Nessuno espellerà con la forza gli ucraini dalle zone di combattimento. I rappresentanti delle autorità ucraine spiegano che non hanno alcun diritto di trascinare via le persone con la forza. Come ha affermato il capo dell’amministrazione militare-civile regionale di Lugansk, Sergei Gaidai, “l’Ucraina non è la Russia” e non qui esistono leggi che consentano lo sgombero forzato o la deportazione delle persone dalle zone di guerra.

I media russi, distorcendo la dichiarazione del capo dell’amministrazione militare-civile regionale di Lugansk, Sergei Gaidai, hanno riferito che le persone in Ucraina sarebbero state allontanate con la forza dalla zona di combattimento. A tale scopo è prevista la presunta adozione di una specifica legge.

Va notato che non si tratta di una singola o sporadica notizia, ma di una campagna informativa organizzata. Le pubblicazioni sono apparse contemporaneamente su quasi tutte le principali risorse della propaganda in Russia, come RIA NovostiUkraina.ruRBCLenta.ruLife.ru e Gazeta.ru.

Tutti i materiali divulgati duplicano il testo di RIA Novosti, apparentemente basato sulle dichiarazioni di Sergei Gaidai.

Ma StopFake ha trovato la dichiarazione originale di Sergei Gaidai, che è stata manipolata e utilizzata dai propagandisti.

“Fondamentalmente, queste sono persone che non hanno espresso il desiderio di andarsene. È chiaro che non possiamo trasferirle con la forza; abbiamo ricevuto da alcune persone il suggerimento di trasferirle con la forza, ma questo significherebbe deportarle. Abbiamo ancora un paese chiamato Ucraina e non Russia. Pertanto, non lo faremo, anche se umanamente, ovviamente, sarebbe meglio evacuare tutte le persone per poter essere certi che nulla minacci i civili”, ha detto Sergey Gaidai (l’inizio della citazione sul video delle 03:05 – ndr) in onda sul canale televisivo Ucraina 24.

E qui è riportata la stessa citazione che già nella presentazione di RIA Novosti non ha quasi alcuna corrispondenza con l’originale.

Per dare al falso un’apparenza di autenticità, RIA Novosti integra la sua simulazione con la presunta opinione degli stessi residenti di Lisichansk, senza neppure cercare di riportare le citazioni di questi “dissidenti”.

Screenshot – ria.ru

La Russia crea fake secondo cui l’Ucraina intende deportare i cittadini ucraini dalla zona di guerra. Ma allo stesso tempo, a partire dal 24 febbraio, la Russia trasferisce con la forza adulti e bambini dai territori temporaneamente occupati dell’Ucraina alla Federazione Russa. Questa informazione è stata confermata sia dall’ONU che da altre organizzazioni internazionali.

L’ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani è preoccupato per i piani delle autorità russe di consentire il trasferimento di bambini dall’Ucraina alla Russia con finalità di adozione.

Il New Lines Institute e il Raoul Wallenberg Center, hanno pubblicato un rapporto intitolato “Analisi giuridica indipendente sulla violazione della Convenzione in merito al genocidio in Ucraina e sul dovere di prevenirlo da parte della Federazione Russa”. Il documento afferma che è stato appurato il trasferimento forzato di cittadini ucraini in Russia.

Il numero di cittadini sfollati con la forza verso il territorio della Russia potrebbe superare la cifra di un milione di persone e tra loro potrebbero esserci migliaia di bambini.

“La Russia ha riferito di aver reinsediato nel suo territorio più di un milione di ucraini dall’inizio dell’invasione, inclusi più di 180.000 bambini. Rifugiati e funzionari riferiscono di essere stati trasferiti con la forza o sotto la minaccia della forza… Il trasferimento forzato di bambini ucraini in Russia è un atto ascrivibile a genocidio ai sensi dell’articolo II (e) della Convenzione sul genocidio “, afferma il documento.

Nonostante i fatti dimostrino il coinvolgimento della Russia nella deportazione di cittadini ucraini, loro negano questo fatto.

Vale anche la pena notare che questa non è la prima campagna di disinformazione dei media russi su Lisichansk e i suoi residenti. Ricordiamo che in precedenza i propagandisti hanno distorto il rapporto del canale francese France 2 fatto dalla zona di combattimento di Lisichansk per creare un’altra manipolazione, sostenendo che “la maggior parte degli abitanti di Lisichansk è ostile alle forze armate dell’Ucraina e sta aspettando l’arrivo l’esercito russo”.

Il tema della deportazione è anche usato piuttosto spesso dai propagandisti del Cremlino nelle loro divulgazioni. In precedenza infatti, StopFake ha confutato il falso sui presunti piani dell’UE di riportare forzatamente gli ucraini in patria per mobilitarli nell’esercito.