Come spesso accade ci ritroviamo a dover occupare parte del nostro tempo per smontare le bufale di Giulietto Chiesa, uno dei più fedeli contributori di StopFake vista la sua notevole produzione di notizie false/manipolate.

L’occasione odierna è l’articolo apparso su IL FATTO QUOTIDIANO del 6 marzo dal titolo “L’Ucraina in guerra. E’ ufficiale anche per il ministero dell’Interno italiano“, giornale sul quale Giulietto Chiesa scrive spesso.

Si tratta di un articolo con numerose imprecisioni miste a delle verità sapientemente manipolate al fine di modificarne il messaggio da recapitare agli italiani.

Iniziamo dalla prima frase “L’Ucraina è in guerra: è ufficiale perfino per il ministero dell’Interno italiano. Ma non per il ministero degli Esteri che sostiene l’integrità territoriale dell’Ucraina mentre dovrebbe essere evidente (anche leggendo gli accordi di Minsk 1 e 2), che essa è irrimediabilmente compromessa.

Vero che l’Ucraina è in guerra da circa tre anni ma Giulietto si dimentica di nominare il Paese aggressore e cioè la Russia. Il fatto che il nostro Ministero degli Esteri sostiene l’integrità territoriale dell’Ucraina non dovrebbe essere (se non agli occhi della Russia) una cattiva notizia, in fondo l’Italia si basa su principi democratici e non su rapporti di forza.

Ma passiamo al vero succo della notizia che ha degli aspetti veramente interessanti e merita una disamina approfondita.
Partiamo dalla frase “Per me è una – duplicemente bella —notizia, che voglio condividere con i miei lettori. La notizia mi è giunta, via Facebook, da Maurizio Marrone, presidente della Rappresentanza italiana della Rpd.”

In essa innanzitutto si evidenza come l’estrema destra italiana si sia saldata con quella sinistra antagonista e comunista che da sempre Giulietto Chiesa rappresentava. I tempi cambiano ed il Giulietto nazionale ha deciso di abbandonare le salamelle del Festival dell’Unità a favore del Fronte della Gioventù, nulla di male ma vederlo firmatario del manifesto per il Donbas AntiFascista e poi ospite dei neofascisti italiani stride un pochettino.

Per quanto concerne Marrone il suo centro di rappresentanza (quando si tratta di doversi difendere in ambito istituzionale usa il termine Associazione, nessuno ha ancora capito di cosa si tratti se non che appoggia apertamente una organizzazione paramilitare indicata dal JIT come gli esecutori dell’abbattimento del volo Malesyan Airline MH17 del luglio 2014) è stato oggetto di dibattito proprio sulle pagine di StopFake, di interrogazione parlamentare presentata da Davide Mattiello insieme ad altri deputati e all’Associazione Radicale Adelaide Aglietta,di risposta da parte del Governo Italiano (che ha praticamente detto che questi personaggi non hanno nessuna valenza istituzionale e la loro associazione conta come quella dei canottieri amatoriali).

Qui già emerge una profonda contraddizione tra quanto dice MARRONE agli imprenditori italiani e quanto sostiene il suo amico Giulietto Chiesa. Infatti Marrone ha più volte ripetuto che il suo non è un Consolato ma una associazione che dovrebbe aiutare gli imprenditori italiani ad investire a Donetsk. Ma chi investirebbe in una città dove non è garantita nessuna sicurezza ? Chi dei due mente ? Mente Giulietto Chiesa o Marrone quando consiglia agli italiani di andare ad investire li ?

Un punto sul quale la Prefettura di Torino ed il Ministero degli Interni italiano dovrebbe porsi una prima riflessione “La signora in questione ha già fatto richiesta del passaporto della Repubblica popolare di Donetsk e si è rivolta direttamente alle autorità italiane senza nemmeno consultare l’Ambasciata ucraina in Italia.” Cioè vi è un cittadino in Italia a cui è stata accettata la domanda di protezione internazionale che rifiuta il passaporto ucraino (lo stesso che gli ha permesso di ottenere la protezione ed il sussidio) per richiedere un passaporto non riconosciuto dall’Italia… A chi ha fatto richiesta per ottenere il passaporto della fantomatica “Repubblica di Donetsk” ? Al Consolato Fake di Torino che nega di offrire questi servizi (violerebbe la legge penale italiana) o alle autorità para militari di Donetsk, quelle autorità che lei comunque non potrebbe mai raggiungere (come si legge nel dispositivo) ? Vabbè questo è un problema giuridico che toccherà agli organi competenti chiarire. Al momento si può solo essere felici che a un cittadino UCRAINO sia stato riconosciuto la protezione internazionale di CUI NON PUO’ GODERE A DONESTK

