Le aziende americane non hanno potuto acquistare 17 milioni di ettari di terreno agricolo in Ucraina. Il motivo principale è la legislazione ucraina, che vieta il trasferimento di tali terre a stranieri o persone giuridiche i cui beneficiari sono stranieri. Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, indipendentemente da come i media russi si sforzino a provare il contrario, non ha l’autorità per vendere terreni o altre risorse dell’Ucraina.

I propagandisti russi hanno cercato ancora una volta di diffondere una notizia falsa secondo cui “le società americane hanno acquistato un terzo dei terreni agricoli dell’Ucraina”. Questa “notizia” è apparsa contemporaneamente in molti media pro-Cremlino: Gazeta.ru, NewsFront, Vesti.ru, Argumenty Nedeli, Obshchenatseonalnoe Televidenie, Trud e altri.

Screenshot – trud.ru

StopFake ha scoperto che la fonte principale di queste “informazioni” è il sito web dell’Australian National Review, in cui si afferma che tre grandi multinazionali americane avrebbero acquistato 17 dei 62 milioni di ettari di terreno agricolo ucraino. Il sito rileva inoltre che questo è un terzo di tutti i terreni agricoli ucraini adatti coltivabili.

Inoltre, gli autori della pubblicazione affermano che gli acquirenti sarebbero le società “Cargill, Dupont e Monsanto”. Per supportare la loro versione fanno riferimento alla fonte Ritmo.org. Ma nel materiale analitico che è stato pubblicato il 12 novembre 2021, non c’è menzione del fatto che l’Ucraina abbia venduto i propri terreni a società internazionali.

Ciò conferma che l’unica fonte di queste false informazioni è Australiannationalreview.com, la quale non può dimostrare la vendita di terreni agricoli ucraini a società internazionali da altre fonti.

Vale anche la pena notare che la pubblicazione è apparsa su questo sito il 27 maggio e nelle testate russe solo due mesi dopo, il 26 luglio, tuttavia tutte contemporaneamente.

È inoltre interessante che il sito Australiannationalreview.com menzioni il fatto che “il cinque per cento delle terre ucraine sono state acquistate dalla Cina”, mentre l’agitprop russo omette questo dato. Ciò potrebbe indicare che il testo è stato adattato a diversi target di pubblico e la narrativa è stata modificata per incolpare le società transnazionali, che sono uno spauracchio per tutti gli antiglobalisti, senza offendere la Cina.

L’idea stessa di “vendere” i terreni ucraini a società internazionali, le informazioni che sono state diffuse dai propagandisti del Cremlino, è contraria alla legislazione ucraina.

Il mercato dei terreni agricoli in Ucraina è entrato in vigore il 01 luglio 2021, ma con una serie di restrizioni. Primo fra tutti è il divieto di vendere terreni agricoli a stranieri o a società di proprietà di stranieri. Questa restrizione può essere revocata, ma solo in seguito a un referendum nazionale. Finora, tale referendum non è stato indetto in Ucraina e pertanto, i terreni non possono essere venduti a stranieri.

La seconda limitazione consiste nel fatto che i cittadini ucraini possono acquistare fino a 100 ettari di terreno e le persone giuridiche fino a 10.000 ettari.

Secondo il Servizio statale per la geodesia, la cartografia e il catasto in Ucraina, durante l’anno al mercato fondiario sono stati venduti 0,26 milioni di ettari. Questa cifra è di circa 0,8% della superficie dei terreni agricoli (32,6 milioni di ettari) registrati al geocatasto. Ma la cifra di 17 milioni di ettari, su cui operano i propagandisti del Cremlino, è 65 volte maggiore della superficie dei terreni agricoli realmente venduti in Ucraina.

Le più grandi banche fondiarie in Ucraina sono di proprietà di società nazionali. Ma anche loro sono lontane dalla cifra di 17 milioni di ettari. La superficie dei maggiori attori del mercato agricolo ucraino non supera il mezzo milione di ettari. Mentre attori internazionali come Cargill, Dupont e Monsanto, sui quali i propagandisti hanno inventato il falso, non sono neppure presenti nell’elenco dei proprietari di terreni agricoli ucraini.


Alcune fonti diffondono anche informazioni sul fatto che sia stato Zelensky a “vendere” un terzo dei terreni dell’Ucraina. Anche questa affermazione non è vera. Poiché nell’elenco dei doveri del Presidente, sanciti dalla Costituzione ucraina, non è prevista la gestione delle risorse naturali dello stato.