E’ andato in onda durante il TG delle ore 20 il servizio su RAI 1 nel quale al minuto 15:50 veniva riportata la notizia che in Russia vi sono stati numerosi allarme bomba in diverse parti della federazione. Nel servizio, a firma Francesca Biancacci, si è sottolineato che le telefonate minatorie provenivano dall’Ucraina e quindi implicitamente è stata fatta passare tra le righe che i “cattivi ucraini terrorizzano i poveri russi“.

Non si tratta di un Fake in quanto la notizia degli allarmi bomba è vera, ma ciò che si chiede al servizio nazionale televisivo (che dovrebbe fare informazione e limitare al minimo la propaganda) è quello di informare ad ampio spettro e quindi per avere un’informazione di qualità è necessario dotarsi di team di giornalisti preparati.

E’ del 3 settembre  la notizia di una conferenza tenuta da Vasyl Hrytsak, capo dei servizi di sicurezza ucraini, il quale rappresentava con parole forti la scoperta da parte dei servizi ucraini che la Russia stava preparando degli attentati all’interno della federazione proprio per poi dare la colpa all’Ucraina.

Essendo che tali dichiarazioni sono state pronunciate da un’esponente di spicco è difficile pensare che in redazione RAI siano passate inosservate, se così fosse sarebbe sintomo di una qualità scadente dei giornalisti RAI.

Tornando alle dichiarazioni di Vasyl Hrytsak, questi si era rivolto direttamente al suo omologo russo Bortnikov  dicendo “Mi rivolgo a te come un ufficiale. Ci sono regole anche in guerra che non devono essere spezzate da agenti dei servizi segreti. Hai trasgredito a tutte queste regole, Voi ed io sappiamo che i servizi segreti russi sono stati coinvolti in atti terroristici commessi a Odessa, Kharkiv, Kherson e in altre città. Decine di persone sono morte come risultato. Ma questa volta avete rotto tutte le regole e siete disposti a destabilizzare la situazione in Russia per giustificare l’invasione dell’Ucraina con una massiccia campagna militare ” ed ancora “Lei capisce quali conseguenze geopolitiche possono avere queste azioni? Ti rendi conto che sarai costretto a rispondere per le tue azioni? E’ in tuo potere fermarlo. Quindi, fermatelo adesso”.

In altre parole, Kyiv ha ufficialmente accusato Mosca di progettare falsi atti di terrorismo contro il proprio popolo per giustificare una più ampia guerra contro l’Ucraina. Una tecnica conosciuta molto bene in Russia che prende il nome di  provokatsiya.

Una azione di provokatsiya sembra aver svolto un ruolo fondamentale nella ascesa al potere di Vladimir Putin. E’ oramai un tristemente noto esempio  il bombardamento di quattro edifici rurali russi nel settembre 1999 nei quali furono uccisi quasi 300 civili e feriti più di mille.

Questi attacchi terroristici fecero infuriare i russi e diedero al Cremlino luce verde per rinnovare la sua disordinata guerra contro i ribelli ceceni, dato che i bombardamenti furono perpetrati dai terroristi della Cecenia, secondo Mosca. Questi attacchi rafforzarono il profilo e il potere dell’allora primo ministro Vladimir Putin, che in precedenza guarda a caso aveva guidato la FSB solo pochi mesi prima degli attentati.

Non furono mai esposte prove convincenti che i ceceni erano dietro questi attentati, ma invece ci furono molte prove contro l’FSB. Molti giornalisti che esaminarono la questione morirono in circostanze violenti o misteriose.

Infine va tenuto presente che domani iniziano le più grandi manovre militari in Russia, manovre che si estendono dai confini dell’Ucraina sino ai paesi Baltici, più di 100.000 uomini in esercitazioni d’attacco. In tale scenario è sin troppo facile prevedere quale sarebbe l’impatto di un grave atto terroristico a Mosca con prove fabbricate che vedrebbe i mandanti in Ucraina.

Verrebbe da pensare che se la giornalista avesse letto prima questo articolo o, avesse una migliore formazione sull’attuale quadro geopolitico, probabilmente avrebbe dato alla notizia un taglio differente. Però va anche detto che scorrendo il CV della Biancacci, non si tratta di una neo assunta ma una professionista che lavora in RAI da 17 anni e fa parte della redazione esteri.

Allora cosa è successo ? Come diceva Andreotti a pensar male si fa peccato ma spesso ci si prende e così viene da pensare che si sia trattato di uno dei tanti servizi telecomandati da Mosca per creare un ampio consenso internazionale contro i “sempre più cattivi ucraini”.