C’era una volta… potrebbe cominciare così questa storia, una fiaba che ci racconta di due rospi che per anni hanno combattuto attivamente il “sistema russo” ed il suo massimo esponente Vladimir Putin. Poi i due rospi sono stati baciati da un Principe russo che viveva nella Moscovia e si sono trasformati in splendidi spartani, pronti a sacrificarsi per l’ideale d Santa Madre Russia. Probabilmente non racconterete questa fiaba ai vostri figli, ma come tutte le fiabe ha intrinseco un messaggio educativo per i nostri figli e questo messaggio è… diffidate sia dei rospi che degli spartani…

Spesso la gente comune tende a dimenticare e questo facilita i politici a riciclarsi in altri schieramenti. Qualcuno penserà che noi di StopFake abbiamo un chiodo fisso per il Centro di Rappresentanza della DNR aperto a Torino. In verità noi ci occupiamo di stanare gli HotSpot della propaganda e dei Fake non solamente effettuando il debunking delle bugie ma fornendo ai lettori anche degli strumenti che permettano di comprendere la complessa struttura che vi è dietro la macchina della propaganda.

Nel precedente articolo abbiamo analizzato come è necessario al Fake l’Endorsment di un politico, di un giornalista,di un giornale autorevole di un canale televisivo, etc., per trasformare una notizia falsa in una vera facilmente fruibile al grande pubblico. E’ la grande macchina della menzogna che raramente parte da un singolo burlone che ha deciso di pubblicare un post su un social, è invece un progetto studiato a tavolino dotato di mezzi e soldi a supporto di grandi lobby che in questo caso si estrinseca nella lobby del Cremlino.

Internet è croce e delizia, se da una parte agevola il flusso delle informazioni fake dall’altra è una favolosa memoria storica di tutti noi, raramente ciò che pubblichiamo o che scriviamo scompare per sempre, qualche traccia la lasciamo comunque.

Siamo andati a vedere la COERENZA storica di Maurizio MARRONE principale esponente di questo Centro di Rappresentanza della DNR, folgorato sulla strada di Damasco, che nelle sue dichiarazioni delle ultime settimane sembra essere uno dei più feroci oppositori della scelta europea del Governo di Kiev e principale accusatore della Rivoluzione del Maidan, rivoluzione vista come una cospirazione giudaico massonica sponsorizzata dalla CIA.

Prima sorpresa…. il 3 marzo 2014 (non un secolo fa), quindici giorni dopo la fine della Rivoluzione di Maidan Maurizio Marrone propone alla conferenza dei capigruppo del Comune di Torino di abbassare la bandiera Europea a mezz’asta in solidarietà dei giovani di Kiev…

Si legge sulla sua pagina ufficiale

“TORINO ABBASSA BANDIERA UE IN DIFESA DELLA SOVRANITA’ DI KIEV

UCRAINA, MARRONE (FDI-AN): TORINO ABBASSA BANDIERA UE DI PALAZZO CIVICO IN DIFESA DI SOVRANITÀ DI KIEV. VICINI AI RIVOLUZIONARI DI MAIDAN”

“Un gesto simbolico per schierarsi al fianco di Kiev minacciata dai carri armati russi, per rivendicare che il cuore di Torino batte con quello di Piazza Maidan” così Maurizio Marrone, Capogruppo di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale in Comune di Torino, spiega la richiesta, accolta dalla Conferenza Capigruppo, di abbassare la bandiera europea dal balcone di Palazzo Civico in solidarietà della sovranità nazionale dell’Ucraina, violata dall’esercito russo.
“ Da uomo di destra ho spesso approvato le politiche di Putin, ma quando i carri armati minacciano la libertà di un popolo europeo, schierarsi diventa imperativo.
Mettere a mezz’asta la bandiera dell’UE non significa solo solidarizzare con chi in Ucraina rischia la vita per l’indipendenza nazionale, bensì anche la condanna contro istituzioni europee adeguate solo a difendere interessi economici.
L’Europa sognata da chi e’ caduto combattendo contro le milizie governative Berkut non e’ certamente il mostro tecnocratico che piega i popoli alle speculazioni della grande finanza, bensì l’unione di nazioni libere e sovrane che da sempre ispira le nostre battaglie da euro-critici.
Alla luce del protocollo di intesa tra Torino e San Pietroburgo la presa di posizione della nostra Città acquista ancora più importanza: i tanti giovani di piazza Maidan che hanno dato vita alla “Rivoluzione della dignità”, abbattendo la statua di Lenin e affermando l’indipendenza nazionale sanno che non sono soli in Europa”.

Marrone DNR

Il 16 gennaio 2015 sempre Marrone “Marrone ha sottolineato durante la cerimonia che la toponomastica di Torino rende finalmente onore a martiri finora dimenticati come il ventenne Jan Palach, che ebbe il coraggio di darsi fuoco come una torcia umana sulla piazza principale di Praga per svegliare l’opinione pubblica dopo l’invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968.” Da quella immagine siamo passati ai giorni nostri a questa…

Credo non ci sia bisogno di commentare queste parole, è chiaro che vi è stata una giravolta a 360 gradi, improvvisa e senza nessuna dichiarazione di pentimento per le vecchie dichiarazioni, cioè MARRONE non ha detto “scusate mi sono sbagliato tre anni fa, ciò che avevo scritto erano delle fesserie e dopo tre giorni passati a Donetsk in compagnia di Zakharchenko ho capito tutto sulla geopolitica”, ha semplicemente riscritto una nuova verità in perfetto stile “Ministero della Verità”.

