All’inizio di questo mese la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite ha dichiarato di avere la giurisdizione per considerare la causa dell’Ucraina contro la Russia, nella quale l’Ucraina accusa la Russia di violare le convenzioni delle Nazioni Unite. Questa decisione ha causato una tempesta di indignazione tra i funzionari russi e i media pro-Cremlino, i quali hanno dichiarato che l’Ucraina è uno strumento nella lotta dei paesi occidentali contro la Russia, che la causa di Kiev è priva di fondamento, che l’Ucraina sta cercando invano di etichettare la Russia come stato terroristico, e che il supporto internazionale per l’Ucraina è solo nominale. Le pubblicazioni accusano l’Ucraina di confondere il terrorismo con le buone intenzioni della Russia, i quali inviano regolarmente aiuti umanitari ai residenti del Donbas occupato (video 10: 20-10: 32).

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RIA Novosti

Quest’ultima ondata di sentimenti anti-ucraini è dovuta ad una causa che l’Ucraina ha presentato alla Corte internazionale di giustizia accusando la Russia di finanziare il terrorismo e violando la Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo, chiamando così la Russia a rendere conto dell’annessione di Crimea e la guerra in Donbas. Il presidente Petro Poroshenko ordinò di intentare la causa all’inizio del 2017. La causa è lunga più di 17.000 pagine e pesa circa 90 chilogrammi.

Nella causa l’Ucraina fa appello a due principali convenzioni internazionali, la Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento al terrorismo e la Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale. A novembre il Tribunale delle Nazioni Unite ha confermato di poter esaminare la causa e ha respinto in modo schiacciante tutte le obiezioni della Russia. Secondo Olena Zerkal, viceministro degli affari esteri per l’integrazione europea, un’audizione finale sul caso Ucraina contro Russia non può essere prevista prima della fine del 2022 a causa delle condizioni procedurali (video 30: -31: 36).

Zerkal ha anche sottolineato che la Russia continuerà a diffondere la sua narrativa propagandistica sul conflitto nel Donbas di “guerra civile” e fornirà false informazioni su atti terroristici e consegne di armi nella regione. Molto probabilmente la Russia farà ricorso a tutti i tipi di artifizi legali, dicendo che hanno consegnato i missili ma che non si sono resi conto che potevano essere usati contro un aereo civile (video 1: 15-20: 03), ha detto Zerkal.

Per quanto riguarda le consegne “umanitarie” della Russia nel Donbas, l’Ucraina, gli osservatori internazionali e i leader europei hanno ripetutamente condannato questo cosiddetto “aiuto”. Le consegne illegali di armi russe sono state registrate innumerevoli volte e la Russia è stata sospettata di usare questi presunti convogli umanitari per trasportare armi, munizioni e altre forniture ai militanti separatisti dall’inizio del conflitto.


Nella causa l’Ucraina accusa la Russia di fornire armi e di finanziare i militanti del Donbas, di aver abbattuto il volo MH17 della Malaysian Airlines, di aver bombardato le aree residenziali di Mariupol e Kramatorsk, di aver distrutto un autobus civile vicino alla città di Volnovakha e di aver messo al bando i Mejlis del popolo Tataro di Crimea. In precedenza, la Corte internazionale di giustizia ha permesso che parte della causa ucraina procedesse in conformità con la Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale. Nell’aprile 2017 la Corte, che è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, ha ordinato alla Russia di cessare di perseguitare i tatari di Crimea, consentire le attività del loro organo rappresentativo Mejlis e garantire l’accesso all’istruzione in lingua ucraina nell’annessa Crimea. La Russia ha completamente ignorato la sentenza.