Un articolo pubblicato su una risorsa informativa di Salerno riporta “Potrebbe ricevere un mandato di cattura per avere come unica “colpa” la volontà di portare aiuti umanitari alle popolazioni colpite dalla guerra civile”

“Il salernitano Massimiliano Voza nelle liste di proscrizione del governo ucraino. È la preoccupante situazione che pende sul capo dell’ex candidato al Senato con Potere al Popolo ed ex sindaco di Santomenna”

Si tratta della stessa narrativa messa in campo dall’euro parlamentare Eleonora Forenza (e compagna politica di Voza) che accusò l’Ucraina a maggio 2017 di aver emesso nei suoi confronti un mandato di cattura. Ovviamente si trattava di un fake puntualmente confutato da StopFake.

Voza dichiara “«L’altro ieri hanno ucciso in un agguato il presidente della Repubblica autoproclamata di Doneck, una delle due Repubbliche del sud dell’Ucraina che si è dichiarata indipendente da quando nel 2014 – afferma Voza – dopo il golpe di Maidan, c’è stata una virata di estrema destra: c’è un gruppo neo fascista che ha il 10% in Ucraina, rendendo illegale anche il simbolo del partito comunista e l’esposizione della bandiera con Falce e Martello.

Tralasciando l’uso delle keywords della propaganda (Golpe, fascisti) la cosa più interessante è che si dimostra ulteriormente che esiste un movimento internazionale che salda i nostalgici del comunismo (in questo caso quelli di Potere al Popolo) e l’estrema destra italiana, impegnati entrambi dalla stessa parte della barricata a supporto delle idee nazional socialiste di Alksandr Dugin che profetizza una internazionale rossobruna con il compito di distruggere la democrazia europea per far trionfare i “valori slavi”

La Procura di Genova ha dimostrato che la maggior parte dei mercenari italiani che combattono nel Donbas provengono dagli ambienti naziskin italiani, ma che l’azione (come si legge nelle carte processuali) è coordinata da personaggi che agiscono in entrambi gli ambienti, anche quelli dell’antagonismo e della estrema sinistra. Una azione coordinata nella quale ognuna delle due fazioni motiva i propri aderenti. Così in ambito comunista si accusa l’Ucraina di essere “nazista” mentre nell’ambito neofascista si accusa l’Ucraina di essere “sionista“. La DNR viene vista dai comunisti italiani come la rinascita della “rivoluzione socialista” mentre negli ambienti di destra è una specie di Repubblica di Salò dove i camerati combattono con onore contro l’Europa. L’indagine di Genova è solo agli inizi e sicuramente nei prossimi mesi porterà a nuovi arresti e denunce. Quanto emerge dalle carte è che siamo solo agli inizi, i nomi degli arrestati sarebbero solo la punta dell’iceberg, forse portati a conoscenza di tutti per registrare le reazioni di tutta quella galassia che vi ruota attorno e che va appunto dagli ambienti neofascisti a quelli comunisti.

Dopo il 2014, nel sud dell’Ucraina è stato messo in discussione l’orgoglio di quella terra, impedendo loro anche di parlare russo.” Questa è chiaramente un’affermazione falsa in quanto tutti coloro che frequentano l’Ucraina sanno che esiste il bilinguismo ed ognuno è libero di parlare come vuole.

“È iniziata così la ribellione e sono stato chiamato a far parte della carovana anti fascista, iniziando a portare aiuti alla popolazione vittima della guerra civile” Anche qui si notano le keywords della “carovana antifascista” che porta aiuti a signori come Palmeri riconosciuti come uno dei personaggi di maggior spicco del neofascismo italiano.

Siamo entrati clandestinamente in Ucraina perché non ci sono rapporti diplomatici e legali tra Kiev e le regioni che si sono autoproclamate Repubblica popolare. ” Qui afferma di aver commesso un reato e quindi è normale (in un paese civile funziona così) che venga perseguito con il ban all’ingresso futuro nel paese per cinque anni.

Io in Ucraina non posso più entrare, così come negli Stati Uniti, in Israele”. Una domanda dovrebbe iniziare a porsela anche Voza, se in tre paesi ove vige un sistema democratico lui non può entrare forse c’è qualcosa che non va nelle sue condotte.

Una lista di prescrizione è una cosa grave, siamo stati schedati e ricevo minacce, tant’è che sono state fatte interpellanze anche all’Onu” A parte che non si tratta di liste di “prescrizione” ma eventualmente di liste di “proscrizione” (le prescrizioni eventualmente sono quelle mediche), poi non dice da chi è stato schedato e chi lo sta minacciando. Se questo è avvenuto ha tutto il diritto di rivolgersi agli organi di polizia italiani per denunciarne l’accaduto e lasciare che le Procure svolgano il loro lavoro così come lo hanno svolto a Genova dimostrando che i neofascisti italiani vengono arruolati come mercenari proprio nella zona ove Voza porta “aiuti”.