I cittadini ucraini non possono essere espulsi perché sono entrati legalmente nell’Unione Europea, costretti a trasferirvisi a causa dell’invasione russa.

I media russi hanno diffuso disinformazione sostenendo che l’Unione europea sta valutando la deportazione di tutti gli uomini ucraini dal territorio dell’UE per aiutare Kiev a rafforzare i ranghi delle forze armate ucraine.

Queste narrazioni sono basate su un’intervista di Ukraina.ru a Kirill Stremousov, il cosiddetto vicepresidente dell’amministrazione militare-civile della regione di Kherson occupata dalla Russia, un collaborazionista accusato di tradimento e ricercato dalle autorità ucraine.

“L’Unione Europea sta valutando la possibilità di deportare tutti gli uomini ucraini in Ucraina per la mobilitazione militare. Non mobilitazione ma cimiterizzazione”, ha detto Stremousov alla malfamata pubblicazione pro-Cremlino Ukraina.ru.

L’espulsione richiede basi legali e un’ingiunzione del tribunale. Le seguenti violazioni possono essere motivo di espulsione: multe non pagate, visti scaduti, invito non valido, precedenti penali non indicati nella domanda di visto, violazioni dell’ordine pubblico, soggiorno illegale in un paese.

Tuttavia nessuna di queste violazioni prevede la deportazione di uomini ucraini per la mobilitazione nelle forze armate ucraine.

Il Protocollo 7, articolo 1 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo recita: “Lo straniero regolarmente soggiornante nel territorio di uno Stato non ne è espulso se non in forza di decisione presa in conformità alla legge”.

Il rapporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati afferma che dall’inizio dell’invasione russa, quasi un terzo degli ucraini è stato costretto a lasciare le proprie case. “Questa è la più grande crisi di migrazione umana nel mondo oggi. 7,1 milioni di persone sono state sfollate a causa della guerra in Ucraina e si stima che 15,7 milioni necessitino urgentemente di assistenza e protezione umanitaria”, afferma l’Onu.

Secondo i dati dell’UNHCR, al 17 giugno 2022, 7.567.024 cittadini ucraini hanno attraversato i confini dell’UE. Di questi 3.407.378 hanno chiesto protezione temporanea e secondo la normativa comunitaria è vietato espellerli dai Paesi in cui hanno cercato rifugio.

Ai sensi dell’articolo 9, paragrafo 1, della direttiva sulle procedure comuni per la concessione e la revoca della protezione internazionale (2013/32/UE), la presenza di un richiedente asilo nel territorio di uno Stato membro dell’UE è lecita.

La Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati del 28 luglio 1951, elenca una serie di motivi che vietano l’espulsione dei rifugiati nel paese da cui sono arrivati.

In particolare l’articolo 33 della Convenzione vieta l’espulsione o il rimpatrio dei profughi in paesi «in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a causa della sua razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinione politica».

Le azioni militari della Russia sul territorio ucraino non sono solo una minaccia diretta alla vita, ma sono anche riconosciute da alcuni paesi come genocidio. Tra questi paesi ci sono Estonia, Lettonia, Repubblica Ceca e altri.

Per deportare tutti gli uomini in Ucraina, secondo il collaborazionista Kirill Stremousov, l’Unione Europea potrebbe ricorrere a una serie di emendamenti o violazioni:

  • ignorare il fatto che alcuni paesi ascrivono le azioni della Russia in Ucraina a genocidio.

Se, come sostiene Stremousov, l’Unione europea sta valutando tali possibilità, allora ci sarebbero delle prove a riguardo, ad esempio sotto forma di richiesta ufficiale da parte ucraina o di una dichiarazione ufficiale dell’UE sulla possibilità di una tale decisione. Tuttavia, né il ministero degli Esteri ucraino né il ministero della Difesa, così come i rappresentanti dell’Unione europea, hanno avanzato tali iniziative.

StopFake ha sfatato precedenti fake simili, come l’affermazione secondo cui l’Ucraina aveva chiesto alla Polonia di deportare tutti gli uomini in Ucraina in modo che potessero essere inviati al fronte. Per sostenere questo falso, i propagandisti russi hanno fatto ricorso a una lettera contraffatta del ministro degli Esteri ucraino.

In precedenza sono emersi altri documenti falsi, che pretendono di mostrare i piani del governo ucraino per mobilitare donne e diplomati nell’esercito. False informazioni ulteriormente diffuse sostengono che l’Ucraina vuole introdurre la coscrizione dall’età di 16 anni.