Il varco è bloccato sia dal territorio non occupato della Regione di Zaporizhzhya sia da quello occupato. Le autorità locali hanno spiegato di aver chiuso l’accesso alla parte temporaneamente occupata della regione in seguito al bombardamento russo di un convoglio umanitario a Zaporizhzhya. Attualmente è in fase di sviluppo un algoritmo più sicuro per il transito dei veicoli verso i territori occupati.

I media del Cremlino, riferendosi al collaborazionista degli occupanti russi Vladimir Rogov, dichiarano che l’Ucraina avrebbe bloccato l’ingresso verso la “parte liberata della regione di Zaporozhye”, e ora “chi lo desidera non può lasciare il territorio controllato dalle autorità di Kiev”. In particolare, Rogov ha affermato che “le persone non sono autorizzate a passare dall’altra parte con motivazioni inverosimili o con le minacce”.

Screenshot — ria.ru

L’affermazione di Rogov secondo cui è vietato entrare nei territori temporaneamente occupati “per motivazioni inverosimili” non è vera. Le autorità locali hanno espresso chiaramente la loro motivazione: “A causa del pericolo, è impossibile far partire i veicoli di evacuazione e i volontari. Questo è l’unico punto di controllo per tutte le aree temporaneamente occupate”. Lo ha detto Oleksandr Starukh, capo dell’amministrazione militare regionale di Zaporizhzhya, commentando l’uccisione di massa di civili a Zaporizhzhya a causa dei missili russi. Infatti il 30 settembre, tre razzi hanno colpito un convoglio umanitario in attesa di entrare nei territori temporaneamente occupati. Secondo Starukh, è stato un massacro pianificato, poiché i missili hanno colpito l’intero convoglio: in testa, centro e coda della colonna di mezzi. Il bombardamento ha causato la morte di 31 persone, tra cui un agente di polizia che stava lavorando e aiutando le persone al momento della tragedia.

Successivamente Alexander Starukh ha ribadito sul canale televisivo FREEHOUSE:

“Per non mettere in pericolo le persone a causa delle azioni del nemico, i viaggi verso territori non controllati sono stati temporaneamente sospesi. Inoltre, anche l’occupante non fa uscire la nostra gente, bloccando il varco dai luoghi potenzialmente pericolosi. Nelle ultime 24 ore, solo 50 persone sono state in grado di evacuare, tra cui 9 bambini”.
Serhiy Gaidai, capo dell’Amministrazione statale regionale di Lugansk, ha annunciato anche la chiusura del varco verso i territori temporaneamente occupati attraverso Zaporozhye a causa della tragedia del convoglio umanitario.

Screenshot — t.me/starukhofficial

L’informazione secondo cui gli occupanti non autorizzano gli ucraini a lasciare i territori temporaneamente occupati della regione è confermata anche dai media locali. Ora, per lasciare le aree occupate, l’esercito russo richiede la compilazione di questionari che indicano tutti i dati personali, copie dei documenti, la residenza al momento della partenza, ecc. Ciascuna di queste domande, secondo il sito Web “Berdyansk 24”, viene elaborata in 7-10 giorni. Come specifica il sito web Mig, se prima un migliaio di persone entrava ogni giorno in Zaporozhye dai territori occupati, ora, come esempio, solo otto persone sono potute partire il 2 ottobre.

StopFake ha precedentemente smentito le informazioni secondo cui i residenti dei territori temporaneamente occupati dall’Ucraina avrebbero votato volontariamente al “referendum” e la maggior parte degli elettori della regione di Zaporizhzhya avrebbe partecipato ai “referendum” sull’adesione alla Russia”.