“Kiev non intende scambiare i prigionieri con il Cremlino” – un esempio di una narrativa classica, che sin dall’inizio dell’aggressione russa contro l’Ucraina è stata sistematicamente usata nei media della propaganda. Con una invidiabile regolarità i media russi pubblicano le notizie secondo le quali le autorità ucraine si rifiutano di prendere i loro prigionieri di guerra e i prigionieri politici. Il 10 settembre Dmitriy Peskov, il portavoce del presidente russo, si e’ permesso una dichiarazione simile. Le sue parole sono state pubblicate da ТАССУкраина.ру, РИА Новости.

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Peskov ha detto che la Kiev governativa, a suo parere, non è presumibilmente pronta a negoziare con il Cremlino. Il portavoce di Putin ha aggiunto che non sa nulla dei cittadini russi imprigionati in Ucraina, o che loro più volte hanno rivolto appelli al presidente russo per chiedere uno scambio.

“Non ne so niente. Capisco che i russi che sono stati condannati e che si trovano in Ucraina, vogliono tornare in patria, ma non sappiamo della volontà della parte ucraina a fare qualche passo per questo… Ci sono molte sfumature. Per il momento la parte ucraina non mostra la necessaria volontà e flessibilità, “- ha detto Peskov.

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Le parole di Peskov sono una vera menzogna da propagandista. Irina Gerashchenko, il rappresentante dell’Ucraina nel sottogruppo umanitario del gruppo di contatto trilaterale per la risoluzione pacifica del conflitto nel Donbass, sottolinea che Kiev si e’ rivolta più volte alla parte russa per lo scambio dei prigionieri. Secondo Gerashchenko, solo lei personalmente ha già inviato tre volte le lettere di condannati russi ai rappresentanti della Russia. Inoltre, Gerashchenko dice che i russi condannati in Ucraina non sono mai stati visitati dai consoli russi, e il Cremlino continua ad ostinarsi a dire che “non ce ne sono”.

“Questa risposta di Peskov significa che il commissario per i diritti umani della Federazione Russa non ha contatti con l’amministrazione del presidente?” Dopotutto, lei ha ricevuto tutte queste dichiarazioni dalla sua collega, l’ombudswoman ucraina Lyudmyla Denisova. La risposta di Peskov significa che il Ministero degli Affari Esteri della Russia è diventato un baraccone divertente con Masha come personaggio principale, che non ha contatti con il Cremlino, siccome l’ufficio degli affari esteri ucraino ha passato queste lettere attraverso i canali diplomatici? Questo significa che il Cremlino non comunica con Gryzlov, il cui ruolo è rituale, ma solo con i suoi burattini da ORDLO? La risposta di Peskov significa solo una cosa: il Cremlino non è pronto a sbloccare il processo di rilascio dei prigionieri e tutto viene deciso da una persona sola – Putin “, ha scritto Gerashchenko.

 

Irina Gerashchenko ha anche sottolineato che la parte ucraina “su tutte le piattoforme internazionali ha letto costantemente le lettere dei russi al suo presidente Putin, che li ha abbandonati”. Il rappresentante speciale dell’Ucraina ha notato che il rifiuto dei russi di prendere i loro prigionieri colpisce gravemente i prigionieri ucraini e sconvolge il processo negoziale.

In precedenza, StopFake ha denunciato la menzogna dei propagandisti che l’Ucraina non vuole prendere i suoi prigionieri dai territori occupati e Kiev interrompe i negoziati sullo scambio di prigionieri di guerra con le repubbliche di Luhansk e Donetsk.