La storia dei sabotatori ucraini che, presumibilmente, avrebbero incendiato di proposito un magazzino di aiuti umanitari è una notizia falsa. Il 18 marzo, il Luhansk Regional Sports Center “OLYMPUS” di Kreminna ha preso fuoco in conseguenza al bombardamento della città da parte dell’artiglieria russa. Quel giorno, infatti, in città erano in corso combattimenti urbani e le truppe russe sono riuscite ad occupare Kreminna solo il successivo 20 aprile – come riferisce lo stesso ministero della difesa della Federazione Russa.

Il giornale russo “IZVESTIA” del 9 maggio, ha registrato un video secondo cui dei sabotatori ucraini avrebbero dato fuoco a un magazzino nella città di Kreminna, situata nella regione di Luhansk, contenente aiuti umanitari. “Nonostante il fatto che qui in Kreminna non si combatte più, il lavoro di sabotaggio è molto intenso e questo complesso sportivo ne è un chiaro esempio. Qui le persone raccoglievano aiuti umanitari, ma una notte qualcuno lo ha incendiato. A chi stanno facendo la guerra? Al proprio popolo” – è questo che afferma nel suo racconto il propagandista e corrispondente di guerra Dmitriy Zimenskin.

Ma sono diverse le pubblicazioni russe ad aver divulgato questa stessa notizia – quali REN.tv, LENTA.ru ed altre.

Screenshot – is.ru

Nella sua narrazione Dmitriy Zimenskin non specifica di quale tipo di complesso sportivo stia parlando (a Kreminna ce ne sono diversi), ma StopFake è riuscito ad identificare l’edificio mostrato nel video. Si tratta del Centro Regionale dello sport “OLIMP” (precedentemente era chiamato Kremensky Sport Complex “OLIMP” , situato in Via Zentralnaya, 3.

In Google Maps possiamo trovare le foto di questo edificio a maggio 2021. Come si può vedere, le sue caratteristiche – forma, colore, murales, lampione con pannello fotovoltaico, e altri dettagli, sono pienamente coerenti con l’aspetto dell’edificio del video di Zimenkin.

Screenshot – iz.ru e Google.com

Prima dell’occupazione temporanea di Kreminna da parte dell’esercito russo, gli aiuti umanitari per la popolazione venivano effettivamente immagazzinati e distribuiti in questo edificio, tuttavia, questi aiuti non avevano nulla a che fare né con la cosiddetta “RPL” (Repubblica Popolare di Lugansk), né con la Federazione Russa, perché queste raccolte di aiuti erano state organizzate dalle autorità locali il 22 marzo, così come confermato dalla pagina ufficiale Facebook del “Consiglio comunale di Kreminna” e dai post dei residenti locali nei social network.

Screenshot – facebook.com e t.me/ Kremenskoychat

L’affermazione che questo complesso sportivo, e gli aiuti umanitari che vi erano immagazzinati, sia stato dato alle fiamme dai sabotatori ucraini è assurda e non corrispondente al vero.

L’incendio del CRCF “OLIMP” è stato pubblicato la prima volta il 18 aprile. Il capo delle autorità militari dì Luhansk, Sergei Gaidai, ha affermato che la causa dell’incendio di questo complesso,come tanti altri edifici della città, è il fuoco dell’artiglieria russa. Il fatto che il complesso sportivo sia bruciato in data 18 aprile, è confermato anche dalle immagini pubblicate sui social network dai residenti locali.

Screenshot – t.me/ Kremenskoychat

Screenshot – t.me/ krem_ gromada

Screenshot – t.me/krem_ gromada

Da queste foto è possibile vedere che l’esterno dell’edificio (murales, colore dell’edificio, telaio delle finestre, struttura informativa gialla) corrisponde pienamente a quello dell’edificio ripreso nel video di “IZVESTIA”. Senza alcun dubbio quindi, l’edificio del reportage del cosiddetto “reporter di guerra” di “Izvestia” è stato dato alle fiamme il 18 marzo.

La versione con i sabotatori ucraini del propagandista russo, secondo cui l’edificio è stato bruciato in tempo di pace, è assolutamente irragionevole, anche perché il 18 marzo si battagliava nelle strade della città, perciò non ha senso ipotizzare il sabotaggio da parte dell’Ucraina. Ciò è addirittura confermato sia dalla dichiarazione dell’amministrazione militare della regione di Lugansk, sia dal ministero della difesa della Russia, che hanno dichiarato soltanto il 21 aprile di essere riusciti ad occupare Kreminna. E questo fatto, tra l’altro, è ben noto anche al giornale “Izvestia”, perché è possibile trovare il relativo articolo suo sito web.

Sin dall’inizio dell’aggressione militare contro l’Ucraina, gli agiprop del Cremlino nutrono e ampliano senza sosta la narrazione secondo cui l’Ucraina è ”in guerra contro il proprio popolo”, mera disinformazione che StopFake confuta ogni volta: “Fake: L’esercito ucraino ha sparato contro una colonna di profughi nella regione di Kharkiv”, “Fake: Mentre l’esercito ucraino sta morendo per una carenza di armi e munizioni, i funzionari del Ministero della Difesa le stanno vendendo all’estero”, “Fake: Il battaglione “Azov” ha attaccato un convoglio umanitario”.