Un’altro personaggio che supporta tale Centro e che da anni è uno dei più attivi sostenitori del Cremlino è lo scrittore Moldavo Nicolaj Verjbitkii, conosciuto in Italia come Nicolai Lilin. Leggendo la sua pagina Facebook e ciò che dichiara Lilin penserete che appartenga al cerchio magico di Putin… sbagliato… Anche Lilin come Marrone sino a poco tempo fa era un fervido oppositore di Putin e non lesinava commenti sprezzanti sul leader del Cremlino. Anche per Lilin la rete gli riserva delle amare sorprese. Andiamo a leggere cosa dichiarava all’Hufffingtonpost il 2 febbraio 2013 

Come scrittore di successo paga molte tasse, e non comprende come un “pagliaccio” come Gerard Depardieu possa prendere la decisione “infame” di accettare la cittadinanza di un Paese non democratico comandato da “un ex agente del KGB con le mani sporche fino ai gomiti” e dove le persone sono sottomesse da un potere militare.”

ed ancora

“Per lui, autore del libro “Educazione siberiana” da cui è tratto l’ultimo film di Gabriele Salvadores, la Costituzione Italiana è stata una scoperta: “Sono stato illuminato, quasi esaltato” dice. Avere il passaporto italiano è una grande libertà per Nicolai, per questo spera che gli stranieri nati o vissuti nel nostro Paese, onesti, che lavorano e pagano le tasse, possano godere dei suoi stessi diritti, senza pagare il pizzo per ogni documento come si fa in Russia.

Cavolo, ma il Lilin che conosciamo noi ?

Andiamo a vedere direttamente sul suo sito e a gennaio 2012 scriveva in relazione alle proteste che erano scoppiate a Mosca contro il regime :

Il 2011 si è chiuso, in Russia, con manifestazioni contro Vladimir Putin. Che 2012 sarà per il suo Paese?

«Vivo in Italia, difficile giudicare. In Russia senza la rivoluzione borghese non abbiamo maturato l’idea di democrazia, preferendo condottieri e tiranni. La mia generazione, che ha vissuto la dissacrazione del comunismo, ora si ribella, c’è una classe intellettuale che manifesta. Ma da quella folla sotto al Cremlino nessuno si stacca per varcarne la soglia, per Putin non sono un interlocutore. Spero che il 2012 porti a quei ragazzi un leader. Lo spero ma non ci credo».

Sempre sulla Russia diceva “Bisognava rispettare tutti gli esseri viventi, categoria in cui non rientravano i poliziotti, la gente legata al governo, i bancari, gli usurai e tutti coloro che avevano tra le mani il potere del denaro e sfruttavano le persone semplici.”

In una intervista dichiaravaNon uso la mia letteratura per manifestare idee politiche; anzi, reputo una cosa indegna mescolare idee politiche e letteratura.” ed ancora “L’Italia è la patria del diritto. Qui puoi avere un documento senza pagare tangenti, qui se vieni derubato puoi sporgere regolare denuncia, e sai che ci sarà qualcuno ad ascoltarti, a difenderti, a far valere i tuoi diritti di cittadino.
E’ l’unico posto in cui mi sento a casa. Credo che l’Italia e gli italiani mi abbiano dato quello che non mi aveva mai dato nessuno finora, nemmeno la mia famiglia.”

Come per Marrone però ad un certo punto viene folgorato sulla strada di Damasco, ooops, di Mosca, cancella i vecchi post precedenti il 2014 e senza alcuna spiegazione diventa il megafono della propaganda putiniana.

A questo punto verrebbe da chiedere ai supporter e ai fans di questi due personaggi “Ma gli si può credere oggi ?”, “Chi ci dice che domani con una proposta migliore non rifaranno una nuova piroetta e cambieranno radicalmente le loro visioni ?” Ma più di tutto di tutto bisognerebbe domandargli (pretendendo una risposta seria e non in politichese) guardandoli negli occhi “PERCHE’ AVETE CAMBIATO IDEA COSI’ RADICALMENTE, CHI E COSA VI HA CONVINTO?”

Una giornalista di Torino,Maria Baldovin, racconta di qualcuno che ci ha provato a fargli queste domande la sera della conferenza e scrive ” Passano pochi minuti prima che un gruppetto di persone si alzi e accenni a lasciare la sala, accusando lo scrittore di avere una visione superficiale e menzognera. Dal pubblico, grida in russo li invitano ad andare a casa, mentre uno dei giovani di cui sopra li accompagna a suon di spinte verso l’uscita. “Siamo di Donetsk, tra l’altro” riesce ancora a dire una signora, prima di uscire.” I giovani di cui parla sono i ragazzi del Fronte della Gioventù che non hanno permesso agli unici Ucraini presenti alla serata di porre delle domande (strano pensando che ci si trovava all’interno di una associazione che sostiene di rappresentare gli ucraini di Donetsk in una serata dove l’ordine del giorno era la situazione nel Donbas) li hanno circondati avvisandoli che non avrebbero accettato alcun contraddittorio. La giornalista riporta inoltre che tra i suddetti giovani era in voga il “saluto igenico” (saluto romano) con buona pace dei “compagni” che sostengono che gli Ucraini sono fascisti. Sicuramente c’è un pò di confusione tra gli aderenti dei vari comitati per il Donbas sull matrice politica da sostenere.

Come nel mondo del cinema dove Al Pacino prima è uno spietato gangster in Scarface e poi un poliziotto in La sfida, abbiamo degli attori che cambiano ruolo a seconda dei piaceri del regista e del produttore. In questo caso regista produttore del brutto film che stiamo vedendo è Vladimir Putin.