Continua il tentativo di difendere il Presidente americano Donald Trump da parte di tutta la logistica della propaganda pro russa a livello internazionale.

In Italia in questi giorni è stata rispolverata la retorica degli ucraini nazisti e del “grande burattinaio” Soros che starebbe tramando un “colpo di Stato” negli USA insieme a Barak Obama.

Aldilà del fatto che leggendo i vari articoli che sono stati pubblicati non si riesce a comprendere di quali “prove” dispongano in quanto non vengono menzionati fatti e dati oggettivi ma solo tesi complottistiche, è interessante come sempre monitorare la catena web che sta dietro la diffusione di queste FakeNews.

Particolarmente attivo risulta il portale Movisol.org che nei giorni precedenti si era soffermato sul “Golpe nazista di Obama e Soros a Kiev”. Oggi rilancia con un articolo in cui si legge che Obama starebbe organizzando un “golpe nazista” negli USA insieme a Soros.

La notizia è ripresa nella solita catena di coordinamento e controllo della propaganda russa è cioè ImolaOggi (famoso per essere uno dei siti con il più alto tasso di bufale in Italia)

Sputnik italia con il solito articolo non firmato da nessuno

E come fonte principale il gruppo internazionale LAROUCHE PAC il quale ha molte ramificazioni politiche anche in Europa e guarda a caso proprio in Germania e Francia. Si leggeva su MOVISOL che : “Il LaRouche PAC sta preparando un dossier sulle reti legate a George Soros (nella foto) ed i loro alleati di fatto nel tentativo di attuare un golpe contro il Presidente Donald Trump. Il dossier, che includerà il background degli avvenimenti in Ucraina tre anni fa, sarà disponibile per le manifestazioni pianificate in molte città per la Giornata Internazionale della Verità il 23 febbraio

Siamo andati a leggere il documento che è disponibile a questo indirizzo

Già il titolo è inquietante “Soros Obama, Nazismo in Ucraina nel 2014… Stati Uniti 2017 ?

Però rileviamo subito una cosa, l’uso della parola NAZISMO come clava per deligittimare un avversario, metodo già ampiamente testato e con una certa potenzialità. Accusare OBAMA di nazismo sembra veramente paradossale, ma qualcuno anche in Italia sembra crederci, non importa se a Mosca veniva dipinto in gigantografie come una scimmia, quella per alcuni opinionisti italiani era satira mentre quella del nazismo è una sacrosanta verità.

Già nell’introduzione è possibile rilevare una serie di inesattezze e falsità già ampiamente spiegate nelle nostre pagine ed anche dagli storici che hanno sbugiardato i detrattori di Stepan Bandera.

Poi prosegue con un quadro completamente inesatto della situazione economico sociale dell’Ucraina, segno che probabilmente non hanno mai trascorso un minuto nel Paese e se lo hanno fatto hanno tenuto orecchie tappate ed occhi chiusi. Negano che la Russia abbia occupato la Crimea ed invaso il Donbas.

Citano Natalia Vitrenko (una loro collaboratrice) come candidata alle Presidenziali in Ucraina omettendo di dire che è stata candidata nel 2004 ed è una marxista convinta.

Dichiarano che la rivoluzione arancione fu illegale dimenticando che tutti gli osservatori internazionali testimoniarono che le elezioni che vinse allora Yanokovich erano state pesantemente influenzate da brogli di massa.

Questo è solo l’inizio, tutto il resto è un compendio/riassunto dei temi comuni tenuti in questi anni dalla propaganda pro russa contro l’Ucraina. Vengono inseriti anche personaggi nuovi come appunto la Nuland ed Obama.

Tali azioni si vanno ad inserire in un quadro americano di deligittimazione dell’Ucraina che è in atto nelle ultime settimane. L’articolo di Pinchuk sul Wall Street Journal di fine anno, la vicenda Artemenko sul NewYork Times, sono tutti episodi che mettono come sempre in risalto il fatto che l’Ucraina sia il pallone di una partita di calcio che stanno gioconado altri. Utilizzare l’Ucraina per motivi di politica interna è uno sport che viene praticato sia dalla Russia che dagli USA, parlare a suocera perchè nuora intenda…

Ma tutto ciò è anche propedeutico all’assunto che una fonte basta citarla e la gente ci crederà senza andarla a verificare o perlomeno lo faranno una esigua minoranza del tutto trascurabile.  Siamo sicuro che ben pochi italiani anddranno a leggere questo documento che sembra più un testo di Stephen King che non un documento giornalistico.