Continua poi con : “Interessante la motivazione della Commissione. Essa ha ritenuto che “il timore espresso (dalla donna, ndr) in caso di rientro risulta fondato, permanendo per la richiedente un rischio effettivo di essere coinvolta in un conflitto non ancora risolto”. In quanto “la situazione a Donetsk è lungi dall’essersi stabilizzata” e vi “si continua a sparare”. Inoltre ogni tentativo di “raggiungere Donetsk da Kiev è risultato impossibile”.

Ecco come si presentava Donetsk a marzo 2014, poco prima di essere occupata dalle milizie paramilitari supportate dalla Russia

Segue poi l’occupazione di Donetsk che culmina con l’arrivo a luglio 2014 delle truppe russe.

Nel dispositivo della Prefettura si legge che la cittadina ucraina non è riuscita a fare rientro ad agosto 2014. Entrambi (anche Giulietto Chiesa) “si dimenticano” di dire che il mancato rientro è stato dovuto CAUSA OCCUPAZIONE MILITARE DI TRUPPE STRANIERE

Dopo tale periodo sono intervenuti gli accordi di Minsk e da allora la città di Donetsk è facilmente raggiungibile da chiunque tramite i canali appositamente creati e documentati anche da giornalisti indipendenti che si sono recati sul posto. Lo stesso MARRONE a settembre 2016 era a Donetsk e pertanto non si capisce dove stia il motivo ostativo a rientrare nella città.

Vero invece che l’occupazione militare ha creato povertà nella città la cui economia si è fermata e vive solo dei pochi aiuti che vengono inviati dalla Russia e venduti localmente al mercato nero. La maggior parte dei cittadini ha lasciato la città per rilocarsi in altre zone dell’Ucraina (1,6 milioni di profughi interni) mentre solo poche decine di migliaia di ucraini hanno scelto la strada della Russia.

Giulietto continua con : “ Ovviamente la Commissione non si schiera per nessuna delle parti in conflitto (non era e non è suo compito farlo), ma ritiene implicitamente che lo Stato ucraino non è in condizione di garantire la sicurezza di coloro che afferma essere suoi cittadini, sui quali continua a sparare dal 2014. Infatti l’Ucraina è in guerra con i suoi ex territori, contro i quali afferma di avere ingaggiato una “operazione anti-terroristica”.

Qui un attento uso della manipolazione delle parole, notate “ex territori“, non ci risulta che nessun organo internazionale abbia ridefinito o riconosciuto nuovi confini. Cosa significa “afferma di essere suoi cittadini” ? La signorina aveva o no il passaporto ucraino ? Cosa significa “afferma di aver ingaggiato un’operazione anti terroristica” ? E’ un atto ufficiale del Parlamento Ucraino si chiama ATO e poi come potrebbe il Governo Ucraino assicurare la sicurezza dei suoi cittadini se i territori sono attualmente occupati da milizie paramilitari ed esercito russo ? Non sarebbe per assurdo compito di queste milizie garantire la sicurezza dei propri cittadini ?

Infine l’ultima parte ma forse la più importante “Brutta storia, che la Commissione torinese, con la sua decisione, squaderna oggettivamente di fronte all’opinione pubblica italiana.”

