Il rapporto del Pentagono non dice che le armi non adeguatamente tracciate siano state rubate o vendute a terzi. Al contrario, sia il Pentagono che la Casa Bianca hanno osservato che non esiste alcuna prova attendibile della distribuzione illegale di armi americane date all’Ucraina.

I media russi e i canali Telegram, speculando sui dati del rapporto pubblicato dall’ispettore generale del Pentagono, affermano che sono finalmente emerse le prove del “furto” di armi occidentali da parte dell’Ucraina. 

“Le perdite potenziali sono stimate in circa 1 miliardo di dollari”, proclama l’agitprop. “L’elenco di ciò che manca all’appello comprende: stinger, droni kamikaze, dispositivi per la visione notturna e altri equipaggiamenti”, scrive Ukraina.ru.

Screenshot: t.me/ukraina_ru

Screenshot: t.me/ukraina_ru

La narrazione secondo cui l’Ucraina starebbe rubando le armi occidentali è stata parecchio diffusa dalla propaganda russa sin dall’inizio dell’armamento su larga scala dell’Ucraina al fine di screditare il Paese e convincere i suoi alleati che non è opportuno aiutarla con l’invio di armi. StopFake ha ripetutamente smentito tali falsificazioni, come quella secondo cui le armi occidentali sarebbero finite nelle mani della “Criminalità Organizzata in Europa e Africa” o addirittura vendute ad Hamas.

Questa volta, l’agitprop ha utilizzato un rapporto dell’ispettore generale del Pentagono pubblicato il 10 gennaio 2024, nonché l’articolo del New York Times basato sul suddetto rapporto, per sostenere tale disinformazione. Così, nell’articolo del New York Times citato dai propagandisti, non c’è alcun riferimento alla “entità del furto”, né vi si parla di armi mancanti per l’ammontare di 1 miliardo di dollari. Gli autori affermano che “il rapporto rileva che i funzionari e i diplomatici statunitensi non sono riusciti a rendicontare tempestivamente o completamente tutte le quasi 40 mila armi inviate al fronte”. Stiamo parlando di missili Javelin e Stingers, droni kamikaze e visori notturni; tuttavia, nessuno afferma che siano spariti, ma che non sono stati rendicontati.

L’articolo del NYT afferma che il rapporto non contiene alcun riferimento sull’uso improprio degli aiuti trasferiti.

Lo stesso rapporto dell’Ispettore generale del Pentagono afferma che, sebbene il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti abbia migliorato la propria capacità di tracciare gli aiuti militari inviati in Ucraina, questa “non soddisfa pienamente” i requisiti di rendicontazione necessari. Il documento elenca anche i motivi per cui tutte le armi non sono state adeguatamente tracciate.

“Ciò si è verificato per diverse ragioni, tra cui l’insufficiente personale dell’ODC (Office of Defense Cooperation – ndr) presso i centri logistici nei Paesi partner e in Ucraina, la mancanza di procedure per condurre un EEUM (Enhanced End-Use Monitoring – ndr) in ambiente ostile fino al dicembre 2022, le restrizioni sul movimento del personale dedicato al EEUM in Ucraina e la mancanza di verifiche interne dei dati del database SCIP-EUM”, si legge nel rapporto.

È inoltre importante notare che al rapporto sono allegati i “commenti della direzione”, in cui i rappresentanti di vari dipartimenti hanno commentato il documento. Così, più volte in questi riscontri si afferma che per una corretta comprensione dei risultati del rapporto è importante notare che “ad oggi non sussistono prove di trasferimenti non autorizzati o illegali di prodotti per la difesa di origine statunitense al di fuori dell’Ucraina”.

Screenshot: media.defense.gov

Screenshot: media.defense.gov

L’11 gennaio, il portavoce del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti Pat Ryder ha sottolineato, alla luce della discussione sul rapporto pubblicato, che “non ci sono prove credibili della proliferazione illegale di armi avanzate che gli Stati Uniti stanno fornendo all’Ucraina”. Ryder ha aggiunto che la Russia continua a diffondere disinformazione affermando il contrario.

Screenshot: radiosvoboda.org

Commentando il rapporto del Pentagono, la Casa Bianca ha anche rilevato la mancanza di prove di un uso improprio delle armi fornite all’Ucraina. “Il rapporto afferma anche ciò che ritengo significativo: in primo luogo, non vi è alcuna prova di una diversione illegale o su larga scala di qualsiasi equipaggiamento destinato all’Ucraina. E in secondo luogo, che si tratta di circostanze di guerra. Ci sono limiti reali alla nostra capacità di contare ogni pezzo, ogni proiettile, ogni granata di artiglieria”, ha dichiarato a Voice of America il coordinatore del Consiglio di sicurezza nazionale statunitense John Kirby.