Le autorità di Kiev hanno aspettative “molto illusorie” per un esito positivo della dichiarazione anti-russa sulla violazione dei diritti dei prigionieri politici nella Corte europea dei diritti dell’uomo. Tale opinione nei commenti di RIA Novosti dell’11 agosto è stata espressa dal senatore della Crimea annessa Sergey Tsekov. A suo parere, anche la “CEDU politicizzata” non decide a favore dell’Ucraina in questo conflitto. La dichiarazione dell’ufficiale russo e’ stata pubblicata dalle risorse di propaganda come Ukraina.ru e Rambler. “In considerazione del fatto che la CEDU è recentemente diventata molto politicizzata e in una certa misura una struttura anti-russa, non si possono negare alcune prospettive per Kiev. Tuttavia, sono prospettive illusorie e molto dubbiose, fin adesso l’Ucraina non ha ottenuto nessuna vittoria nei tribunali internazionali su tali cause”, ha detto Tsekov.

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Il senatore della Crimea ha anche affermato che non vi sono violazioni dei diritti degli ucraini imprigionati in Russia e sui territori occupati. Tsekov ha aggiunto che “ci sono i problemi in quest’area appunto in Ucraina, e non in Russia”.

 

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Il ricorso che Sergei Tsekov menziona, il governo di Kiev lo ha presentato alla Corte europea dei diritti dell’uomo il 10 agosto. Secondo la loro propria pagina su Facebook, Vice Ministro della Giustizia di Ucraina – Commissario per CEDU Ivan Lishchyna, nel documento sono segnate le violazioni sistematiche della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali da parte della Russia contro i prigionieri politici ucraini. In totale, la denuncia alla corte descrive le violazioni di 71 prigionieri politici, ha scritto Leshchina.

 

Le  violazioni dei diritti dei prigionieri ucraini in Russia e sui territori occupati sono state raccolte da molte risorse per un lungo periodo di tempo, ha detto Ivan Lishchyna durante la trasmissione Krym.Realii. Le più comuni violazioni dei diritti dei prigionieri da parte del  Cremlino sono le pessime condizioni di trattamento delle persone e la mancanza di assistenza medica. Lischyna ha aggiunto che l’Ucraina intende dimostrare: la Russia perseguita gli ucraini su base nazionale.

 

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La dichiarazione alla Corte europea dei diritti dell’uomo è stata annunciata dal Ministro della giustizia dell’Ucraina Pavel Petrenko a luglio di quest’anno. Poi Petrenko ha spiegato che Kiev stava ritardando la presentazione di questa denuncia a causa delle vane speranze sulla possibilità di una risoluzione diplomatica della questione dei prigionieri politici ucraini.

“Abbiamo rimandato la presentazione di questa denuncia nella speranza che con i mezzi diplomatici si possa trovare un accordo sul ritorno dei cittadini ucraini sul territorio dell’Ucraina … ma vediamo che ogni giorno le opportuntà sono ridotte perché il paese aggressore ed il suo governo trattano i prigionieri ucraini con disprezzo assolutamente cinico ” , – ha detto Pavel Petrenko.

 

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L’avvocato ucraino, specialista di diritto internazionale Roman Shakhmatenko alla radio Krym.Realii assicura che le probabilità che Kiev vinca questa causa sono molto alte. L’unico dubbio e’ il tempo lungo per la considerazione del reclamo e l’eventuale rifiuto della Russia di conformarsi al futuro verdetto del tribunale.

“Le possibilità di dimostrare la propria posizione sono molto alte, la posizione dell’Ucraina è forte, e capisco che sono state raccolte prove sufficienti, visto che hanno presentato la denuncia. Un’altra domanda è per quanto tempo durerà la procedura giudiziaria in questo caso. Già quattro delle nostre applicazioni sono state trasferite dalla camera comune alla Grande Camera della Corte europea, e li’ ci sono 17 giudici, e potrebbe sorgere la questione sull’interpretazione della Convenzione dei diritti dell’uomo. Un altro problema è come, dopo aver ottenuto una decisione, attuarlo e fare in modo che la Russia lo adempia”, ha detto Shakhmatenko (guardate video 10:21-11:05).

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Per quanto riguarda l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite, che il senatore russo Tsekov menziona, secondo il documento, in Ucraina ci sono davvero grossi problemi con il trattamento dei prigionieri e l’osservanza dei loro diritti fondamentali. L’unica cosa di cui Tsekov ha omesso, il discorso nel documento della missione di osservazione riguarda le prigioni che si trovano nei territori occupati del paese – le custodie in Crimea e nella parte del Donbass.

Gli ufficiali russi si sono permessi tali reticenze anche in passato, ad esempio, quando il rapporto di aprile del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sulla pratica dei diritti umani nel 2017 viene definito un “opus”, pieno di “stereotipi russofobi”.

Le organizzazioni internazionali per i diritti umani dichiarano costantemente il deterioramento della situazione dei diritti umani in Russia e nei territori occupati, incluso nelle carceri. StopFake ha scritto più volte sulle condizioni in cui vengono mantenuti i prigionieri politici ucraini.