L’Unione Europea (UE) non ha commesso alcuna azione illegale contro l’Ucraina e i suoi cittadini. È la Russia che viola sistematicamente il diritto internazionale, alimenta guerre sul territorio di Stati sovrani e commette crimini contro i civili.

I media russi stanno diffondendo disinformazione sul “significato nascosto” della possibile creazione di un tribunale separato per indagare contro l’aggressione russa all’Ucraina. I media filo-Cremlino sostengono che l’Unione Europea starebbe cercando in questo modo di “coprire il suo coinvolgimento nei crimini di guerra in Ucraina avviando la creazione di un tribunale sulla Russia”. I media russi affermano inoltre che la creazione di tale tribunale sarebbe “contraria alla Carta delle Nazioni Unite” e che la comunità globale “non ha prove” sui crimini della Russia contro l’Ucraina.

Questi Paesi, nel loro fervore russofobico, sono pronti a violare apertamente la Carta delle Nazioni Unite, i poteri dei principali organi di questa organizzazione mondiale in essa sanciti e a interferire negli affari interni di Stati sovrani”, ha dichiarato ai media russi il viceministro degli Esteri russo Sergei Vershinin.

Screenshot — ria.ru

Fake: la possibile creazione di un tribunale per i crimini russi è una “violazione della Carta delle Nazioni Unite” e “un’ingerenza negli affari interni degli stati sovrani”.

I fatti: la narrazione russa sui “crimini collettivi occidentali in Ucraina” è un esempio di disinformazione. È la Russia che viola sistematicamente il diritto internazionale, alimenta guerre sul territorio di Stati sovrani e commette crimini contro i civili.

La creazione di un organismo che indaghi sui crimini dello Stato aggressore non è in contraddizione con la Carta delle Nazioni Unite. Mentre, palesemente, attaccare un Paese sovrano, occuparne i territori e indire “referendum” illegali in Ucraina sotto la minaccia delle armi è una violazione diretta della Carta delle Nazioni Unite compiuta dalla Russia. Leggi l’approfondimento in Fake: Donbass, Zaporizhzhya e regione di Kherson “hanno il diritto all’autodeterminazione – secondo la Carta delle Nazioni Unite”.

Alla fine di novembre si è saputo che l’Unione Europea avrebbe istituito un tribunale per ritenere la Russia responsabile dell’aggressione all’Ucraina. La Commissione europea (CE) ha proposto di creare una nuova struttura per gestire i beni statali russi congelati e immobilizzati, investirli e utilizzarne i proventi per l’Ucraina. La CE ha inoltre presentato agli Stati membri “varie opzioni di azione per garantire che la Russia sia ritenuta responsabile delle atrocità e dei crimini commessi durante la guerra in Ucraina”. 

Il 12 dicembre, i ministri degli Esteri dell’UE hanno discusso la proposta della Commissione europea, ma non hanno ancora raggiunto un consenso comune. I ministri non hanno messo in dubbio la necessità di un’indagine equa sui crimini commessi dalla Russia, ma non sono riusciti a raggiungere una decisione comune sulla necessità di creare un nuovo organismo a tale scopo o se la già esistente Corte penale internazionale possa svolgere tale funzione.

Fake: la creazione di un tribunale è “un’assurdità giuridica”, così come lo è la risoluzione del Parlamento europeo che riconosce la Russia come sponsor del terrorismo.

I fatti: al momento, nell’UE non esiste un quadro giuridico che consenta di adottare serie misure restrittive nei confronti di un Paese identificato come sponsor del terrorismo. Tuttavia, l’essenza dell’agire degli organi legislativi dell’UE è la creazione di tale quadro giuridico internazionale e l’UE ha, infatti, già iniziato a muoversi verso la creazione di un tribunale internazionale per i crimini commessi dalla Russia in Ucraina.

