L’articolo con questo titolo è stato pubblicato sul sito «Ukraina.ru». “Alla vigilia nel parlamento polacco è stato registrato un disegno di legge che propone di istituire un Giorno della Memoria per le vittime del genocidio commesso dai nazionalisti ucraini nelle regioni orientali del paese”, – riferisce il materiale.

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L’autore dell’articolo si riferisce alle dichiarazioni non così categoriche del vice primo ministro ucraino per l’integrazione europea Ivanna Klympush-Tsintsadze in un’intervista al quotidiano polacco Rzeczpospolita. “L’Ucraina adesso sta cercando di fare i conti con la sua difficile storia, con i suoi vari aspetti, che stiamo scoprendo. Molto è stato falsificato, in particolare, dalla propaganda sovietica e gli storici sovietici. Gli storici devono ora esaminare se Shukhevych era veramente responsabile di quelle cose terribili, o forse qualcun altro ha messo la divisa di UPA e uccideva nel nome di UPA. Ci sono stati tali casi”, – ha detto.

 

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Altri media russi tirano in ballo anche le parole fuori dal contesto, creando dei titoli che disorientano i lettori. Ad esempio, “Jpgazeta” riporta: “Kiev non considera la strage di Volyn qualcosa di tragico”.

 

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Utro.ru” riferisce che “Kiev riscriverà la storia della strage di Volyn. Lì ora tutto è possibile“.

 

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“Ripeto: gli storici devono ancora stabilire se Shukhevych ha fatto qualcosa di male ad altre persone. Se è così, dovremo chinare la testa davanti ai nostri vicini e chiedere scusa per queste cose terribili, se sono davvero state fatte”, – dice Ivanna Klympush-Tsintsadze.

 

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Ma un certo numero di pubblicazioni traggono le conclusioni premature, determinando la strage di Volyn come una “strage di massa nel 1943 dei cittadini polacchi nella regione di Volyn da parte dei nazionalisti ucraini, l’area che fino al settembre del 1939 principalmente apparteneva alla Polonia”.

 

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