Stopfake nel 2016 aveva dettagliatamente descritto la mappa delle connessioni tra il mondo dell’estrema destra europea e la Russia di Putin, con particolare attenzione alla situazione austriaca. Ovviamente la Russia aveva preventivamente lanciato una campagna disinformativa per coprire le sue reali intenzioni. L’Ucraina “nazista” è sempre stato il refrain più utilizzato dalla GRU russa per apparire agli occhi della sinistra europea come l’ultimo baluardo contro la deriva nazista in Europa. In realtà come avevamo dimostrato, la Russia stava tessendo una micidiale rete. Il fatto che mancasse la “pistola fumante” ci esponeva alle accuse di complottismo proprio da parte di chi sotto traccia stava lavorando per destabilizzare le nostre democrazie. Ora la pistola fumante è arrivata e siamo sicuro che con il tempo arriveranno anche le prove delle tante connessioni che in questi anni abbiamo denunciato.

Un video da Ibiza: Strache sul divano con la nipote di un’oligarca, a cui il vice cancelliere austriaco parla di favori reciproci, appalti garantiti, acquisto di giornali “per fare come in Ungheria” con il controllo dei media, e presunti finanziamenti illeciti al suo partito, per aggirare le tasse. E’ il terremoto che si sta abbattendo sul leader della destra nazionalista dell’Fpö e che rischia di far cadere il governo a Vienna. Una dichiarazione del cancelliere dei popolari, il 32enne Sebastian Kurz, è attesa per oggi. Intanto Strache annuncia le sue dimissioni.

A pochi giorni dal voto europeo, alla vigilia della rimpatriata dei sovranisti, oggi sul palco di Milano, per lanciare l’ultima sfida populista all’Europa, due giornali tedeschi, il quotidiano Süddeutsche Zeitung e il settimanale Der Spiegel hanno diffuso un video ripreso con telecamere nascoste, in cui mostrano il vicecancelliere austriaco Heinz-Christian Strache seduto sul divano di una villa a Ibiza a luglio 2017, pochi mesi prima delle elezioni di ottobre, accompagnato da quello che sarebbe diventato il segretario del partito, Johann Gudenus, mentre propone alla sedicente nipote di un oligarca russo affari d’oro. “Se compra la Kronen Zeitung (il più diffuso quotidiano austriaco, con 700 mila copie al giorno, ndr) lei ha un impero – spiega Strache -. Questo deve esserle chiaro”. E promette favori immobiliari: “Se lei vuole un pezzo di terra a Vienna, il sindaco dice: ok, bam bam bam bam bam bam. É così che funziona”.

Quello che spera il futuro vicecancelliere, due anni fa candidato di punta alle politiche (l’Fpö, ex partito di Haider, arriverà con lui secondo con il 26% dei voti alle elezioni) è che “se lei prende il controllo della Kronen-Zeitung tre settimane prima delle elezioni e ci porta al numero uno, allora possiamo parlare di tutto”, promette, “non facciamo il 27, ma il 34%”. Nel video imbarazzante, parla di un controllo dei media “alla Orban”, “se hai la Kronen decidi tutto tu”,e ancora quei “giornalisti sono le più grandi puttane del pianeta”, e di un cambio di clima nella tv pubblica, la Orf, che è sempre stata loro ostile, se loro andranno al governo.

I FINANZIAMENTI PER AGGIRARE IL FISCO
Il video segreto diffuso dai media tedeschi, che non dichiarano come l’hanno acquisito, si è rivelato essere stata una trappola dentro la quale sono caduti Strache e Gudenus. L’esca prometteva di investire 250 milioni di euro in Austria e parlava esplicita ente di denaro nero. Il leader della destra nazionalista, che non ha mai dichiarato cospicui finanziamenti per la campagna elettorale, spiegava come dirottare i fondi su un’organizzazione non-profit, senza lasciare traccia al fisco. Strache parla di “pochi ricchi” che investiranno, e fa i nomi del produttore di armi austriaco Gaston Glock, della miliardaria Heidi Goess-Horten, dell’imprenditore Rene Benko e della società di gioco d’azzardo Novomatic. Tutti e quattro i nomi coinvolti hanno immediatamente negato di aver finanziato la Fpö.

GLI APPALTI PUBBLICI DIROTTATI
In cambio di grossi appoggi economici, Strache spiega alla donna che si profilerà la possibilità di ottenere appalti pubblici per la costruzione di strade in Austria: “Appena saremo al governo, quello che posso promettere oggi è che Haselsteiner (Hans Peter Haselsteiner è un tycoon austriaco, proprietario dell’azienda di costruzioni Strabag) non riceverà più commesse!”. Frasi imbarazzanti, che trascinano la coalizione azzurro-blu di Vienna nel fango, e che ora gli inquirenti stanno valutando, prima di far partire un’indagine. Di sicuro c’è che da tempo il governo austriaco tra popolari e populisti scricchiolava, sotto il peso delle continue gaffe dei politici dell’Fpö, primo fra tutti Strache, seguito a ruota dal ministro degli Interni Herbert Kickl, responsabile di alcune uscite poco felici sui rifugiati, tipo “li mettiamo concentrati in quartieri speciali”. Sempre di ieri, un’altra inquietante rivelazione ha coinvolto Strache: l’attivista austriaco filonazista e negazionista Gottfried Küssel diceva di essere in possesso di scottanti rivelazioni sul passato del vicecancelliere. E’ stato superato poche ore dopo dallo scandalo del video di Ibiza, che ha tutta l’aria di decretare la fine politica di Strache.