un post dei 99 Posse sulla loro pagina Facebook: “Onore a chi lotta. Più bastoni, meno tastiere” Il noto gruppo musicale italiano invita i cittadini del Belpaese ad imbracciare bastoni e spranghe e a scendere in strada conto il Governo per riappropriarsi dei propri diritti contro le multinazionali che hanno impoverito l’Italia. A seguito di tale invito alcune migliaia di persone si sono radunate a Cremona scontrandosi con la polizia fascista italiana

Vi starete sicuramente chiedendo cosa centra questo titolo, bene è solo un esempio di come la manipolazione dell’informazione può funzionare in uno Stato estero.

Immaginate che questo articolo con il medesimo titolo fosse stato pubblicato sui media ucraini, cosa avrebbe pensato la gente ? Nelle poche righe scritte c’è un grammo di verità a cui attorno viene costruita una verità parallela. Il grammo di verità è che i 99 Posse hanno realmente fatto quella dicharazione e che ci sono stati anche alcuni scontri a Cremona, ma tutto il resto è frutto della fantasia. Inoltre i 99 Posse, pur essendo un gruppo abbastanza conosciuto, non può essere paragonato in termini di seguito a Vasco Rossi o a Ligabue (tanto per fare due esempi).

Questa tipica situazione di manipolazione dell’informazione è presente nell’articolo a firma di Fabrizio Poggi apparso oggi sull’Antidiplomatico sito di news purtroppo spesso presente sulle nostre pagine per i suoi reiterati fakes e per la manipolazione dell’informazione in chiave pro russa.

Questa volta il motivo del contendere sono le dichiarazioni di un gruppo musicale ucraino (non famosissimo come invece potrebbero essere gli Okean Elzy ma sicuramente con un buon seguito di fans) Vopli Vidoplyasova  il cui leader è Oleg Skrypka

Oleg Skripka è nato in Sovietobad (ora Ghafurov, Tagikistan). Suo padre, un radiologo, è nativo da un villaggio di Poltava. Sua madre, un insegnante, è di origine russa. È cresciuto nella regione di Murmansk della Russia.

Il titolo dell’articolo è “Ucraina: deficiente chi non parla ucraino

poi tutta una serie di considerazioni fantasiose basate su una dichiarazione dello Skripka stesso. Il cantante viene dipinto come un pericoloso nazionalista mosso da istinti primordilali (probabilmente all’autore è scappato che di origini e Tagiko e che sicuramente parla il russo meglio di Poggi) e vengono messe insieme dichiarazioni di contesti differenti per giustificare l’articolo.

L’articolo riporta la data del 24 aprile 2017 mentre il seguente post di Skripka porta la data del 20 aprile. Sicuramente Poggi (che dimostra di essere molto attivo sul versante informativo ucraino) lo ha letto e da giornalista corretto avrebbe dovuto darne menzione. Essendo che non lo ha fatto ci pensiamo noi di StopFake .

Post su Facebook nel quale parla della manipolazione delle sue dichiarazioni

Alla fine della burrascosa serata d’informazione ho parlato con i giornalisti di TSN sulle discussioni attive su Internet riguardo la mia citazione con le parole distorte sul “ghetto per chi non ha imparato la lingua ucraina”. Tutto il sottoriportato prego di considerare il mio commento ufficiale sulla questione!

Innanzitutto vorrei sottolineare che noi in Ucraina viviamo in un mondo distorto. I cittadini che parlano l’ucraino non hanno possibilità di avere abbastanza quantità di libri in ucraino, film, contenuti Internet, non c’e’ la possibilità di comunicare, insegnare ed educare i bambini. Gli ucraini che parlano l’ucraino abitano nel loro piccolo ghetto privo di diritti. Qualcuno di loro dà la sua vita per il diritto di essere ucraino.

Ai cittadini di Francia e Gran Bretagna e’ difficile capire come e’ possibile lottare per il diritto di parlare la nostra lingua nel nostro paese. Abbiamo una quantità incredibile di belle canzoni ed artisti. Sembra strano il massacro per ottenere il 25% delle canzoni ucraine sulla radio, e la loro mancanza assoluta alla TV la vigilia di Capodanno.  

Credo davvero che i cittadini dell’Ucraina (come del qualsiasi altro paese) debbano saper parlare la propria lingua del paese. Supporto l’aumento dei contenuti ucraini in tutti i campi della vita pubblica. Questa e’ la pratica europea. Per esempio in Francia ai sensi della legge i cittadini ed emigranti devono parlare il francese, in Polonia – il polacco, nella Repubblica Ceca – il ceco. Io personalmente sono passato per la strada dell’emigrante, a Parigi senza saper parlare il francese ma solo il russo ed inglese non potevo ottenere l’integrazione sociale. Inoltre, non potevo lavorare, suonare la musica, neanche pagare le tasse. Ma lo Stato francese va incontro alle persone che sono pronte ad integrare nella società francese proponendo gratis i corsi della lingua francese. Ho usufruito imparando  il francese e sono integrato nella società francese. Mi sconvolge quando costringono l’Ucraina ad amare ”il mondo russo” più di quello ucraino. Sopra tutto quando usano le mie parole per le manipolazioni e prove per formare in Ucraina una realtà artificiale. Quindi è abbastanza univoca la mia dichiarazione da cui i giocolieri delle parole e “microscopi” dei sensi hanno tolto e preparato la parola “ghetto”.

In realtà sono i russi che hanno creato le condizioni privilegiate per lo sviluppo della loro lingua. La legislazione della Russia chiede a tutti che pretendono di vivere, lavorare o studiare nel loro paese di presentare il certificato di conoscenza della lingua russa, storia della Russia e la base della legislazione. In Russia anche agli stranieri appena arrivati chiedono di immergersi totalmente nell’ambiente linguistico del loro paese. E nello stesso tempo loro negano l’approvazione dell’ucrainità in Ucraina. Credo che il nostro Governo dovrebbe dare più possibilità alla gente di imparare la loro lingua madre. Ma se una parte di loro è incapace di farlo allora loro stessi si condannano alle prospettive asociali…

Propongo di aiutare i cittadini ucraini che parlano il russo dandogli il sostegno educativo. Nello stesso tempo la legge del paese vicino non dà neanche la possibilità di attraversare la frontiera russa senza il certificato di conoscenza del russo.

Dunque la mia posizione ironica espressa nella comunicazione casuale con gli studenti e formulata dai cospirologi-tecnologi come “ghetto” e’ molto più umana della realtà russa.”

Ora potete leggere tranqullamente l’articolo di Fabrizio Poggi e formarvi una vostra idea sulla sua deontologia giornalistica paragonando le parole del cantante (che ricordiamo sono state pubblicate quattro giorni prima dell’uscita dell’articolo) con quelle riportate nel suo articolo. Questo purtroppo è lo stato dell’arte di gran parte dell’informazione italiana, una informazione che spesso parte da teoremi preconcetti sui quali “costruire” una notizia che ha quasi sempre il compito di denigrare e non di “informare”. Il Fake va inquadrato nella sezione “Ucraini impediscono di parlare la lingua russa”