Effettivamente su questo Giulietto Chiesa ha ragione, la decisione della Prefettura di Torino è potenzialmente una bomba politico diplomatica.
Va ricordato che la Prefettura nell’ordinamento italiano è l’ufficio territoriale del Governo, organo periferico del Ministero degli Interni, quindi è come se parlasse per bocca dello Stato stesso.
Dopo l’articolo di Giulietto Chiesa ci siamo posti delle domande che abbiamo inoltrato alla Prefettura di Torino e di cui rimaniamo in attesa di risposta, risposta che una volta pervenuta provvederemo come sempre a pubblicare e a darne ampia visibilità.
  • L’Italia come è noto a tutti ha un flusso annuale di circa 180.000 richiedenti asilo politico e protezione umanitaria, che sicurezza può dare un organo amministrativo che concede l’asilo sulla base degli articolo di Giulietto Chiesa (è scritto sul dispositivo) ?
  • Significa che se esiste un Giulietto Chiesa nigeriano la prefettura accetterà tutte le richieste provenienti dalla Nigeria ?
  • Perchè la Prefettura non ha sentito l’Ambasciata Italiana in Ucraina per conoscere la situazione di Donetsk?
  • Perchè la Prefettura non ha sentito l’Ambasciata Ucraina in Italia ?
  • La Prefettura considera il Governo Ucraino un Governo nemico che non assicura sicurezza ai propri cittadini ?
  • Nel caso la cittadina ucraina perdesse la cittadinanza e richiedesse il passaporto russo (o peggio ancora quello farlocco della DNR come ha riportato Giulietto Chiesa) manterrebbe in Italia lo status di rifugiato ?
  • La cittadina ucraina è considerata rifugiata politica rispetto al Governo di Kiev o rispetto alle truppe paramilitari che occupano Donetsk ?
Per ora rimangono dei punti assolutamente oscuri e la quasi certezza che in Italia opera un’organizzazione che sotto le mentite spoglie dello scambio commerciale e culturale tesse invece manovre volte a favorire uno Stato estero contro gli interessi dell’Italia.
Aggiornamento 8 marzo 2017
Non poteva mancare l’articolo di Sputnik Italia a firma di Eliseo Bertolasi, l’uomo chiave per i rapporti tra l’Italia e le milizie paramilitari del Donbas
La cosa interessante di questo articolo è l’introduzione “Olga, una cittadina ucraina originaria di Donetsk, assistita dal Centro di Rappresentanza della Repubblica Popolare di Donetsk, ha ottenuto dalla Commissione territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale della Prefettura di Torino lo status di “protezione sussidiaria” diventando a tutti gli effetti una “rifugiata”.
E’ interessante perchè più volte Marrone ha sottolineato che non si tratta di un Consolato ma di una associazione il cui scopo è portare imprenditori italiani a fare business in Donbas. Leggendo invece questi articoli e seguendo l’attività sinora prodotta dal Centro sembrerebbe vero il contrario e cioè che l’Associazione funzioni effettivamente come un Consolato in barba alle leggi italiane.
Tale sensazione è confermata dalle frasi di Eliseo Bertolasi “Questo provvedimento conferma inoltre il ruolo del Centro di Rappresentanza della DNR a Torino che seppur aperto da poco, sta già lavorando a ritmo sostenuto.
Ed ancora “Numerose sono le richieste, già pervenute, da parte d’immigrati ucraini che invece di contattare l’ambasciata ucraina si rivolgono al Centro per l’ottenimento del passaporto, in questo caso quello della DNR (riconosciuto dalla Federazione Russia); richiesta già inoltrata anche da Olga.”
Ora la domanda da porre al Ministero degli Interni italiano è se il nostro Paese può permettersi una così palese violazione delle norme internazionali e a quale pro ?
Lo stesso Marrone dichiara prendendosi gioco delle Istituzioni Italiane “Non aveva fatto in tempo il Sottosegretario agli Esteri Amendola, interrogato da una pletora di parlamentari democrats, a sostenere l’unanimità dell’orientamento politico internazionale di negare “legittimità alle sedicenti Autorità di Donetsk e di Lugansk, aree sotto il controllo dei gruppi separatisti”, e sbandierare invece “il sostegno alla sovranità dell’Ucraina e alla sua integrità territoriale”, oltre a ribadire che la Rappresentanza della Repubblica Popolare di Donetsk in Italia non avrebbe “alcun rapporto con le istituzioni, senza status diplomatico”, che questa novità sopraggiunge a smentirlo. E, ironia della sorte, sopraggiunge proprio da un altro Ministero italiano, quello dell’Interno. Evidentemente al Ministero degli Esteri dell’esecutivo Gentiloni non solo ignorano o fingono d’ignorare cosa accade nel Donbass, ma anche cosa accade negli altri Dicasteri del loro stesso Governo“.
Ma in Italia esiste ancora un Governo o siamo oramai diventati una provincia russa ?