In Italia è nuovamente in trend topic la narrativa “Azov – Neonazisti”, stessa narrativa, e come vedremo stessa foto fake, fatta circolare in rete da profili che supportano il Cremlino.

In questo articolo si procede al debunking della foto fake mentre per la narrativa che collega Battaglione Azov – Esercito Ucraino – Neonazismo necessita un capitolo a parte che più che elementi di fact checking deve per forza di cose contenere elementi di cultura e conoscenza del paese.

Detto questo, un accenno sui numeri, comunque ci aiuta a comprendere di cosa si sta discutendo in Italia.

Un battaglione è composto per definizione da 500-1000 uomini, Azov ne conta 900

L’esercito ucraino è composto da 192.000 unità

Il peso del Battaglione Azov all’interno delle forze armate ucraine è meno dello 0,5%

Dato per buono che il 100% degli appartenenti al Battaglione Azov siano neonazisti (ma non è vero e lo spiegheremo a parte in un altro articolo) essi rappresentano lo 0,5%. Sarebbe come dire che la città di Cuneo, che ha visto alle ultime elezioni la formazione Casapound ottenere 1,05% dei voti, è una città neofascista. L’affermazione di per sè fa ridere e va ricordato che Cuneo è città medaglia d’oro per la resistenza.

Affrontiamo ora l’immagine del contendere che secondo i prorussi italiani inchioderebbe il battaglione Azov alle sue responsabilità. E’ una foto del 2015 di appartenenti al Battaglione Azov che esporrebbero una bandiera nazista. Si tratta di una immagine già ampiamente usata dalla propaganda russa nel 2015.

Per dimostrare che si tratta di una immagine modificata al computer ed avere una certezza al 100% bisognerebbe avere a disposizione l’immagine originale (cosa ovviamente non possibile). 

foto che circola nuocvamente in questi giorni sui social italiani

Sottoponendo l’immagine che circola sui social all’esame ELA con il software Fotoforensic (https://fotoforensics.com/) otteniamo questa immagine

la precedente foto sottoposta al filtro ELA

ELA è l’acronimo di Error Level Analysis (ELA) e permette di identificare aree all’interno di un’immagine che sono a sottoposte a diversi livelli di compressione. Con le immagini JPEG, l’intera immagine dovrebbe essere più o meno allo stesso livello. Se una sezione dell’immagine è a un livello di errore significativamente diverso, allora è probabile che indichi una modifica

Come si può vedere le aree nere poste sui visi e la svastica hanno una colorazione diversa da tutto il resto dell’immagine. Ciò indica che al 99% che si tratta di modifiche effettuate sull’originale utilizzando un software tipo Photoshop.

Non essendo sicuri al 100% (solo al 99%) procediamo ad ulteriori ricerche e cerchiamo in rete una bandiera simile. La ricerca su Google però non produce alcun risultato.

E’ possibile trovare solo un tipo che viene probabilmente venduta negli USA. E’ simile nei colori e nell’inclinazione della svastica, ma come si può facilmente constatare la svastica è disegnata all’interno di un quadrato bordato di nero.

Nella foto del Battaglione Azov questo quadrato non c’è e probabilmente ciò è dovuto al fatto che la sua riproduzione in un photoshop richiede tempo e qualità di grafico professionista.

Foto bandiera nazista probabilmente commercializzata negli USA

Nella foto originale è probabile che il soldato esponesse una bandiera austriaca che ben si presta a questo tipo di manipolazione (al tempo Azov aveva diversi elementi stranieri).

In ultimo una considerazione logica. Mentre una bandiera austriaca vicino alla bandiera della NATO può avere un senso, una bandiera con la svastica è completamente un nosense.

Bandiera austriaca

Per concludere questo fact-cheking si può affermare che esistono elementi materiali e logici per dichiarare che tale foto è un FAKE, mentre non esiste nessun elemento oggettivo che supporti la tesi contraria.

Infine una seconda narrativa del tutto falsa, spesso utilizzata dalla propaganda dei pro russi italiani, è relativa al logo del battaglione.

Patch Battaglione Azov

Il simbolo di Azov è la lettera I sulla lettera N, tale simbolo è spiegato in un video girato direttamente in Donbas nel 2015 a Pisky. Nel video il soldato spiega ai giornalisti il significato del simbolo. IN sta per “Idea Nazione” e nazione in ucraino si pronuncia “Natsia” e non ha nulla a che vedere con “Nazi” che spesso viene indicato dai propagandisti del Cremlino. 

Video del 2015 nel quale veniva spiegato il significato del simbolo di Azov.