Alcuni media italiani hanno riportato la notizia dell’avvenuto scambio di prigionieri tra Ucraina e Russia ma si è trattato di un caso di misinformation. Openonline ha titolato “Ucraina, Mosca stempera la tensione con Kyev: scambio di prigionieri” e a parte l’errore di translitterazione della capitale ucraina (Kyiv e non Kyev) si legge nell’articolo “C’è anche il regista ucraino Oleg Sentsov tra i prigionieri liberati dalla Russia, nel corso di uno scambio di prigionieri che ha coinvolto anche i marinai arrestati in uno scontro tra navi nello stretto di Kerch. A rendere nota la notizia tramite un post su Facebook è stata la deputata ucraina Anna Islamova, che è stata successivamente condivisa da Ruslan Riaboshapka, il nuovo procuratore generale ucraino.”

Effettivamente era apparso un post sulla pagina Facebook Anna Islamova (subito poi rimosso) che dava questo annuncio, ma in realtà non è avvenuto alcun scambio e la notizia era subito stata smentita dalla segreteria stampa del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu).

“Una settimana fa, la Russia e l’Ucraina avevano già concordato una lista di scambi dei prigionieri, ma all’improvviso ai negoziatori russi il Cremlino ha chiesto di aggiungere alla lista Vladimir Tsemakh, l’operatore del sistema Buk (con quale fu abbattuto il’aereo Boing MH17 nel luglio 2014)”. Di questo parlano le fonti di The Insider.

La parte russa ha posto una condizione: senza Tsemakh lo scambio non avrebbe avuto luogo. Secondo fonti, Vladimir Zelensky sarebbe propenso ad accettare questa condizione per ottenere la liberazione dei marinai ucraini e Oleg Sentsov, ma la cosa creerebbe tensioni con i Paesi Bassi in quanto Tsemakh è fortemente sospettato di aver comandato l’unità che abbattè l’aereo malese. Fu lui infatti che comandava la difesa aerea a Snezhnoye nel luglio-agosto 2014 e, secondo le ricostruzioni, nascose personalmente il Buk dopo l’incidente.
Altro fatto perlomeno curioso è che Zemakh sia un cittadino ucraino, e per questo, formalmente, Mosca non avrebbe il diritto di chiederne lo scambio. Inoltre secondo la versione ufficiale russa non c’erano sistemi missilistici Buk russi in quella zona e l’aereo fu abbattuto (secondo la versione russa) dalla contraerea ucraina, o da un aereo ucraino.

La partecipazione di Tsemakh al processo è importantissima non solo perché è uno dei principali sospettati, ma anche perché costringerà la Russia a presenziare con i suoi avvocati, costretti a difendere pubblicamente la loro posizione. Se l’imputato non apparisse in Tribunale, sarebbe molto più facile per la Russia non presenziare in questo processo.

Nella lista del Cremlino c’è anche Yulia Prosolova, colei che ha piazzato una bomba sotto l’auto del colonnello dell’SBU Alexander Kharaberyush nel 2017 (l’agente del controspionaggio è morto nell’esplosione).