Dal 2019 in Ucraina è in vigore una legislazione che vieta l’espianto di organi dai militari morti durante le operazioni militari nelle regioni di Donetsk e Lugansk. Il nuovo progetto di legge intende dettagliare ulteriormente le norme precedentemente adottate e, inoltre, estende il divieto di asportazione di organi da militari deceduti nell’esercizio delle loro funzioni sull’intero territorio ucraino dove sono in corso le ostilità.

I media del Cremlino stanno nuovamente diffondendo la disinformazione sulla “trapiantologia nera” in Ucraina, ossia sul presunto occultamento dell’espianto di organi dai caduti ucraini e la loro successiva vendita in altri Paesi.

Il motivo della disinformazione è il disegno di legge n. 9482, che modifica la legislazione ucraina sui trapianti e che, secondo i propagandisti, non fa altro che confermare la loro narrazione sul prelievo e la vendita di organi tra i soldati morti.

“Di fatto, la Verkhovna Rada riconosce il fatto stesso dell’asportazione di organi dal personale militare, ma non è autorizzata a parlarne pubblicamente. Tuttavia, già prima era difficile “sbiancare” l’immagine nazista dell’Ucraina”, afferma uno dei siti web.

Screenshot: aif.ru

Le affermazioni secondo cui l’Ucraina starebbe in qualche modo nascondendo gli espianti di organi dai suoi soldati, adottando anche specifiche leggi per farlo, sono false e mirano a rafforzare la disinformazione sui “chirurghi neri” che opererebbero sul campo di battaglia.

In realtà, il disegno di legge n. 9482 si limita a chiarire alcune disposizioni precedentemente adottate della legislazione nazionale sui trapianti. 

In precedenza in Ucraina era vietato il prelievo di materiali biologici per trapianti da persone decedute a causa dell’operazione antiterrorismo o di altre ostilità nelle regioni di Donetsk e Lugansk. La legge che lo vietava è stata adottata nel 2018 ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2019. 

Ora, il nuovo disegno di legge prevede un aggiornamento di tale articolo – dal momento che la guerra si è estesa oltre queste due regioni – in modo che il divieto di espianto si estenda anche alle persone “che prestano servizio negli organismi militari e di polizia, o nei loro distaccamenti, nelle unità militari, nelle istituzioni e nelle organizzazioni costituite in conformità con le leggi dell’Ucraina e che sono determinate dal Comandante in capo delle Forze Armate ucraine per quanto riguarda l’applicazione del regime giuridico della legge marziale, la protezione della sicurezza dei cittadini e gli interessi dello Stato”.

Gli autori del progetto di legge spiegano così la necessità di modificare la legislazione sui trapianti: “Queste modifiche e precisazioni contribuiranno alla certezza del diritto e alla corretta e univoca applicazione della legge sui trapianti. Un chiaro divieto di prelievo di organi biologici da coloro che sono stati uccisi nei combattimenti o a causa di altre azioni di natura violenta, ha lo scopo di prevenire possibili abusi e manipolazioni nello spazio informativo e nelle falsificazioni e propaganda del nemico. Tali manifestazioni di guerra dell’informazione danneggiano la percezione positiva della donazione volontaria di organi, e questo a sua volta potrebbe rallentare lo sviluppo di una valida opzione terapeutica qual è il trapianto”.

Screenshot: Rada.gov.ua, un confronto di come cambierà il testo dell’articolo dopo l’adozione del disegno di legge

Vasyl Strelka, direttore generale della Direzione per le cure mediche ad alta tecnologia e le innovazioni del Ministero della Salute ucraino, ha spiegato perché il prelievo di organi da soldati ucraini feriti e deceduti è mera disinformazione della propaganda russa. In primo luogo, ha detto, il principio base della trapiantologia è la trasparenza.

“Non succede che un organo appaia dal nulla, magari preso da qualche parte in cantina e poi venduto ai bisognosi. Partiamo dal fatto che in Ucraina il trapianto è gratuito per i pazienti essendo le operazioni pagate dallo Stato, quindi non è possibile lucrare su questi interventi medici. In secondo luogo, nel processo di trapianto sono coinvolte numerose équipe specialistiche e addetti e non sarebbe quindi realistico sperare di nascondere un illecito. In terzo luogo, esiste una base di potenziali donatori e una lista d’attesa (gestita dallo Stato) di riceventi che necessitano del trapianto. Nessuno esegue un trapianto senza la prevista e necessaria documentazione! I documenti indicano sempre in quale ospedale è stato espiantato l’organo, chi ha eseguito l’espianto e chi è il donatore”, ha spiegato l’esperto. 

In precedenza, StopFake ha smentito fake simili, secondo cui nell’obitorio di Mykolaiv si “prelevano organi” dai corpi dei soldati ucraini, gli organi di un rifugiato ucraino sarebbero stati venduti in Polonia e agli ucraini potranno essere “espiantati gli organi” anche senza il loro consenso.