Il 23 novembre, il Parlamento europeo ha votato una risoluzione che dichiara la Russia uno stato sponsor del terrorismo per l’invasione su larga scala dell’Ucraina. Secondo il documento, gli eurodeputati hanno invitato gli Stati membri dell’Unione Europea a creare un adeguato quadro giuridico nei rispettivi Paesi e considerare l’iscrizione della Russia nella lista dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo. La risoluzione è un passo importante dell’Unione Europea per “preparare il terreno per portare il Presidente Putin e il suo governo a rispondere davanti a un tribunale internazionale”, si legge nel comunicato stampa del Parlamento europeo.

Alcuni governi europei hanno già iniziato a lavorare alla creazione di un quadro giuridico per il pieno riconoscimento della Russia come Stato terrorista e per ritenere le autorità russe pienamente responsabili dei crimini di guerra in Ucraina. Leggi l’approfondimento in Fake: il riconoscimento della Russia come sponsor del terrorismo da parte del Parlamento europeo “non ha conseguenze”.

Fake: i Paesi occidentali ignorano i “crimini di guerra” dell’Ucraina, il “genocidio nel Donbass” e “non hanno prove” sui crimini russi.

I fatti: l’informazione secondo cui l’Ucraina e i suoi alleati “non hanno prove” dei crimini commessi dalla Russia sul territorio ucraino è un fake. Le forze dell’ordine internazionali hanno avviato le indagini sull’aggressione russa all’Ucraina già nel 2014. Infatti, dal 2014, la Corte penale internazionale (CPI) sta esaminando il caso “Presunti crimini commessi nel contesto della situazione in Ucraina dal 21 novembre 2013”, comprese le indagini sulle azioni russe in Crimea e nelle regioni di Donetsk e Luhansk. Oltre alle prove ucraine e internazionali, la CPI prende in considerazione anche quelle russe.

In seguito all’invasione russa su larga scala dell’Ucraina del 24 febbraio 2022, il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan, ha annunciato che chiederà l’autorizzazione ad avviare una nuova indagine sull’Ucraina. L’indagine della CPI riguarda “qualsiasi accusa passata e presente di crimini di guerra, crimini contro l’umanità o genocidio commessi in una qualsiasi parte dell’Ucraina da qualsiasi persona a partire dal 21 novembre 2013”, si legge sul sito web della CPI.

L’Ucraina ha attualmente il più grande team di esperti della Corte penale internazionale storicamente mai dispiegati: a maggio la CPI ha inviato in Ucraina una squadra di 42 investigatori, esperti forensi e personale di supporto per indagare sui crimini che rientrano nella giurisdizione dell’organismo. Inoltre, nella primavera del 2022 l’Ufficio del Procuratore della CPI si è unito alla Squadra investigativa congiunta sui crimini di guerra russi in Ucraina (JIT). La squadra è stata istituita da Ucraina, Lituania, Polonia, Estonia, Lettonia e Slovacchia. Il gruppo comprende anche l’Agenzia dell’UE per la giustizia penale (Eurojust), in cui sono rappresentati 27 Stati membri dell’UE e ulteriori 10 Stati.

Oltre alla Corte penale internazionale, alla Squadra investigativa congiunta e ad altri organismi internazionali, anche una Commissione congiunta delle Nazioni Unite sta indagando e registrando i crimini russi. Nell’ottobre 2022, la Commissione ha pubblicato un primo rapporto che presenta i risultati delle indagini sugli eventi verificatisi a Kiev, Chernihiv, Charkiv e Sumy nel febbraio-marzo 2022. Le conclusioni del rapporto sottolineano che la Commissione “ha trovato ragionevoli motivi per concludere che in Ucraina sono stati commessi diversi crimini di guerra, violazioni dei diritti umani e violazioni del diritto umanitario internazionale. Le Forze armate russe sono responsabili della stragrande maggioranza delle violazioni identificate dalla Commissione”, si legge nelle conclusioni del rapporto (paragrafi 109-112).