Sono oramai passati anni da quando cominciavamo a mettere in guardia l’Europa e l’Italia dal rischio Russia. Tutto pero’ veniva letto in un’ottica nazionalistica pro ucraina e bollato come russofobia. Noi a urlare che l’Ucraina era solo un piccolo tassello nei reali piani russi, che necessitava leggere la dottrina Gerasimov o Aleksandr Dugin per comprendere quali erano i piani, come nella stagione Hitleriana è tutto scritto, non c’è nulla di segreto, le carte sono scoperte. Nonostante questo quasi tutti si rifiutavano di leggere queste carte e così si è dato modo al cancro di espandersi anche in Italia.

Tutti a seguire le dichiarazioni di Salvini e degli uomini di Grillo, a maledire le sanzioni che facevano perdere miliardi all’Italia (una delle più grandi bufale e prova ne è che nei supermercati di Mosca i nostri prodotti sono presenti) ma nessuno che osservasse i movimenti e gli accordi che avvenivano sotto banco tra la nomeclatura moscovita ed i nostri rappresentanti politici. Nessuno che si chiedeva come mai il segretario della Lega Nord nell’ultimo anno abbia parlato più di Russia che di Padania o come mai a Grillo stia tanto a cuore la questione Ucraina (nel senso che la vorrebbe vedere rasa al suolo).Nessuno che si chiedeva come mai nascevano in Italia come i funghi pseudo associazioni “culturali” finanziate dalla Russia, associazioni che fanno di tutto meno che eventi culturali, nessuno si chiedeva come mai si chiudevano gli occhi di fronte ai foreign fighters italiani nel Donbas, di come mai i personaggi tipo Gino Strada siano scomparsi dalle scene televisive nonostante i ripetuti bombardamenti sui civili e sugli ospedali di Aleppo. In Italia sono scomparse le bandiere della PACE che solo venti anni fa erano presenti su quasi tutti i balconi e le strade delle nostre città avevano visto il passaggio di cortei formati da milioni di pacifisti. Siamo nell’era dove le bombe russe fanno meno male delle bombe americane e se i danni collaterali sono qualche decina di migliaia di morti in Siria bisogna farsene una ragione, lo Zar ha deciso così ed organizzare una manifestazione significa essere bollati come russofobici.

Nonostante questo fosco quadro, purtroppo, questo non è che l’inizio

Così come tre anni fa avevamo previsto le mosse di Mosca non è difficile oggi prevedere cosa succederà nei prossimi mesi. Non è che siamo degli esperti come quelli che affollano gli studi televisivi (e che non ne azzeccano mai una nonostante i lauti cachè che intascano) basta semplicemente leggere le carte di cui disponiamo e conoscere un minimo la cultura russa per capire dove andranno a parare.

In Europa nel 2017 ci sono tre importanti momenti elettorali , le presidenziali in Francia, le politiche in Germania e quasi sicuramente le politiche in Italia, cioè i tre Paesi fondamento dell’Unione Europea. Per la Russia vincere queste tre partite significa dare scacco matto e lo deve fare nel 2017 in quanto da questo mese ha iniziato ad intaccare le riserve del welfare avendo dato fondo alle riserve della Banca Centrale. Come mi diceva una sera un generale in pensione, per fare la guerra ci vogliono i soldi e se non hai i soldi non fai la guerra. Ma è anche vero che le guerre si fanno per conquistare nuove risorse e per la Russia il 2017 è l’ultima finestra disponibile per avviare la campagna in Europa. L’Ucraina è sempre stato un false flag, la Russia continuerà con una guerra a bassa intensità ma non si andrà mai ad impelagare in una guerra totale che la dissanguerebbe per ottenere ben poco in termini di risorse, si tratta di un semplice calcolo costi/benefici.

Gerasimov lo ha detto nel 2013, la propaganda e i partiti “amici” faranno da base al rovesciamento dei Governi, la Russia interverrà di volta in volta per “garantire” la popolazione locale di lingua russa e laddove ci saranno Governi che non si adeguano alla nuova alleanza si utilizzeranno gli “omini verdi”

La propaganda russa aveva bisogno di fornire benzina ai motori dei partiti europei da loro direttamente controllati, e così hanno raso al suolo Aleppo creando un flusso di immigrazione di oltre 4 milioni di profughi che si sono diretti verso l’Europa. La cosa pazzesca è che in Italia la gente adora Putin pensando che sia l’unico leader che possa frenare l’invasione degli immigrati ma non ha mai ragionato sul fatto che è lo stesso Putin che ce li manda, un corto circuito degno di Orwell.

Ora che non è più possibile creare profughi dalla Siria (nel Paese è rimasto meno del 50% della popolazione rispetto qualche anno fa) sposteranno le loro azioni. Nei prossimi mesi assisteremo ad una “guerra civile” (termine che viene sempre usato per giustificare gli scontri come in Ucraina) in Libia. Haftar ha già preso accordi con Mosca, arriveranno armi e uomini ed hanno anche l’appoggio dell’Egitto di Al Sisi, quello di Regeni. Presto inizieranno l’avanzata verso Tripoli e si scontreranno con le truppe governative dell’attuale Governo riconosciuto a livello internazionale. A quel punto l’Italia per evitare lo scontro con la Russia ritirerà il suo supporto al Governo di Al Serraji e si schiererà con la Russia (siamo esperti su come si cambia casacca in corsa).

Con la Libia nel caos è facile prevedere un grosso flusso di sbarchi che manderanno in tilt il nostro Paese, flussi che saranno facilitati dai Russi presenti nell’area. In quelle condizioni di emergenza si arriverà ad elezioni ed è facile prevedere cosa diranno i Salvini ed i Grillo di turno. A dire il vero sono già usciti allo scoperto con grande spudoratezza non cercano neanche più di nascondere che stanno facendo gli interessi di un altro Paese, qualche parlamentare di M5S e Lega ha già fatto sapere di essere contro il Governo di Tripoli e di appoggiare il generale Haftar fedele a Mosca.

E’ ovvio che Lega e M5S sperino in questo scenario, è la benzina necessaria per i loro motori che altrimenti non si avvierebbero. Se non ci fossero i profughi di cosa parlerebbe Salvini ? Del Debbio su Rete 4 rimarrebbe disoccupato ed i grillini dovrebbero tornare alle origini e parlare di scie chimiche.

Da Italiano provo profonda vergogna nel vedere in Parlamento politici che stanno lavorando per favorire uno Stato estero ai danni dell’Italia, provo ribrezzo verso i collaborazionisti , gente senza spina dorsale pronta sempre a vendersi al miglior offerente, ma sono anche deluso dal Popolo italiano che asseconda supinamente questa follia, in fondo siamo noi i primi colpevoli se permettiamo a dei farabutti di svendere il nostro Paese, li abbiamo autorizzati noi e sono pronto a scommettere che al prossimo giro li autorizzeremo nuovamente perché oggi nessuno vuole più utilizzare la testa e ragionare, molto meglio accendere il televisore che è quasi ora di Sanremo.

Mauro Voerzio