La visita del Primo Ministro Conte a Mosca è stata accompagnata da una buona dose di propaganda, ma se si analizzano i protocolli firmati è stata sia a livello politico che a livello economico una visita sottotono.

Nei tredici protocolli firmati la maggior parte riguardano convergenze di intenti ma nulla di concreto, un impegno a studiare delle possibilità di collaborazione tra i due paesi. Putin, forse,  si aspettava una presa di posizione più netta da parte dell’Italia sul tema sanzioni ma in fondo gli andava bene anche il doppiogioco italiano. Ovvero siamo contro le sanzioni ma alla fine le applichiamo.

Le sanzioni sono un nodo tutto politico e di facciata, come spesso già ampiamente esposto non danneggiano nessuna delle due economie, ma il loro ritiro rappresenterebbe una vittoria di immagine per Putin il quale è in calo di consensi interni a causa della riforma delle pensioni resasi necessaria per le esanimi casse dello Stato russo.

Basterebbe questo a far comprendere come la frase “La Russia comprerà titoli italiani” sia un autentico fake. La Russia ha 160 milioni di abitanti, è vasta 30 volte l’Italia, spende il 9% del PIL in armamenti e spese militari, è impegnata in due guerre ma ha lo stesso PIL dell’Italia. Non bisogna aver studiato alla Bocconi per capire che non possono certo essere loro a sostenere la nostra economia nel caso lo spread in Italia non scenda. La Russia per far fronte alla crisi economica ha appena varato una legge sulle pensioni che è peggiore della “legge Fornero” italiana, in un paese dove l’aspettativa di vita media è di dieci anni inferiore all’Italia.

Invece una notizia che non è un Fake e che comunque avrà ripercussioni internazionali e creerà ulteriori grattacapi al capo del Cremlino riguarda l’assegnazione del premio “Sakharov” per i diritti umani al regista ucraino Oleg Sentsov. Sentsov è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza “Orso Bianco” di Labytnangi, nell’estremo nord della Russia. Oggi il Presidente Tajani ha letto il dispositivo ove è scritto “Lo premiamo per il suo coraggio e la sua determinazione,.. Chiediamo alle autorità (russe ndr) di rilasciarlo immediatamente”

Il premio Sakharov intitolato al dissidente sovietico Andrej Sakharov è stato creato nel 1988 per onorare individui e gruppi che difendono i diritti umani e le libertà fondamentali.