E’ sempre spiacevole fare il debunking di un sito che si occupa di scovare le bufale sulla rete.

Fatta questa doverosa premessa, sono arrivate diverse segnalazioni per i contenuti dell’articolo di Bufale.net, contenuti che non hanno nulla a che vedere con la confutazione.  Sembra invece che prendano il debunking della foto quale scusa per scriverci attorno un articolo molto offensivo per tutta la popolazione ucraina, tecnica appunto simile a quella adottata da tutti i siti di disinformazione che costruiscono attorno ad un fatto vero una ricostruzione distorta dei fatti.

Noi di stopfake adottiamo un metodo chiaro a tutti. Nella sezione debunking pubblichiamo le confutazioni senza analisi di tipo storico o politico. Quando vogliamo scrivere un editoriale o fatti di cronaca lo facciamo nell’apposita sezione. Queste linee guida permettono al lettore di ben sapere quando si trova di fronte a elementi oggettivi (che è possibile dimostrare scientificamente) e quando invece si trova di fronte a elementi soggettivi.

Partiamo dalla foto incriminata che è circolata sui social network

Su questo bufale.net ha correttamente ripreso il lavoro di BUTAC ed ha segnalato che la foto non è relativa agli ucraini morti per fame durante l’Holodomor

Pertanto questa parte di lavoro è ineccepibile.

Cosa che invece suona stonata è il commento e la ricostruzione storica effettuata dai debunker, una ricostruzione storica che nega gli eventi dell’Holodomor e scagiona la Russia da tutte le colpe di quella triste vicenda.

Qui si abbandona quella che dovrebbe essere la confutazione di una foto fatta circolare artatamente sui social per entrare nell’ambito della polemica politica.

Definire “Una carestia che si abbatté sull’Ucraina degli anni ’30 e che, mentre gli ucraini ad oggi considerano artificiosamente creata dall’URSS, come forma ritorsiva, la comunità internazionale ritiene una triste occorrenza naturale che probabilmente una gestione oculata e maggiormente curata avrebbe potuto evitare” e conclude “Non è imputabile ad azioni commissive dell’URSS

Continuano parlando poi di “complottismo”

Partiamo allora con il nostro debunking :

L’holodomor è stato riconosciuto quale Genocidio del popolo ucraino con una legge del Parlamento del 2006 atto adottato dopo la procedura prevista dalla Convenzione europea dei diritti umani, la Convenzione ONU sui diritti civili e politici e la Convenzione ONU sui crimini di guerra contro l’Umanità.

E’ stato definito Genocidio anche dal Santo Padre Papa Francesco.

A livello internazionale non a caso l’Unione Sovietica vi contribuì in modo decisivo proprio al fine di escludere l’olocausto ucraino. Finché il diritto internazionale non sarà aggiornato in tal senso, l’Holodomor continuerà dunque a rimanere formalmente escluso dalla lista dei genocidi, ma questo non significa che non sia avvenuto ed è evidente che si tratta di un tecnicismo politico per non mettere la Russia di fronte alle sue responsabilità e agli eventuali risarcimenti.

Essendo che l’articolo in questione cita Wikipedia, va fatto notare che proprio su questo sito è riportato che : “A number of the heads of state, governments or parliaments of countries including Ukraine, Andorra, Argentina,Australia, Azerbaijan, Belgium, Brazil, Canada, the Czech Republic,[8] Chile, Colombia,Ecuador, Estonia, Georgia, Hungary, Italy, Latvia, Lithuania, Mexico, Moldova, Paraguay,Peru, Poland, Portugal, Spain, United States, and Vatican City, consider the 1932–1933 famine as an act of genocide.

Non vogliamo in questa sede addentrarci su cifre (i morti variano a seconda delle ricerche effettuate dagli storici, comunque non in un numero inferiore ai tre milioni e non superiore ai sei, cifre in ogni caso orribili e a cui bisognerebbe portare rispetto) né sulle motivazioni storiche per cui Mosca decise l’annientamento dei Kulaki.

Ci limitiamo di suggerire agli editorialisti di Bufale.net di visitare il memoriale a Kyiv dell’Holodomor e magari investire un po’ del loro tempo nella lettura del libro di Vasil Barka (Il Principe giallo) per documentarsi meglio su avvenimenti che sembrano non conoscere molto bene.

Nel museo potranno anche vedere alcune foto dell’epoca, epoca che a causa dell’assenza degli smartphone non ci ha lasciato molte immagini, ma alcune di esse di certo toccheranno i cuori anche degli autori di Bufale.net. Infine va fatta una ultima doverosa considerazione. Il debunking è un servizio alla verità e non una clava da utilizzare contro qualcuno. Il fatto che sia stata utilizzata una foto di un’altro genocidio non deve indurre a pensare che quel fatto non sia mai accaduto. Con questo tipo di ragionamento se noi usassimo questa foto (dagli archivi dell’Holodomor) per descrivere l’olocausto ebraico, il relativo debunking di terzi dovrebbe fermarsi nel dire che questa foto non è relativa alla Shoa e non argomentare  (come è successo in questo caso) che la Shoa non è mai avvenuta o che non sono stati i nazisti ad uccidere gli ebrei.