solo la Russia può pagare le pensioni nel Donbass occupato, in quanto esercita un controllo effettivo su questo territorio. Ma di questo leggeremo nelle seguenti decisioni della CEDU, su cui stiamo lavorando ora “, ha scritto il rappresentante del Ministero della Giustizia, sottolineando che la Russia ha il controllo e quindi la possibilità di effettuare pagamenti sociali per la popolazione, a differenza dell’Ucraina.

Secondo le informazioni dell’agenzia Лига, ora nei tribunali ucraini, ad eccezione delle cause di pagamento finanziario, vi sono decine di denunce di residenti di alcune regioni di Donetsk e di Lugansk e degli sfollati interni sul risarcimento del denaro per le abitazioni distrutte sul territorio temporaneamente controllato dai militanti.

Gli imputati sono il Gabinetto dei ministri, il Dipartimento del tesoro di stato, il Centro antiterrorismo presso il servizio di sicurezza, il Ministero degli affari interni, il Ministero della difesa, la Guardia nazionale ed altri dipartimenti o unità.

I tribunali della prima istanza tali cause soddisfano raramente, il motivo  – le prove insufficienti, l’incapacità di valutare l’entità del danno dalle autorità competenti ucraine. Inoltre, nei tribunali come la prova presentano i “documenti”, rilasciati dalle “autorità” dei gruppi terroristici di “DNR / LNR”.