All’interno di un articolo apparso su “Cronache Ossona“, un tale Dario Giacono Raffo riporta la notizia dell’italiano Valter Nebiolo arrestato il 22 febbraio dalla Digos ligure per possesso di armi. Valter Nebiolo era noto per essere apparso in un servizio di UA Today dove insieme ad un’altro italiano sosteneva di combattere a fianco dell’esercito ucraino contro le milizie terroristiche che occupano parte della regione del Donbas.

Nell’articolo riporta ” Nuovi eroi che combattono il terrorismo. Dove sarebbe il terrorismo in Ucraina? Insomma, ogni regime che si rispetti ha bisogno dei suoi miti, peccato però che l’aurea positiva e romantica sia difficile da trovare in coloro che combattono per soldi.” Affermazione in parte vera in quanto nel Donbas non si tratta di terrorismo ma di aggressione armata da parte della Russia e comunque chi combatte per soldi deve essere definito un mercenario come i tantissimi italiani che combattono nelle file delle milizie occupanti e di cui si sono già occupati moltissimi media (ndr chissà quando cominceranno ad occuparsene le Procure)

Conclude l’articolo con una delirante affermazione “Viene da chiedersi se ci sarà qualche mobilitazione per la liberazione di questo “eroe” in Italia, come al tempo se ne fecero per la torturatrice Nadia Savchenko.” Per chi non lo sapesse Nadia Savchenko è stata ingiustamente detenuta in Russia per più di due anni e solo alcuni mesi fa rilasciata nell’ambito di uno scambio di prigionieri di guerra. Definire Savchenko una “torturatrice” non è solo sbagliato ma è del tutto manipolativo tendente a ribaltare completamente la realtà.

Di per se sembrerebbe l’ennesimo articolo di propaganda di uno sconosciuto sito online di “informazione” ma diventa interessante se cerchiamo di capire chi è l’autore. Nel suo profilo leggiamo la descrizione di se stesso molto sintetica che riporta “Qui posso permettermi di scrivere davvero ciò che penso.” e su questo non abbiamo dubbi perchè probabilmente su un media serio dove si verificano le notizie probabilmente lui non troverebbe spazio.

Ma se andiamo al suo profilo Facebook rimaniamo ancora più perplessi. Raffo usa come foto principale quella di Filaret, capo della Chiesa Ortodossa Ucraina, che tra l’altro effettua ance raccolte per i soldati ucraini impegnati al fronte. L’immagine del Patriarca presa lo ritrae mentre consegna una medaglia ad una famiglia il cui figlio è morto in Donbas mentre difendeva l’Ucraina dall’invasione russa. Nella sua immagine personale il RAFFO si ritrae in Vyshuvanka, il tipico costume ucraino molto in voga negli ultimi tempi specie tra i nazionalisti dell’ovest.

Pertanto se guardiamo il suo profilo facebook si direbbe che il Raffo è persona con forti simpatie ucraine mentre se andiamo a leggere i suoi articoli scopriamo che è un fervido osservante della “religione putiniana” come per esempio in questo dove scrive “Quali saranno i nuovi valori della repubblica golpista ucraina? Non viene da stupirsi se si celebreranno solo gli ” eroi” di piazza Maidan. Forse un giorno ci sarà una pubblica commemorazione per John Smith Pemberton inventore della Coca Cola. Forse una commemorazione per l’eroismo dei pedofili torturatori dei battaglioni Tornado.

Si tratta di un esempio lampante di “Maskirovka“, tipica tecnica russa che “travestendosi” con i panni del nemico tende a creare endorsment alle proprie tesi apparentemente provenienti dal campo avverso. Nel primo dopoguerra nell’Ucraina dell’Ovest l’NKVD usava indossare le divise dell’UPA e incendiare i villaggi ucraini per far ricadere la colpa sui seguaci di Stepan Bandera. Tale tecnica permette anche di infiltrarsi nelle varie pagine di discussione ucraine per poi creare tensioni interne al gruppo (portare zizzania).